Onore a Luca Traini?
Pubblichiamo da FB un breve scritto di Davide Grasso. Davide, torinese, 37 anni, fa parte della manciata di italiani che si sono arruolati alle YPG per andare combattere Daesh in Siria e difendere la rivoluzione confederale. Alcuni di loro si trovano in questo momento ad Afrin, sotto attacco dell’esercito turco e della bande islamiste finanziate da Erdogan.
“Onore a Luca Traini”, scrivono i fascisti italiani sui loro striscioni. Ma, esattamente, cosa ci sarebbe di “onorevole” nello sparare con una pistola su persone inermi, che passano inconsapevoli per la strada? Tra i video dell’#Isis che più avevano colpito la gente in medio oriente c’era quello di due miliziani che sparavano con un kalashnikov su dei passanti ezidi, lungo una statale irachena. Dai, non è così diverso. Non ti piace l’ezida in Iraq, perché infedele, non ti piace l’africano in Italia, perché straniero (e magari “non cristiano”: sembra incredibile, ma per questi minorati mentali può anche essere così). In entrambi i casi non affronti il tuo “avversario” in modo “onorevole”, perché sei un vigliacco – fascista o islamista che tu sia – e allora lo colpisci con armi che lui non ha in un momento in cui non se lo aspetta, “alle spalle”.
E’ questo l’onore dei fascisti italiani? Sembrerebbe di sì. Ed è questo anche l’onore dell’Isis. Non che si possano paragonare gli uni agli altri, perché l’Isis è un movimento globale, enorme, nonostante sia oggi in seria crisi non per merito delle sparate e il quaquaraqua di destra, ma di chi lo ha combattuto militarmente e politicamente, in Siria e in Iraq; mentre i fascisti italiani sono persone che per fortuna non hanno le capacità politiche e comunicative dell’Isis. Tuttavia il paragone ci sta al 100% sul piano della mentalità. Ritenere il gesto di Traini onorevole è illuminante. Tanto più illuminante in un’Italia che non ha alcuna memoria storica e può quindi ricordarsi solo in questi casi quanto le parole e i fatti siano sempre stati distanti, quando si parlava di fascisti.
Anche gli islamisti sono così. L’Isis ha costruito un mito proprio sulla sua capacità di superare qualsiasi livello di immoralità, esattamente come i fascisti e i nazisti a loro tempo in Europa. La gente ha paura dell’Isis perché dall’Isis, come da gente come Traini e quelli che lo idolatrano, ci si può aspettare di tutto: spari a caso, bombe nei treni, veicoli sulla folla. Cosa non farebbe qualcuno che uccide gente che neanche conosce? Di tutto. L’Isis non ha terrorizzato l’Iraq perché costituito da uomini coraggiosi, che non arretravano di fronte a nulla, ma perché costituito da uomini che facevano patti politici con nemici deboli e corrotti, come l’esercito iracheno e i peshmerga, e poi entravano nelle città senza sparare un colpo, e quando entravano sfogavano tutte le loro perversioni e malattie mentali sui civili inermi.
Non sto dicendo che non c’è mai stato un miliziano dell’Isis che ha combattuto, o un fascista o un nazista che ha combattuto. Sto dicendo che la mentalità di entrambi è essere capaci di fare cose che la maggior parte della gente, italiana come musulmana, non farebbe, anche solo per avere rispetto per sè stessa; e la mentalità di entrambi è presentare come “onore” ciò che terrorizza, ossia l’assenza totale di etica, mentre essa è il massimo disonore in tutte le culture dell’umanità, compresa la nostra, e conduce puntualmente a questo genere di vigliaccherie.
Una volta mi sarei impressionato di fronte a un fascista che usava una pistola. Una volta consideravo impressionanti le pistole in genere. Poi le ho usate, ho usato i mitra e le mitragliatrici, e ho capito che sono solo giocattoli. Prendere in mano una pistola non prevede alcuna forza e alcun coraggio. Prevede forza e coraggio cominciare a camminare contro il proprio nemico armato, che ti aspetta nella notte, lungo strade su cui è difficile prevederne gli attacchi e ripararsi come vorremmo. Prevede coraggio essere schiacciati sotto il peso della morte che arriva e restare fermi senza che il cuore scoppi.
Sparare sui migranti dalla propria auto non prevede alcun coraggio e alcun onore: non siate patetici. Conferma ancora una volta che i fascisti vogliono sempre immaginare di essere più di quello che sono. Ed è precisamente a causa di quello che sono, che stanno così male, e fanno star male gli altri.
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