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#8M Sciopero sociale a Modena

Nella mattina dell’otto marzo gli studenti modenesi si sono ripresi piazze e vie della città di Modena all’interno dello sciopero sociale, dando continuità alle mobilitazioni avvenute nella giornata del 15 febbraio.

Una giornata importante per le lotte nel mondo dei saperi, che ancora una volta nonostante il clima avverso, ha visto centinaia di studenti scendere in piazza in difesa della scuola pubblica e per esprimere  contrarietà alle politiche di austerity e al sistema della rappresentanza politica, basato sulla delega del potere decisionale.

Un corteo con le idee chiare, che nel suo percorso ha portato la solidarietà al movimento NO TAV , ai lavoratori in lotta dell’azienda dei trasporti locali seta e agli operai della terim davanti al tribunale; non sono mancati però anche attacchi a sedi di partito tra cui la lega e a diversi palazzi di potere.

Un altro passo nella lunga battaglia nel mondo della formazione, una battaglia che giorno dopo giorno si espande anche alle diverse lotte presenti nella città di Modena, sottolineando come lo studente stia diventando un soggetto protagonista di tutte le lotte sociali e non solo quelle all’interno del mondo dei saperi.

 

Riportiamo l’articolo della giornata tratto dal portale studAut:

 

Questa mattina a Modena gli studenti medi sono scesi per le strade urlando le rivendicazioni di una componente sociale che vede un futuro sempre più precarizzato e per esprimere la loro totale contrarietà alle politiche di austerity e al sistema della rappresentanza politica, basato sulla delega del potere decisionale.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del C.ollettivo A.utonomo S.tudentesco:

“ Come CAS Modena anche oggi siamo scesi in piazza con uno sciopero sociale che ha ribadito la necessità da parte degli studenti di colmare, tramite la riappropriazione diretta e l’autorganizzazione delle lotte, le carenze dell’apparato istituzionale nei confronti di un disagio vissuto quotidianamente e causato dalla crisi economica. Appena partiti gli studenti si sono subito diretti verso l’autostazione occupandone temporaneamente le corsie, per portare solidarietà a tutti i lavoratori che vedono a rischio il loro posto di lavoro a causa del taglio alle corse e per ribadire la nostra contrarietà all’aumento del biglietto ad 1,50€. Il corteo ha proseguito per le strade di Modena fino a raggiungere la stazione dei treni, dove una volta entrati è stata portata piena solidarietà al movimento NO TAV con un azione simbolica. Compatti e determinati si è proseguiti lungo i viali fino a giungere davanti alla sede della Lega Nord, colpita con lancio di uova e vernice, come gesto simbolico di rifiuto della rappresentanza politica di un partito per di più razzista e xenofobo. Successivamente si è proseguito fino a giungere all’incrocio dove si è conclusa un’altra importante tappa del movimento: giunti in via Emilia, all’incrocio con Corso Canalgrande è stata portata la massima solidarietà al presidio degli operai Terim di fronte al tribunale. Proseguendo in via Emilia il corteo ha poi svoltato in Corso Duomo, per poi arrivare in via Alessandro Tassoni passando per Corso Canalchiaro. Passando di fianco al Corni Professionale, dove gli studenti che ne fanno parte, una volta usciti, saranno la nuova componente apprendista (il contratto di apprendistato prevede un salario di 2.40€) e precaria della società, il corteo è poi terminato in largo Aldo Moro con assemblea pubblica a microfono aperto, dove alcuni studenti di più scuole hanno portato la testimonianza di come la crisi si ripercuota dentro e oltre le scuole. Un dato è certo: nonostante la partecipazione non fosse altissima, gli studenti non sono disposti a sottostare a un sistema fallimentare che non li rappresenta, e se scendere in piazza non basterà a portare effetti di cambiamento si utilizzeranno mezzi di riappropriazione concreti, tramite occupazioni di scuole e di spazi sociali in città.

 

C.ollettivo A.utonomo S.tudentesco

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