Roma. Distrutta la targa in memoria di Valerio Verbano
Chi ha distrutto la lapide di Valerio oggi, così come nel 2007, evidentemente non sa o seguita a non capire, seppur il tempo continua a dimostrarlo, che non basta una lapide o una targa distrutta a scalfire il ricordo di Valerio, ucciso il 22 febbraio del 1980 da tre fascisti armati di pistola, che entrarono in casa sua a Montesacro a Roma. Un omicidio motivato dall’attività di monitoraggio antifascista che il giovane diciannovenne portava avanti nella sua città.
Nel frattempo, mentre i mass media si apprestano a presentare la vicenda come frutto di un “atto vandalico”, si susseguono anche le prime dichiarazioni istituzionali simili ai convenevoli dell’ultimo minuto, le stesse istituzioni che per 33 anni non hanno voluto, e continuano a non voler, individuare i volti e i nomi di chi uccise Valerio. Uno schiaffo soprattutto in faccia alla madre Carla, che ha passato la sua vita a cercare verità e giustizia, là dove sono state sempre nascoste e rifiutate.
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