L’aprile antifascista di Cagliari
Prima il dito e poi il braccio. Da una decina danni diverse organizzazioni neo fasciste svolgono un triste presidio nelle scalinate della basilica di Bonaria. Petto in fuori, braccia tese, striscioni e bandiere di ogni genere fanno capolino per tutta la mattinata nella strada che porta al Poetto. Quelle scalinate hanno visto per anni scontrarsi gli antifascisti con uno schieramento ingente di forze della polizia. Da qualche anno a questa parte i fascisti hanno deciso di raddoppiare anziche’ lasciare. I tristi appuntamenti diventano quindi due, si aggiungera’ infatti un corteo che parte da Piazza Garibaldi e ragiunge Piazza Gramsci, gia’ di per se una provocazione inaccettabile. Commemorano con bandiere con fascio littorio e corone di fiori gli aguzzini della Repubblica Sociale Italiana e chiedono l’eliminazione del 25 aprile come festa nazionale.
Le reazioni e le non-reazioni. Non passa un anno a Cagliari senza che ci siano scontri il 25 Aprile. L’anno dell’Onda Anomala un corteo si era scontrato duramente con le forze dell’ordine a trecento metri dalla parata fascista, l’anno dopo ci fuorono anche degli arresti ma la distanza dalla piazza nera era andata ad aumentare. Su quelle giornate abbiamo ampiamente dato spazio sulle pagine di Infoaut. Per quanto riguarda il fronte istituzionale, invece, non c’e’ mai stata un presa di posizione del sindaco (fino all’anno scorso di centro destra), tantomeno del comitato organizzatore della festa, per cui, evidentemente, il 25 aprile si riduce ad un concerto e a due corone di fiori depositate davanti al monumento ai caduti.
Cambiano i tempi. A Gennaio di quest’anno nasce il Coordinamento Antifascista Cagliaritano, racchiude in se tante realtà diverse tra loro, ma soprattutto inaugura un nuovo metodo di intendere l’antifascismo rispetto ai tempi passati. Dopo numerose iniziative si sviluppa l’idea dell’Aprile Antifascista, una campagna che si diffonde a macchia d’olio a cui tutti vogliono dare il proprio contributo. Spettacoli teateatrali, concerti, dibattiti, presentazioni di libri, tutte iniziative che recano il simbolo dell’aprile antifascista e tutte con l’intento di prendere una posizione netta rispetto a quello che succede a Cagliari il 25 aprile. Il coordinamento puo’ gia’ dire di aver raggiunto un traguardo, quello di aver bucato il muro e di essere diventato un punto di riferimento per tutte quelle persone stanche di dover vivere in una citta’ militarizzata dove sembra che ci sia spazio solo per quattro naziskin.
25 aprile 2012. Tutti prendono posizione, addirittura il sindaco parla di provocazione fascista (sindaco che ha cambiato colore dopo le ultime elezioni). Sui giornali un giorno si e uno no ci sono articoli sulle polemiche e sulle iniziative che il coordinamento sta portando avanti. Il prefetto e’ costretto a fare una piccola marcia indietro, per il coordinamento si tratta solo di un tentativo di gettare nebbia negli occhi. Viene negato il corteo, si parla solo della concessione di un sit-in per commemorare i repubblichini e i partecipanti dovranno arrivare alla spicciolata. Bisognera’ vedere se quest’anno riusciranno a ritagliarsi il loro spazio e questo dipendera’ soprattutto dagli eccessi di protagonismo di prefettura e questura perche’ i programmi della giornata per gli antifascisti sono altri. Partenza in corteo alle 9 arrivo in Piazza Gramsci e mentre la parte del corteo istituzionale proseguira’ verso piazza del carmine dove e’ previsto il classico concerto, gli antifascisti rimarranno a costruire la loro festa nella piazza dove la sera dovrebbe vedere la sfilata della tristezza. Musica, banchetti, spettacoli teatrali accompagnati da un pranzo sociale saranno il leit motiv della giornata. Il resto lo scopriremo solo vivendo.
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