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Argentina: Repressa brutalmente manifestazione dei pensionati contro la povertà

I pensionati argentini hanno marciato ancora una volta verso il Parlamento ma questa volta erano accompagnati anche dai tifosi delle squadre di calcio, che hanno deciso di dare il loro sostegno nella denuncia alla costante repressione che subiscono ogni mercoledì quando chiedono il miglioramento delle loro condizioni di vita di fronte alla crescente miseria.

da Comitato Carlos Fonseca

A Callao e Bartolomé Mitre, le forze di sicurezza hanno represso gli anziani, i lavoratori della stampa, i sindacati e i tifosi delle squadre di calcio con gas e proiettili di gomma.

Gli scontri hanno provocato almeno 70 arrestati, tra cui il segretario generale del sindacato ATE-CABA, Daniel Catalano, e 7 feriti, uno dei quali, il fotografo Pablo Grillo, ricoverato in ospedale in gravi condizioni, dopo che un poliziotto gli ha sparato un candelotto lacrimogeno in testa. I manifestanti hanno dato fuoco a un’auto della polizia e a più di 70 contenitori della spazzatura.

“Chiediamo l’immediato rilascio di tutti coloro che sono stati arrestati durante la manifestazione dei pensionati al Congresso, tra cui il segretario generale di ATE Capital, Daniel Catalano. Questo governo criminale viola tutte le leggi. È finito il detto “tutto all’interno della legge e nulla al di fuori della legge”. La repressione violenta di oggi supera ogni limite, danneggia la Democrazia del nostro Paese. Pensano che ci fermeranno con la polizia. Devono sapere che saranno in grado di usare bastoni, gas e proiettili, ma non saranno in grado di reprimere le crescenti e giuste richieste dei pensionati e dei lavoratori”, ha scritto leader dell’ATE su X

D’altra parte, ci sono numerosi feriti e arrestati. Il fotografo Pablo Grillo è in condizioni molto gravi, dopo essere stato colpito da una granata a gas. Un altro uomo ricoverato all’ospedale Ramos Mejía, ha una gamba fratturata e un braccio nelle stesse condizioni, dopo essere stato aggredito dalla polizia.

Da un camion con idranti, la polizia ha gridato all’altoparlante: “Vieni mancino (persona di sinistra, ndr), ti daremo la caccia”, seguendo la linea dettata delle parole del presidente Milei.

La principale colpevole di questa brutale repressione, il ministro Patricia Bullrich, ha sottolineato che “i manifestanti sono venuti per uccidere”, quando era esattamente il contrario, con gli apparati di polizia determinati a fare più male possibile, lanciando proiettili di gomma e bombe lacrimogene contro il corpo e la testa dei manifestanti.

tratto da Resumen Latinoamericano

13 Marzo 2025

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