Tagli, speculazione, accentramento: continua la campagna d’agosto del governo Renzi
Non ci stiamo riferendo in questo caso ad unico progetto di legge in cui si mette dentro di tutto e di più, bensì addirittura a due di questo tipo di provvedimenti, passati ieri al voto nelle camere: il dl enti locali, approvato definitivamente dai deputati, e la riforma della Pubblica Amministrazione che invece ha ricevuto l’ok in prima battuta dei senatori.
Due macro-elenchi di prescrizioni che evidentemente vanno aldilà delle già finte divergenze politiche tra centrodestra e centrosinistra: è stata infatti un’alleanza tacita bipartisan a fare in modo che al Senato non mancasse il numero legale per l’approvazione sulla P.A della Madia.
Tra i punti che ci interessa sottolineare è come nel dl enti locali sia stata approvata una nuova facilitazione per le grandi opere (inutili). Un provvedimento ‘taglia burocrazia‘, come è stato definito, approvato con la finalità di “semplificare ed accelerare, fino al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale.”
Un’ulteriore aggravamento delle già numerose prescrizioni che ad esempio hanno reso la ValSusa ed altre zone del paese siti strategici e quindi dove è possibile una militarizzazione intensiva e invadente ad impedire che si provi a spezzare il cerchio del profitto sulla pelle dei territori.
Da segnalare come in relazione a questo elemento scatti la possibilità di attribuire poteri sostitutivi al premier, che novello Bonaparte potrà impugnare la lancia in resta e decidere come gli pare sulla necessità di portare avanati a cappa e spada progetti come ad esempio, già immaginiamo, quelli contenuti nello Sblocca Italia.
Non a caso è stata effettuata una modifica alle norme che riguardano il commissariamento dell’area di Bagnoli che potrà essere scelto “tra persone, anche estranee alla pubblica amministrazione, di comprovata esperienza gestionale e amministrativa”, leggasi persone libere da ogni vincolo di attenzione che non sia la salvaguardia delle imprese che dovranno ristrutturare e ridefinire un’area da tempo già attraversata da conflitti riguardo al come questo progetto verrà portato avanti.
Una generale assunzione di poteri in capo a Renzi e al governo, che non paghi delle smanie presidenzialiste che sono tessuto fondante anche delle riforme delle camere e della legge elettorale, continuano le loro marce verso l’accentramento di ogni tipo di potere decisionale. Un potere che gli permette di rendere legge, con il voto di ieri, i tagli lineari a sanità di cui abbiamo già parlato diffusamente e funzionali di fatto al regalo ai privati di un enorme business che favorirà ovviamente solamente i solvibili della nostra società.
L’analisi sull’impatto reale di questi tagli dovrà necessariamente essere lavoro di inchiesta nei territori per capire quali effettivi ambiti di lotta potranno aprire; ciò a partire da un disagio diffuso già presente sul tema e che non potrà che essere ulteriormente aggravato dai 2,3 miliardi di tagli all’anno previsti da qui al 2017.
Ma non solo di sanità e grandi opere si parla. Vengono previsti infatti stanziamenti straordinari per 2500 effettivi delle forze dell’ordine per il Giubileo: per garantire l’ordine durante la passerella di Bergoglio è autorizzata infatti l’assunzione di 1.050 poliziotti, 1.050 carabinieri, 400 finanzieri e 250 vigili del fuoco mentre contemporaneamente da un’altra parte si procede alla defiscalizzazione di circa 20 milioni di euro dell’Autodromo di Monza, che potrà a sua volta conservare il suo spettacolino di Gran Premio non certo all’ordine del giorno nelle priorità della popolazione rispetto ad esempio a quelle tante micro-opere di cura del territorio che potrebbero evitare il riproporsi di frane, alluvioni e cataclismi simili di cui purtroppo dovremo tornare a sentire parlare..
Di fronte a questo sfacelo e spreco il contentino dell’inserimento obbligatorio del wifi nelle scuole e nelle biblioteche non può che far sorridere; a colpi di fiducia il governo compie un altro passo avanti nel suo percorso di distruzione del welfare e di redistribuzione, sempre più polarizzata, della ricchezza.
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