4 Ottobre – Mobilitazione studentesca in tutta Italia [DIRETTA]
Importante giornata di mobilitazione oggi, con tantissime piazze riempitesi dell’energia di studenti e studentesse che hanno attraversato i cortei convocati dai collettivi aderenti al network StudAut e non solo. Piazze unite dal forte no nei confronti delle ricadute pratiche dell’austerità e del caro-vita: sistema dei trasporti, edilizia scolastica, prezzo dei libri di testo..ma non solo! Occupazioni a scopo abitativo e simbolico hanno riempito le giornate di Roma e Milano, così come la denuncia della strage di Stato di Lampedusa e la contestazione ad Epifani a Napoli. In tutte le piazze sventolano bandiere NoMuos e NoTav, mentre il 19 ottobre è già risuonato come data centrale nell’agenda politica di tutti i percorsi di lotta territoriali. Di seguito la cronaca delle mobilitazioni.
Aggiornamento ore 12,30 – Proseguono le azioni a Pisa, questa volta sul tema del caro-trasporti, uno dei più affrontati nelle mobilitazioni di oggi. Separatamente dal corteo studentesco, a Napoli alcune decine di disoccupati hanno contestato il segretario del PD Epifani. A Catania invece il corteo studentesco occupa la facoltà di Scienze Politiche dove oggi pomeriggio si terrà l’assemblea cittadina verso il #19O di cui dicevamo prima; a Firenze il corteo si avvia verso la conclusione, 1500 le persone in piazza che stanno intervenendo per denunciare principalmente la questione del caro-libri. A Roma si commemora invece la figura di Pavlos Fyssas, mc ucciso da Alba Dorata ricordato con uno striscione che recita “Pavlos vive, non un’alba dorata, ma rossa per sempre!”
Aggiornamento ore 11.45 – Intimidazioni poliziesche a Torino, con la città completamente militarizzata che però vede gli studenti non arretrare e sanzionare con lanci di uova la sede dei gruppi consiliari della regione Piemonte nonchè una sede di Intesa SanPaolo. A Catania corteo terminato, con gli studenti che rilanciano verso l’assemblea cittadina di oggi pomeriggio per costruire le date di mobilitazione del 15 e del 19 ottobre. In migliaia in corteo anche a Firenze dove l’area intorno alla stazione vede il traffico paralizzato, mentre a Pisa sanzionata la sede locale del PD contro la Carrozza e il governo delle larghe intese. Continua l’occupazione della sede del Ministero dell’Economia a Milano. A Roma azione contro il caro-trasporti, con uno striscione affisso ad una fermata della Metro per denunciare la malagestione di ATAC. A Napoli il corteo invade la zona del porto urlando “Lampedusa Strage di Stato!”; la tragedia di ieri viene ricordata anche a Lamezia, dove 300 persone hanno contestato la legge Bossi-Fini durante un corteo che si è anche soffermato contro la chiusura della facoltà di Agraria del locale Ateneo e sanzionata una sede della BNL. A Palermo corteo finito davanti alla sede dell’A.R.S. con fantocci di Berlusconi, Letta e Crocetta che sono stati dati alle fiamme.
Aggiornamento ore 11 – Rilasciato il ragazzo fermato temporaneamente a Piacenza, con pullman bloccati a oltranza dal corteo per richiedere la liberazione immediata del compagno. Studenti a Modena protestano sotto la sede dell’Accademica Militare e poi concludono il corteo con un’assemblea delle scuole. Bella azione a Milano, dove è stato occupato il distaccamento territoriale del Ministero dell’Economia, in chiaro riferimento alle pratiche che verranno messe in campo il 19 ottobre, che sta venendo tematizzato e discusso in un’assemblea improvvisata. Ricorre in tante piazze l’immaginario di V per Vendetta, con una composizione variegata a seconda delle città: a Roma a scendere in piazza sembrano essere stati soprattutto i licei, mentre a Brescia la composizione è soprattutto di istituti tecnici e professionali, e principalmente di migranti di seconda generazione (dati simili a quelli registrati ieri a Bologna). A Pisa bloccati a oltranza i Lungarni, mentre anche a Bergamo centinaia di studenti sono scesi in piazza, così come a Capua dove si continua a girare per le vie del centro contestando il governo e la finta ripresa economica. A Napoli il corteo si ingrossa sempre di più, con ormai diverse migliaia di persone in corteo, aperto dal book block. Appena terminato invece il corteo a Ravenna, con azioni contro le banche, colpite da scritte e lanci di uova anche a Torino. Sempre a Ravenna azione sotto il Palazzo della Provincia, con macerie scaricate a simboleggiare le rovine dell’istruzione pubblica.
Aggiornamento ore 10,30 – Napoli corteo parte da piazza del Gesù con slogan contro austerità e lanci di petardi, mentre a Milano sfilano a migliaia per le vie del centro. A Pisa al fianco degli studenti scendono i residenti del quartiere Sant’Ermete, partiti dallo “Spazio popolare” occupato questa estate. A Palermo ci si dirige verso la Regione, intonando cori No Muos e contro Crocetta. A Roma in 3000 si dirigono verso la zona del Colosseo, mentre giunge la notizia di una nuova occupazione abitativa in via dei Montecatini, che rimanda al #190.Lo striscione che apre il corteo recita “Vogliamo fatti, non scendiamo a patti”. A Piacenza continua la forte contestazione ai rincari del trasporto pubblico: autostazione assediata prima e poi invasa, si segnala un ragazzo fermato (aggiorneremo a breve). Ad Olbia dopo diversi interventi sotto il comune contro la crisi economica, sanzionata sede Unicredit. A Torino azioni contro la GTT sul tema del caro-trasporti, mentre a Brescia azione simbolica verso il #19o, con il corteo che devia dal percorso concordato e si dirige verso la Prefettura, simbolo dei palazzi del potere che saranno assediati nella sollevazione generale romana.
Aggiornamento ore 10 – Centinaia e centinaia di studenti e studentesse sono scesi in piazza in tantissime città. “Assediamoli!” è il grido che risuona da Torino a Palermo, mentre la provocazione della Carrozza riguardo l’essere ribelli è sbeffeggiata un po’ ovunque. Spiccano i 5000 in piazza a Palermo, con il corteo che pullula di bandiere NoMuos; a Pisa appeso striscione in provveditorato, a Brescia blocchi del traffico si susseguono con diversi sanzionamenti sulle banche e richiami a scendere in piazza il 19 ottobre. A Torino città militarizzata, con circa 1000 persone in piazza tra cui tanti studenti dalla ValSusa. Ma non ci sono solo le città più grandi in piazza: cortei si muovono, con numeri sulle diverse centinaia, a Olbia (lungomare paralizzato) così come a Capua, ma anche Piacenza (500 in piazza, dove la contestazione è rivolta principalmente ai privati nel mondo della scuola e al caro-trasporti), Modena (denuncia delle condizioni dell’edilizia scolastica) e Catania, dove invece si punta a bloccare le vie del centro cittadino. Milano,Roma e Napoli sono ancora alle prese con i rispettivi concentramenti, ma in numeri sembrano superare le migliaia.
Ascolta le dirette dei cortei dalle varie città italiane, realizzate nella mattinata informativa di RadioBlackOut:
Nanni, Torino:
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Anna, Brescia:
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Matteo, Firenze:
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Andrea, Napoli:
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Federico, Palermo:
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Mentre nei palazzi si mette in atto l’ennesima farsa, con Letta che urla “Grande!” a Berlusconi dopo l’ennesima giravolta del Caimano (questa volta in nome della stabilità europea, scelta impostagli direttamente dai suoi delfini..diversamente attaccati alla poltrona!), nelle piazze i collettivi che danno corpo al network riporteranno la loro indignazione e la loro volontà di vendetta, testimoniata anche dal manifesto che annuncia la mobilitazione.
Quegli studenti e studentesse che il ministro Carrozza ha invitato in maniera retorica ad essere ribelli sapranno esserlo nella pratica? Sapranno inserirsi con la loro energia all’interno del percorso verso la sollevazione generale del 19 ottobre? Tutto questo lo vedremo nelle piazze che il 3 (a Bologna) e il 4 ottobre si muoveranno in tutta Italia.
Infoaut seguirà come ogni volta la giornata di mobilitazione in diretta. Intanto ripostiamo l’appello di StudAut, preceduto dall’elenco (con relativi concentramenti) delle città che scenderanno in piazza…
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Città e concentramenti:
Bologna (3 Ottobre) – Piazza XX Settembre ore 9.00
Bergamo – Piazzale degli alpini ore 9.00
Brescia – Piazza Garibaldi ore 9.00
Catania – Piazza Roma ore 9.00
Cava dei Tirreni – Piazza Duomo ore 9.00
Cosenza – P.zza Loreto ore 9.00
Desenzano del Garda – Stazione ore 7.50
Firenze – Piazza San Marco ore 9.00
Lamezia Terme – Parco Adelchi Argada ore 9.00
Lucca – stazione ore 8.30
Messina – Piazza Antonello ore 9.00
Milano – Largo Cairoli ore 9.30
Modena – Piazza S.Agostino ore 9.00
Napoli – Piazza del Gesù ore 9.00
Olbia – Piazza Mercato ore 9.00
Palermo – Piazza Politeama ore 9.00
Piacenza – Liceo Gioia ore 9.00
Pisa – Piazza Vittorio Emanuele ore 9.00
Ravenna – Piazza Anita Garibaldi ore 9.00
Roma – Piramide ore 9.30
Torino – Piazza Arbarello ore 9.00
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L’appello di lancio del #4ott
Questo nuovo autunno si aprirà con la giornata di venerdì 4 ottobre, appuntamento che vedrà gli studenti scendere nelle strade e riprendersi le piazze di tutta Italia. Il contesto in cui questa data è stata lanciata la carica di un profondo significato: come già l’anno scorso, infatti, la scintilla delle mobilitazioni arriva dalla Val Susa che rappresenta l’avanguardia di tutte le lotte popolari e di tutti i movimenti in Italia. La giornata è stata indetta in occasione del campeggio studentesco nazionale No Tav a Chiomonte proprio a ridosso di quelle reti che difendono un cantiere simbolo delle profonde contraddizioni, della prepotenza con cui il governo scavalca la volontà popolare, della speculazione e della devastazione sociale di cui il nostro paese si sta macchiando.
La fase politica che stiamo attraversando è caratterizzata da una profonda instabilità, questo governo di larghe intese si è dimostrato interessato solamente a difendere il posto in parlamento e a preservare lo status quo, cercando, con continui compromessi, di mantenere una governabilità politica che però sembra necessariamente destinata a infrangersi. Intanto, mentre nei palazzi i partiti giocano a spartirsi il potere, come sempre a pagare le spese di questo difficile momento economico sono le componenti sociali più deboli del paese, in primis, noi studenti. Cambiano i governi, cambiano i colori che popolano il teatrino del parlamento, ma la strategia con cui vogliono risolvere questa crisi rimane un’austerità che in maniera sempre più inevitabile sta stravolgendo la vita di intere famiglie: misure come la Service Tax che andrà a sostituire l’Imu è un chiarissimo esempio della direzione che Letta e il suo governo hanno deciso di intraprendere; parlano di crescita, di ripresa economica ma guardandoci intorno non vediamo altro che il costo della vita in continuo aumento, una precarietà sempre più dilagante, la sempre più grande difficoltà di far fronte a quelle spese, come il carolibri, il carotrasporti o le tasse scolastiche, che la quotidianità ci impone.
L’anno scolastico è appena ricominciato ma le assurde dichiarazioni dei nostri politici non si fanno attendere: la ministra dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha invitato gli studenti e le studentesse di tutta Italia a “essere ribelli e cambiare il mondo”, lanciando contemporaneamente proprio nella data del 4 ottobre una giornata all’insegna del dialogo, della pace e della fratellanza. Di certo non esitiamo a cogliere l’invito della nostra ministra e ci prepariamo ad un autunno all’insegna della lotta, ma se pensa di calmare le acque o di intraprendere la via della mediazione si sbaglia di grosso: non siamo disposti a scendere a compressi con chi da anni si dimostra sordo alle nostre richieste e solo apparentemente si dimostra disponibile, reprimendo ogni forma di dissenso che vada al di là dei canoni di ribellismo architettati dalla ministra e dai suoi predecessori.
La componente studentesca sta vivendo un profondo ricambio generazionale, coloro che hanno vissuto cicli di lotta come quello dell’Onda e del No Gelmini sono ormai universitari o si stanno diplomando. Crediamo quindi che sia importante per il movimento creare percorsi di lotta partendo dall’interno delle scuole per creare una soggettività, una coscienza comune per mezzo di pratiche come la riappropriazione degli spazi di socialità negli istituti, attraverso campagne contro presidi sceriffi che sono muti esecutori delle direttive del governo. Dobbiamo dunque ripartire dall’ambiente di cui meglio conosciamo meccanismi e dinamiche e nel quale spendiamo la maggior parte della nostra vita, ma non dobbiamo commettere l’errore di chiuderci in esso: dobbiamo porci in un’ottica generale che tenga conto dell’intero contesto e di tutte le sue sfaccettature. Viviamo questa crisi sia come studenti sia come componente giovanile di questo paese e questo dato risulta evidente se pensiamo a tutte le difficoltà cui dobbiamo far fronte fuori dalle mura scolastiche, dalla diminuzione del reddito delle nostre famiglie all’assenza di momenti e spazi di svago in una metropoli sempre più alienante.
L’invito per il 4 ottobre è dunque quello di riversarsi nelle strade per dare un segnale chiaro a questo governo, per portare in piazza quelle incoerenze che quotidianamente viviamo e per esprimere tutta la nostra rabbia nei confronti di chi ci condanna a una vita all’insegna della precarietà.
RIPRESA ECONOMICA SOLO A PAROLE
SCENDIAMO NELLE PIAZZE, PRENDIAMOCI LE SCUOLE!
StudAut Network
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