Ignobile pestaggio di Chef Rubio a Roma
Cosa è successo al noto attivista filopalestinese?
Gabriele Rubini è diventato noto conducendo programmi di cucina quali “Unti e Bisunti” e “Camionisti in trattoria”, sotto lo pseudonimo ‘Chef rubio’. Acceso sostenitore del popolo palestinese, dai modi diretti ed espliciti, dal 2019 ha abbandonato la carriera come chef e conduttore tv per dedicarsi all’attivismo.
Gabriele Rubini, a tutti noto come Chef Rubio, è stato aggredito mercoledì notte davanti alla sua casa romana da almeno sei persone, che lo hanno pestato e insultato al grido di “Pezzo di merd*, così impari”.
Negli anni, Rubio, che non si è mai sottratto ai confronti anche accesi, è stato al centro di innumerevoli controversie, e denunce, correlate alle sue attività in favore del popolo palestinese.
Mercoledì si è recato a Cassino per partecipare a un evento in commemorazione della Nakba, come ospite e relatore principale. Quando è tornato a Roma, dove risiede, era ormai già buio.
Secondo quando affermato dallo stesso Rubio sul suo canale Telegram, giunto davanti al cancello di casa si è reso conto che il telecomando non funzionava, e che non riusciva ad aprirlo. Era seduto nella sua auto, con la cintura ancora allacciata.
“Hanno tagliato i cavi elettrici del cancello, mi hanno aspettato per poi prendermi a pugni, sassate e martellate” scrive sul canale.
Rubio ha contato almeno sei persone contro di lui, che hanno sfondato vetri e portiere della sua macchina per massacrarlo. Riferisce che uno degli aggressori gli abbia detto “Pezzo di merd*, così impari”.
Rubio non ha dubbi sull’appartenenza ideologica di chi lo attendeva al buio, e a loro risponde “Mafiosi squadristi sionisti, non mi avete fatto nulla,” mostrandosi con il volto tumefatto, insanguinato e sorridente.
Secondo i referti medici, Rubio ha riportato una frattura dell’orbita facciale, tagli ed escoriazioni che hanno necessitato di numerosi punti di sutura.
“Grazie a tutte e tutti per il sostegno. Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica,” ha scritto sul suo canale Telegram.
Forte il sostegno a Rubio, dalle tende nell’Università La Sapienza, a tutti i movimenti ed attivisti pro-Palestina, tanti per lui i messaggi anche dalla Striscia di Gaza assediata.
“Dire solidarietà a Chef Rubio non basta, questo Paese non è sicuro”, commenta Romana Rubeo, scrittrice e Capo Redattrice di The Palestine Chronicle.
“E’ un paese in cui il Presidente della Repubblica si esprime con commenti del tutto fuori luogo riguardo al nostro dovere di difendere uno stato criminale, che sta perpetrando un genocidio, ma che non dirà una parola sul pestaggio di un libero cittadino”.
Gabriele Rubini è diventato noto conducendo programmi di cucina quali “Unti e Bisunti” e “Camionisti in trattoria”, sotto lo pseudonimo ‘Chef rubio’. Acceso sostenitore del popolo palestinese, dai modi diretti ed espliciti, dal 2019 ha abbandonato la carriera come chef e conduttore tv per dedicarsi all’attivismo.
Articolo di Cecilia Parodi
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