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Livorno: in mille al corteo della comunità senegalese

 

Un migliaio al corteo organizzato dalla comunità senegalese. Slogan contro odio e razzismo e qualche momento di tensione per alcuni commenti di alcuni passanti e commercianti a bordo manifestazione. Sabato corteo a Firenze: partenza con il treno delle 13.10 da Livorno

Una manifestazione partecipatissima, colorata ma rabbiosa ha percorso questa mattina le vie del centro di Livorno. Da piazza della Repubblica, passando per via Grande per poi arrivare davanti alla prefettura dove una delegazione ha incontrato il prefetto Ponzio Pilato che ha detto che non essendo un politico non si poteva interessare alle vicende della comunità senegalese sul territorio.

Al ritrovo in piazza della Repubblica la comunità senegalese si è presentata in massa indossando un nastrino rosso (regaltogli da un ambulante di via Buonatalenti) e sono apparsi subito gli striscioni. Quello di apertura che recitava “Mai più razzismo – Never more Racism” e poi a seguire uno in ricordo dei ragazzi morti a Firenze, uno “Basta odio e paura, sì a giustizia e solidarietà” ed uno “Tutti uguali, tutti diversi, tutti insieme”. Ma dentro il corteo anche molti cartelli alcuni dei quali accusavano direttamente i vertici politici regionali di aver tollerato troppo i continui episodi di violenza e razzismo. Ma la palma del migliore va senz’altro a quello indirizzato direttamente a Cosimi: “Livorno è cambiata da quando è venuto il sindaco (fascista) di Verona” confezionato in casa da un ragazzo senegalese.

In corteo anche molti esponenti politici e sindacali con bandiere a seguito (forse era meglio evitare…): da Sinistra e Libertà, all’Arci, alla Cgil a Usb e Unicobas fino addirittura al Silp-Cgil (sindacato di polizia) oltre alla presenza di molti militanti di movimento, giovani di Rifondazione, militanti di Sinistra Critica, gli assessori Cantù e Bernardo, i consiglieri Giannini e Fiordi. E naturalmente molti cittadini venuti in solidarietà con la comunità senegalese.

 

La manifestazione, a differenza di altre volte, si è svolta all’insegna degli slogan contro razzismo, paura e odio rinunciando ai consueti suonatori di djambè in segno di lutto. Tutto è filato liscio fino all’incrocio fra via Grande e via del Giglio quando alcuni commenti di un ambulante e di alcuni anziani al bar hanno acceso la miccia. Una miccia più di rabbia che di violenza visto che molti si sono riversati a urlare contro questi personaggi che nemmeno di fronte a una tragedia sono riusciti a stare zitti per 5 minuti e covare dentro di sè i loro pensieri miseri. Nella concitazione un ragazzo senegalese è stato colto da malore dovuto alla rabbia. Il livello dei commenti che hanno fatto scattare la tensione lascia già presagire ai cervelli che li hanno prodotti. Uno ha detto: “E’ una manifestazione razzista, sono tutti neri”. Inutile commentare. Un altro invece ha detto al bar: “Devono andare a lavorare. Ma cosa c’entra fare casino per un pazzo che poteva ammazzare anche un bianco”. Nel parapiglia poi ogni volta che le acque si calmavano partiva un altro commento di qualche over70 bello pasciuto che riaccendeva gli animi (probabilmente non prendono la pensione minima e non si preoccupano del fatto che il blocco delle indicizzazioni delle pensioni minime varrà per ora solo per il 2012).

Infine il corteo è arrivato davanti alla prefettura dove una delegazione è salita a parlare col prefetto mentre i manifestanti sono rimasti in piazza a parlare e ad organizzarsi per il corteo di sabato a Firenze. La comunità senegalese invita chiunque voglia partecipare alla manifestazione di Firenze a prendere il treno delle 13.10 dalla stazione di Livorno.

red. 15 dicembre 2011

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