15 ottobre, condanne del rancore e della vendetta
Che se da una parte costituiscono un capitolo previsto del dispositivo metodico del potere costituito, politico e giurisdizionale, dall’altra spiattellano chiaramente quella che è l’affettività negativa (o meglio, la sua dose enorme, ostinata e paranoica) che sta attraversando i processi su un 15 ottobre che, ai piani altolocati, hanno tutto l’interesse di consegnare alla storia del nostro paese come la giornata dei buoni e dei cattivi, inserendolo solo per via penale negli annali, rimuovendo la rivolta di una piazza San Giovanni che abita le strade, i collettivi, le periferie, la memoria collettiva di una generazione della crisi che non si può condannare all’inferno per resistenza a pubblico ufficiale e lancio di sampietrini.
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