InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lear, Donnolley, Ikea. Tanti padroni, un’unica lotta

La sospensione, ad alcuni giorni di distanza, viene revocata per un centinaio di lavoratori, mentre gli altri vedono peggiorare la propria situazione: l’azienda conferma la sospensione per circa duecento lavoratori e lavoratrici, che, inoltre, passano dal percepire il 75% dello stipendio, al nulla.

La prima risposta dei lavoratori e delle lavoratrici è un blocco del traffico il 26 Giugno, giornata a cui seguono le prime lettere di licenziamento vere e proprie: 20 per lavoratori e lavoratrici non ancora colpiti da alcun provvedimento, ed il resto per coloro che già erano stati sospesi dall’azienda. Tra sospesi/e e licenziati/e sono circa duecento quelli e quelle che sono rimaste senza lavoro e senza stipendio.

A questo punto le lavoratrici ed i lavoratori chiamano un’assemblea e decidono un piano di mobilitazione. Innanzitutto si pianificano e si mettono in atto blocchi dei cancelli, in entrata ed in uscita, ed il blocco della produzione, possibile grazie alla solidarietà ed alla lotta di coloro che ancora conservano il proprio posto di lavoro e che non si sono fattx intimidire dalla politica aziendale di minacce e licenziamenti.

L’azienda indurisce le sue posizioni ed il Martedì successivo militarizza l’area antistante allo stabilimento ed impedisce l’ingresso ai delegati sindacali, cercando in questo modo di piegare e lasciare senza tutele i lavoratori che appoggiano la lotta dall’interno.

Nel mentre cresce la mobilitazione e la solidarietà all’esterno: il 30 giugno, in concomitanza con il blocco della produzione nella fabbrica, gli operai e le operaie sospesi e licenziati bloccano la Panamericana per 3 ore. Il 2 Luglio le donne della Lear, al termine di un blocco per il centro della capitale argentina, installano una tenda di fronte al Ministero del lavoro; il 4 si bloccano i portoni e si impedisce l’accesso allo stabilimento. L’8 la polizia carica lavoratori e lavoratrici e solidali, arrestando, tra gli altri, Victoria Moyano, “nipote restituita”. Nel mentre vengono coinvolti gli studenti e le studentesse, i sindacati di base e varie organizzazioni della sinistra, vengono organizzate cinque giornate nazionali in solidarietà con i lavoratori e le lavoratrici Lear, si organizza un picchetto permanete davanti ai cancelli, blocchi stradali a piedi ed in auto, si crea un cassa di solidarietà attraverso la quale vengono raccolti soldi ed alimenti per sostenere la lotta dei e delle lavoratrici.

I mezzi che usano azienda e, purtroppo, sindacati “gialli” sono vili; il direttore dello Smata (Sindacato dei meccanici ed affini del trasporto automotore), Ricardo Pignanelli, conduce con l’inganno i lavoratori e le lavoratrici nella sede del sindacato (lontana decine di km dall’azienda) per convincerli a votare una mozione per la destituzione dei membri del comitato d’impresa, organismo indipendente dallo SMATA. In assenza degli integranti del comitato d’impresa ma alla presenza dello zoccolo duro dello SMATA i lavoratori e le lavoratrici firmano, sentendosi minacciati e denunciando tali mezzucci. Coloro che non firmano vengono licenziati.

Nel mentre la giustizia obbliga l’impresa a permettere l’ingresso dei delegati allo stabilimento ma l’azienda non si sente in dovere di compiere con la disposizione giudiziaria. Tale reintegro avverrà, in forma completa, solo il 12 Agosto.

La lotta, inoltre, ha portato al reintegro di circa 50 lavoratori, rafforzando lo spirito e la determinazione dei e delle lavoratrici che proseguono la mobilitazione al grido di “tutte e tutti dentro!” e “mai più famiglie per strada!”

Ma la lotta, oltre a pagare e dare risultati concreti, si estende ed attraversa persino l’oceano. I lavoratori e le lavoratrici di Lear Argentina, insieme alle donne di Lear in lotta, ai deputati del Partito Socialista dei Lavoratori ed al Fronte di Sinistra dei lavoratori esprimono la loro solidarietà, immediatamente contraccambiata, ai lavoratori ed alle lavoratrici dell’Ikea di Piacenza, licenziati dalla multinazionale svedese ed in lotta, anch’essx, da Maggio. A Piacenza, come in Argentina, i lavoratori e le lavoratrici gridano “Tutti e tutte dentro!”.

alt

Ma la lotta, oltre a pagare e dare risultati concreti, crea reti di solidarietà e rende più forti gli e le operaie, come dimostra il caso della Donnelley, un’azienda che lavora nell’ambito della grafica e che l’11 Agosto, tramite un cartello sulla porta della fabbrica, ha avvisato i propri e le proprie dipendenti della sua chiusura. 400 familie senza lavoro dall’oggi al domani.

I lavoratori e le lavoratrici della Donnelley non si fanno certo intimorire: entrano nello stabilimento e rimettono in funzione la produzione. Le rivendicazioni degli e delle lavoratrici sono inequivocabili: divieto di licenziamento e divisione delle ore di lavoro, espropriazione di ogni fabbrica che chiuda e gestione operaia delle stesse, che la crisi la paghino gli imprenditori e non i lavoratori e le lavoratrici e fine della persecuzione politica dei delegati sindacali e delle commissioni interne.

Il 16 Agosto, davanti ai cancelli della Donnolley, si è tenuto un incontro di lavoratori e lavoratrici autoconvocatx, che ha coinvolto operai/e di Lear, Kraft, Shell, Calsa e Honda, oltre a sindacati e partiti della sinistra, organizzazioni politiche e sociali, famiglie e solidali. In tutto circa 3000 persone hanno partecipato ad una giornata di lotta convocata ed organizzata in poco tempo.

Dall’assemblea autoconvocata sono emerse strategie ed obiettivi di lotta condivise: ottenere l’espropriazione e la nazionalizzazione della Donnelley, sostenere la lotta per il reintegro dei licenziati e dei membri della Commissione interna della Lear, costringere le organizzazioni sindacali a convocare uno sciopero nazionale di 36 ore. Si è deciso, inoltre, di continuare la campagna “Un milione di pesos per Lear”, che ha come obiettivo il sostegno economico alle famiglie degli e delle operaie in lotta, che i delegati di Lear e Donnolley abbiano un ruolo rilevante nelle prossime mobilitazioni di piazza previste e che si costruisca un coordinamento tra i lavoratori e le lavoratrici della zona Nord del paese che funzioni in forma stabile.

Alle multinazionali, che lamentano crisi che non dimostrano (né Lear, né Donnolley mostrano cali dei profitti negli ultimi anni), ai sindacati che tradiscono invece di lottare con i/le lavoratrici, al governo complice, in un paese già duramente provato da un’elevata inflazione e da un nuovo, dichiarato default, l’unica risposta possibile è l’unione dei lavoratori e delle lavoratrici.

alt

“Unidad de los trabajadores y al que no le gusta se jode”, gridano oggi gli e le operaie, e la memoria va al “Divisi non siamo niente tutti uniti si vincerà” delle lotte italiane.

da Semenella

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

argentinaikealear

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Argentina: le lotte studentesche crescono in tutto il paese

Affollate marce con fiaccolate a Buenos Aires e La Plata

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: i mercati festeggiano mentre avanza la recessione

Il governo ha ottenuto l’approvazione al Senato della Legge “Basi e Punti di Partenza per la Libertà degli Argentini”, che aveva una media sanzione alla Camera dei Deputati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Senza acqua né cibo e in “condizioni inumane”, così sono stati i giorni in prigione per aver marciato contro la Legge Basi

Sofía Ottogalli si sente una perseguitata politica. Lei, insieme ad altre 32 persone, è stata detenuta la settimana scorsa mentre protestava al Congresso contro la Legge Basi che è promossa dal Governo di Javier Milei.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Il pubblico ministero accusa gli arrestati di “possibile sedizione contro l’ordine istituzionale” e sollecita la “prigione preventiva”

Oggi in una conferenza stampa la ministra della Sicurezza ha detto che “il colpo di stato moderno è il tentativo di rendere vano il funzionamento delle istituzioni democratiche”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: dalla cordigliera alla meseta e alla costa, la lotta di un popolo per l’acqua

Tra il 15 e il 21 dicembre 2021, il popolo del Chubut abrogò la Legge di Zonificazione Mineraria che era stata approvata sei giorni prima, senza consultazioni, dai deputati provinciali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: la polizia ha effettuato varie perquisizioni ai locali e alle mense delle organizzazioni sociali

Lunedì mattina, agenti della Polizia Federale hanno perquisito i locali e le mense popolari del Polo Obrero, si sono recati anche nel domicilio di uno dei dirigenti del FOL e hanno effettuato una perquisizione del locale di questa organizzazione nel quartiere di Congreso.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La diffusione del dengue, l’agroindustria e il cambiamento climatico

Le cause dell’epidemia di dengue sono molteplici, conosciute e anche poco affrontate: cambiamento climatico, deforestazione, uso di pesticidi, impatto sui predatori delle zanzare e mancanza di pianificazione territoriale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un’altra provocazione di Milei che annuncerà un indulto per i genocidi

Il presidente Javier Milei, su richiesta della sua vicepresidente Victoria Villarruel, ha deciso che il prossimo 24 marzo concederà un indulto a tutti i militari genocidi

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: voci, facce e comunità che dicono “no” all’attività mineraria del litio

“La rotta del litio: voci dell’acqua”, è il libro di Camila Parodi e Susi Maresca.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: al salto dei tornelli per l’aumento del biglietto

I più giovani fanno il salto. I più anziani chiedono permesso per evitare la spesa della SUBE. Madri e padri fanno passare sotto i propri figli. Una cartolina argentina.