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A Palermo lancio di vernice contro la sede del PD. Gli studenti estendono lo sciopero

Sin dalla prima mattinata numerosi cortei non autorizzati sono partiti dalle scuole per riversarsi, insieme agli studenti universitari, nello spezzone autonomo in fondo al corteo dei sindacati. Così, la città è rimasta paralizzata già ore prima del concentramento previsto per le 9 a piazza Croci.

Uno spezzone determinato, con oltre mille studenti, ha così preso parte allo sciopero dietro lo striscione “Contro Jobs Act e Buona Scuola, Ribaltiamo il Governo Renzi”.

Tanti gli slogan lanciati a rimarcare la netta separazione da qualsiasi forma di possibile concertazione con chi avanza a spada tratta contro i diritti di studenti, precari e lavoratori.

Dopo un lungo tratto di manifestazione percorsa in fondo al corteo dei sindacati, gli studenti hanno deviato in manifestazione non autorizzata all’altezza di Piazza Politeama per dirigersi verso la sede regionale del PD.

Colti di sorpresa Digos e forze dell’ordine si sono attardate nella difesa del palazzo del partito al governo sia a livello nazionale che regionale e cittadino. Così gli studenti hanno sanzionato con lancio di uova, fumogeni e vernice, oltre che con la tanta rabbia espressa dalle urla contro Renzi, il suo governo e il suo partito.

Terminato il sanzionamento, gli studenti sono tornati verso piazza Verdi, dove si stava tenendo il comizio conclusivo, apportando la loro carica di rabbia e radicalità e continuando in corteo per sciogliersi in seguito a un’assemblea che ha rilanciato con entusiasmo il percorso di mobilitazione contro Jobs Act, Buona Scuola e politiche di austerity.

Ancora una volta, dunque, non c’è stato spazio per passerelle indolori sul territorio metropolitano di Palermo, in cui gli studenti hanno dimostrato di saper estendere le tematiche e le pratiche dello sciopero, bloccando la città e individuando i nemici da combattere con determinazione e protagonismo.

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