Fuori Forza Nuova da Mantova!
presieduto da Roberto Fiore. Un atto già di per sé provocatorio, e accentuato dal fatto che questo incontro servisse per annunciare l’apertura di una nuova sezione del Mantovano e presentare una borsa di studio dedicata all’ex generale repubblichino mantovano Ferruccio Spadini.
Una mossa che, se indigna, tuttavia non stupisce, visto che tra gli scranni comunali siede in qualità di “responsabile alla sicurezza” un certo Luca De Marchi, ex – fascista riciclatosi nella Lega Nord che ama definirsi “il Terminator della Padania” e che ha fatto di assurde ordinanze anti – accattoni, anti – musicisti e delle invettive contro i migranti il suo biglietto da visita.
Rispondendo all’appello di Mantova Antirazzista e Antifascista, fin dal tardo pomeriggio decine di militanti, esponenti di Anpi, sindacati e normali passanti hanno dato vita a un nutrito presidio di fronte all’Isabella d’Este con l’obiettivo di impedire l’ingresso dei forzanovisti. Fin da subito, si sono trovati davanti un folto schieramento di Digos e di reparti di celere in tenuta antisommossa che, in modo assolutamente arbitrario, hanno iniziato a minacciare i manifestanti di caricarli se il loro numero avesse superato una certa soglia.
Di fronte al continuo affluire di altri cittadini indignati dalla presenza dei neofascisti e per impedire che proseguissero i volantinaggi e i cori, la celere ha effettuato due cariche consecutive contro manifestanti totalmente inermi per tentare di sgomberare l’ingresso della scuola. Nel frattempo, il gruppetto di neofascisti (praticamente tutti venuti da fuori: Verona, Vibo Valentia e altre città) è stato scortato all’interno attraverso una porta laterale dalle stesse forze del (dis)ordine che stavano aggredendo il presidio.
In una clima già incandescente, la polizia ha poi permesso che Fiore e il suo codazzo uscissero dalla sala per rientrare dall’ingresso principale, il tutto condito da saluti romani e provocazioni all’indirizzo degli antifascisti e delle antifasciste presenti: un momento di tensione che si è trasformato in un’altra carica, con il bilancio complessivo di tre feriti.
Di fronte a questa provocazione, i manifestanti sono partiti per un corteo spontaneo attraverso le vie del centro arrivando fin sotto la sede del Comune, di fronte alla quale sono stati appesi striscioni e scanditi slogan contro la giunta e il sindaco Nicola Sodano, accusato di aver avallato e protetto una manifestazione fascista.
Ciò che è accaduto ieri mostra ancora una volta il vero volto dell’amministrazione targata Pdl-Lega, che in questi primi mesi di attività non ha esitato a concedere a questi figuri la piazza principale della città (dove i neofascisti hanno poi aggredito dei ragazzini migranti che hanno giustamente reagito, salvo poi incontrare le invettive “padroni a casa nostra” di De Marchi), un presidio di fronte alla scuola Luisa Levi (intitolata a una bambina mantovana deportata) e sostenuto la nascita di gruppi – fantoccio di estrema destra nelle scuole mantovane.
Queste manovre non sono certo passate inosservate, e stanno segnando un sempre maggiore attivismo nelle piazze da parte di quella Mantova Antirazzista e Antifascista che ripudia corpi estranei e rigurgiti del ventennio nella propria città e che promette mobilitazioni contro ogni nuova iniziativa di formazioni di estrema destra di sorta.
Leggi l’appello per il 23 settembre di Mantova Antirazzista e Antifascista
Guarda le foto del presidio
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.