La lotta per la casa non si ferma!
Anche nella città di Firenze ieri mattina diverse donne con bambini hanno resistito per più di sette ore sul tetto contro lo sgombero di via Capponi, 51. Fin dalle prime ore del mattino davanti l’occupazione era stato schierato un imponente dispiegamento delle forze dell’ordine, le quali hanno chiuso l’isolato. Ma il percorso iniziato dal mese di ottobre scorso di certo non si può fermare in seguito a uno sgombero: nonostante il Comune abbia proposto alle occupanti di tornare nelle “strutture” predisposte per l’emergenza abitativa, luoghi che mirano al disciplinamento sociale, tentando di frenare qualsiasi processo di lotta per un abitare dignitoso senza calpestare la dignità, le donne hanno prontamente rifiutato questa soluzione con toni assistenzialistici e caritatevoli, decidendo di continuare la battaglia per riconquistarsi i diritti.
Nella capitale prosegue la lotta di circa cento famiglie sgomberate martedì mattina dall’occupazione Torrespaccata, le quali si sono rifugiate nella basilica S.Maria Maggiore in seguito allo sgombero, durante il quale gli abitanti hanno resistito con dignità per diverse ore sotto il sole. Oggi è iniziato il terzo giorno dell’occupazione della Basilica, un’occupazione per certi versi anche simbolica che mira a portare il dibattito sulle barbarie del piano casa e art.5 a un livello più ampio. Il vicariato però sta già facendo pressione sul Comune di Roma affinché quest’ultimo ordini lo sgombero, lasciando nuovamente le famiglie per strada. Dal canto suo il Comune avrebbe i mezzi e gli strumenti necessari per risolvere questo problema grazie alla delibera sul riuso della città che i movimenti del diritto per la casa hanno strappato durante lo tsunami tour delle occupazioni, ma di fatto l’unica “soluzione” che le autorità continuano a proporre è la ricollocazione delle famiglie nelle case-famiglia. Si tratta comunque di un’ipotesi assolutamente inaccettabile, dal momento che queste strutture obbligano le famiglie a dividersi, ma questo non è l’unico nodo che sta venendo al pettine. Al di là delle chiacchiere del governo Renzi, il suo partito comincia a entrare in una contraddizione interna: qualche giorno fa dieci parlamentari del Pd hanno scritto una lettera al prefetto di Roma, in cui chiedono di bloccare gli sfratti per morosità. Oltre al paradosso del fatto che è il Pd stesso ad aver proposto e votato la riforma sul piano casa, la lettera in questione dimostra ancora una volta come questo provvedimento non sia stato ragionato sulle esigenze reali della popolazione e per di più mette in campo una gestione criminale dei problemi diffusi che vive la nostra società.
Una contraddizione, che presto diventerà sicuramente solo una delle tante, ma è necessario che essa vada agita e allargata a livello di tutte le città. Dunque continuiamo con i nostri percorsi di lotta, l’unico modo di riconquistarsi un tetto, la dignità e i diritti che ci spettano. Una lotta che sicuramente non si può fermare né in seguito a operazioni giudiziarie, né davanti a misure cautelari, né dopo gli sgomberi.
Corrispondenza dalla Basilica a cura di Radio Onda d’Urto
Intervista a Irene dei Blocchi Precari Metropolitani (seconda notte)
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Inervista a Luca, uno degli occupanti sgomberati da Torrespaccata (prima notte)
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