Che cos’è convergenza? Appello per tre momenti di confronto
Tratto da Bologna22ottobre22
Ma quindi, che cos’è questa convergenza?
Se ne sta tanto parlando in queste settimane che guardano alla manifestazione del 22 ottobre a Bologna, ma non lo sapremmo ancora spiegare. È una domanda vera che si pone a partire da problemi veri e di lungo periodo. Al momento, ci sembra una suggestione: che vi sia uno spazio da esplorare attraverso un nuovo processo da sperimentare.
Abbiamo più chiaro ciò che convergenza non dovrebbe essere: né un’addizione, perché il suo risultato resterebbe sempre e solo la somma delle parti – che pur hanno e devono poter mantenere e valorizzare la propria specificità e autonomia, ma che al momento non hanno forza sufficiente per incidere sulla realtà; né un’unità omologante, perché non è nel processo di semplificazione dell’esperienza di soggetti, lotte, percorsi differenti che si possono trovare le rotte inesplorate per un altrove possibile.
Convergenza, oggi, è una grande domanda collettiva: com’è possibile dare significato alla complessità delle nostre vite cercando in esse le strategie e le trame capaci di articolare e dare potenza alle nostre pratiche politiche?
L’aria che respiriamo è altrettanto vitale delle condizioni materiali in cui viviamo; lo sfruttamento sui posti di lavoro altrettanto intollerabile dell’inquinamento delle fonti vitali e della compressione delle nostre libertà; la violenza della guerra è la realtà con cui dobbiamo fare i conti per combattere il patriarcato, il regime dei confini e l’impoverimento dei nostri salari.
La sfida della convergenza può essere quella di costruire un processo in cui lavoratrici e lavoratori, studenti e precarie, donne, migranti, persone Lgbtqiap+ si mettono in comunicazione, in cui percorsi molteplici possano confrontarsi e trasformarsi individuando terreni condivisi di lotta entro i quali dare forza alle proprie istanze oltre agli schemi dati e agli scenari già tracciati.
Lo slogan ‘Per questo, per altro, per tutto’ rappresenta l’ambizione di trovare risposte complessive a domande soggettive diverse. Ma uno slogan perde di significato se non porta con sé indicazioni a partire dalle quali costruire percorsi comuni. Contribuire a riempire collettivamente di contenuto questa ambizione è lo scopo di tre momenti di discussione da costruire, pensandoli come interconnessi e dialoganti, come possibili piattaforme per i processi di convergenza.
Lanciamo dunque questo appello per costruire momenti di confronto. La proposta è di muoversi su tre nodi determinanti per le nostre condizioni di vita e lavoro e che costituiscono possibili terreni per i conflitti a venire:
1) La guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’inflazione che determina, l’immaginario patriottico e la violenza patriarcale che mobilita, il modo in cui ridefinisce le coordinate della tanto evocata transizione ecologica e modifica le possibilità e gli spazi della lotta;
2) Il tema della riproduzione sociale, dall’attacco diffuso contro la libertà di abortire alla violenza patriarcale, dal familismo al razzismo che stabiliscono le condizioni in cui viviamo, lavoriamo, lottiamo;
3) Il tema di lavoro, salario, reddito e reddito di cittadinanza, le trasformazioni già in atto e quelle a venire, le forme di sindacalizzazione e organizzazione percorribili.
Attorno a questi assi proponiamo e invitiamo a proporre una serie di relazioni che mettano in campo strumenti per decifrare collettivamente il presente, per individuare i legami concreti tra le diverse condizioni materiali che viviamo, per indicare terreni di rifiuto e rivendicazione irrinunciabili che alludano a possibili “traiettorie di alterità”.
Proponiamo di costruire questi momenti a Bologna a ridosso della manifestazione del 22 ottobre, nelle serate del 15, del 20 e del 21 ottobre.
Per chiunque fosse interessat a proporre relazioni per una tavola rotonda scrivere a: convergenx@gmail.com
convergenX – parole e pratiche in movimento
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