Da L’Aquila a Carrara: auto-assoluzioni e fughe d’autunno
La giustizia diviene un optional laddove le contraddizioni rischiano di provocare una lettura del presente meno “rose e fiori”, specie in una fase che vede inadempienze e responsabilità grosse in varie località della penisola per quello che riguarda la tutela dei territori e delle popolazioni che vi vivono.
Riferendoci alla sentenza de L’ Aquila, questa visione non può che essere ampiamente confermata: un ribaltamento della versione dei fatti che rappresenta un ulteriore schiaffo a chi su una pretesa di “equità” del senso di giustizia ostina a fare affidamento senza capire che sono i rapporti di forza che si intendono mettere in campo che, all’attuale, sovrastano i meccanismi di valutazione di cosa è giusto e sbagliato.
In questa ridefinizione di assetti,è colpevole chi rivendica giustizia per i propri cari morti in quell’infausto terremoto del 2009, così come chi denuncia anzitempo le nefaste conseguenze di cementificazione e depredazione dei territori.
Un intricato filo ideale collega L’ Aquila, e il ribaltamento della sentenza, alla vicenda Cucchi da una parte,e a quella che ha coinvolto i territori dissestati dalle alluvioni nell’ultimo mese: la sensazione evidente per cui le istituzioni si ricurvano in sè stesse, rifuggono, e si autoassolvono sempre e comunque. La rabbia e la vergogna provate per l’ultimo misfatto riguardanti le responsabilità della Protezione Civile nel capoluogo abruzzese si aggiungono ad un background non certo pacificato, in cui i poteri formali della Repubblica si compattano mentre, fuori dai palazzi, qualcosa si muove.
Sullo sfondo,una ricerca di impunità a priori di cui si fa cartina tornasole lo stesso premier, sempre più altisonante nelle apparizioni mediatiche, sempre più volatile e sfuggente alle piazze da lui stesso annunciate. Saranno queste capaci di andare oltre le contingenze temporali dettate dall’agenda degli spostamenti di Renzi? Da questo punto di vista l’autunno è ancora tutto da giocare
Ascolta i commenti sulla vicenda della sentenza de L’ Aquila dalla Rassegna Stampa di Radio Infoaut:
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