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Da Atene a Bruxelles no pasaran!

Circa trecentocinquanta persone hanno partecipato sabato 4 ottobre a una manifestazione antifascista a Bruxelles, in occasione di una conferenza organizzata dall’associazione “Zenit Belgique”, di chiaro stampo fascista, che vedeva tra i partecipanti due eurodeputati di Alba Dorata e Gabriele Adinolfi, vecchia conoscenza nostrana, appartenente a Casa Pound latitante da più di vent’anni e coinvolto direttamente nelle stragi fasciste degli anni Settanta in Italia. La rete antifascista di Bruxelles si è mobilitata fin da subito per organizzare una manifestazione di protesta per urlare a gran voce che nelle strade di Bruxelles non c’è posto per i fascisti! La mobilitazione è stata coordinata dal gruppo dei JOC (Jeunes Organisés et Combatifs), associazione che, tra le altre cose, porta avanti anche una campagna contro gli abusi in divisa; all’appello lanciato dai JOC hanno prontamente risposto numerose altre realtà, tra cui Blockbuster, Initiative de Solidarité avec la Grèce qui Résiste e Jeunes FGTB.

Nella settimana precedente il 4 ottobre si era tenuta un’assemblea per preparare la manifestazione e poiché non si era in possesso di informazioni precise sul luogo dove si sarebbe svolto l’evento, si era deciso di darsi appuntamento davanti alla Gare Centrale alle 18 di sabato. Le notizie non ufficiali secondo le quali l’evento si sarebbe tenuto a Mons, piccola cittadina a circa 70 km a sud-ovest della capitale, si sono poi rivelate attendibili, ma si è comunque deciso di manifestare a Bruxelles seguendo la volontà, presa in sede di assemblea, di lanciare un forte messaggio antifascista alla città. Il fatto che i fascisti abbiano tenuto nascosta la sede del loro incontro è stata, a detta di Thomas Englert, portavoce della piattaforma antifascista, una delle vittorie principali della mobilitazione “questi tipi hanno capito che l’unica cosa che possono fare è nascondersi, che non sono i benvenuti all’interno della nostra società e che le strade nostre”, ha detto Thomas.

Alle 18.30 circa di sabato il numero di persone davanti alla Gare Centrale si fa abbastanza consistente e presto si decide di partire in corteo al ritmo di cori antifascisti in francese, fiammingo e italiano (“siamo tutti antifascisti”, ma anche “fascisti carogne tornate nelle fogne!”, scanditi a una sola voce da compagni belgi e italiani, presenti in gran numero in corteo). Ci si muove per le strade del centro, e ci si dirige verso la sede del Vlaams Belang (Interesse Fiammingo, partito di destra sociale e identitaria che rivendica l’indipendenza delle Fiandre), per sanzionarla. La manifestazione si conclude in maniera pacifica, con una presenza estremamente esigua di forze dell’ordine e la distribuzione di volantini.

Capitale dell’Unione Europea e di molte delle istituzioni responsabili e complici delle continue riforme costruite ad arte per far fronte alla crisi incrementando politiche di precarietà sociale, Bruxelles è stata ed è tuttora testimone e complice della crescita e dell’istituzionalizzazione dell’estrema destra. Le ultime elezioni al Parlamento Europeo hanno visto l’ascesa del Front National francese, di Jobbik, partito ungherese neonazista, del Partito della Libertà austriaco e di Alba Dorata. Quest’ultimo, forte dei suoi tre eurodeputati, si sente libero di organizzare eventi come quello di sabato scorso per rafforzare i legami con gli altri fascisti europei; e a Bruxelles lo può fare da una posizione privilegiata, nel silenzio di quelle istituzioni che sono le prime a dialogare tranquillamente con i gruppi di estrema destra alla cui crescita e radicalizzazione hanno contribuito in prima persona, attraverso l’imposizione di politiche di austerità e di un capitalismo liberista e selvaggio.

Scopo iniziale del corteo di sabato era sì quello di impedire la conferenza organizzata dai fascisti, ma anche e soprattutto quello di procedere uniti e a testa alta nella lotta antifascista, costruendo una mobilitazione diffusa e la denuncia ferma di quello che è il contesto che permette alle realtà di estrema destra di proliferare. L’appuntamento è ora per il 9 novembre, anniversario della notte dei cristalli, giornata comune di azioni contro il fascismo in Europa decisa nel corso del meeting antifascista europeo che si è tenuto ad Atene lo scorso aprile.

“Pas de fachos dans nos quartiers, pas de quartier pour les fachos!”

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