18 giugno corteo cittadino a Roma: fermiamo la mafia dei profitti sulle nostre vite!
Al di la dell’aspetto giudiziario, quello che colpisce di più, nello scoperchiarsi di questo putrido pentolone, è l’asservimento totale dei partiti agli interessi affaristici di pochi, il loro governare insieme, dietro alle bugie e ai balletti elettorali in nome delle poltrone, dei privilegi e soprattutto di quegli “interessi forti” che da anni, di fatto, decidono le sorti della nostra città.
Di nuovo, quello che emerge con particolari sconvolgenti è quello che abbiamo denunciato e contro il quale ci siamo battuti con forza in tutti questi anni: Roma, al di là di quale sia il sindaco in carica, è governata da una cupola affaristica che da decenni cementifica, specula, distrugge ed affama una città sempre più caotica, impoverita, abbandonata a se stessa, dove a pagare il malaffare ed il malgoverno sono sempre gli stessi.
Del resto le tasche di questi personaggi si sono riempite dentro un meccanismo chiaro: non risolvere, anzi alimentare le emergenze, per poterci lucrare sempre di più, all’infinito. E’ evidente che non siamo di fronte ad alcune “mele marce”, ma ad un preciso sistema di governo, dentro il quale, insieme alla criminalità organizzata ed anche con la complicità della cosiddetta cooperazione sociale (o comunque di una parte importante di essa), si è gestito il rapporto fra il palazzo e la strada, lucrando vergognosamente sulle necessità e sui bisogni degli sfrattati e delle persone in emergenza abitativa, dei migranti e dei rifugiati, dei precari e delle periferie, della città di sotto.
Ora c’è chi vorrebbe sfruttare questa situazione di forte imbarazzo, di indecisione e di instabilità per mettersi alla guida di Roma, per cambiare le facce, i volti, senza cambiare niente. Abbiamo visto, infatti, protestare sotto il Campidoglio tanti dei personaggi senza credibilità e senza futuro come i fascio leghisti di Fratelli di Italia e Casapound, che hanno fatto per anni da zerbino al sindaco Alemanno (e non solo), contribuendo non poco a succhiare il sangue vivo della nostra città.
Gli stessi che si aggirano nelle periferie, nel tentativo di alimentare l’unica protesta utile al potere, quella razzista, che tenta di deviare la rabbia della gente dai palazzi verso chi vive le stesse, o anche peggiori condizioni di vita.
In questo contesto i movimenti autorganizzati sanno bene qual è il proprio compito. Unire le lotte, come le migliaia e migliaia di storie di sofferenza sociale, fare dei mille rivoli di protesta sociale un grande fiume di rabbia e dignità, per mettere fine a questo grande saccheggio, a questo immondo e disumano furto di vita.
Per questo dobbiamo mobilitarci insieme:chi resiste agli sfratti e agli sgomberi delle case popolari, chi lotta contro la vendita del patrimonio pubblico, le nocività, le grandi opere e le devastazioni dei territori, la privatizzazione dei servizi, dalla salute ai nidi. Gli studenti che si battono contro la la menzogna della “buona scuola” e i lavoratori che caparbiamente tengono testa a Legacoop, a padroni e padroncini nei magazzini della logistica, come in qualsiasi altro posto di lavoro. Chi si batte contro la propria condizione di precarietà e di sfruttamento ed è stanco di vivere dentro periferie sempre più abbandonate. Chi non può accettare i rastrellamenti di persone in cerca della libertà, come sta accadendo in questi giorni intorno alla stazione Tiburtina dove centinaia di richiedenti asilo aspettano, accampati per strada, di poter ripartire.
Alziamo la testa per non diventare gli utili idioti di nessuno e per riprenderci con dignità i nostri diritti, davvero.
Riprendiamoci le strade, scendiamo in piazza!
Corteo cittadino giovedì 18 Giugno – ore 17 piazza della Repubblica
Sarà un’emergenza che vi seppellirà – Sarà la città di sotto a rovesciare Roma
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