InfoAut
Immagine di copertina per il post

AGRICOLTURA: REALPOLITIK VS GREEN DEAL

||||

I nuovi assetti geopolitici, manifestatisi con forza utilizzando il conflitto ucraino, hanno di fatto sepolto le seppur timide e controverse politiche verdi dell’Unione Europea ribadendo che per la fase conflittuale, è riabilitato il carbone al posto del gas, posticipando a tempi migliori la progettazione di impianti rinnovabili e ritornando, in agricoltura, al corso pre-crisi. Sembrano passati mille anni dalla strategia “Dal produttore al consumatore” che avrebbe consentito, secondo le istituzioni europee, di passare a un sistema alimentare basato sulla sostenibilità, a salvaguardia della sicurezza alimentare e riducendo l’impronta ambientale e climatica: La strategia stabilisce obiettivi concreti per trasformare il sistema alimentare dell’UE, che comprendono ridurre del 50% l’uso di pesticidi e dei rischi correlati, di almeno il 20% l’uso di fertilizzanti, del 50% le vendite di antimicrobici utilizzati per gli animali d’allevamento e l’acquacoltura e infine raggiungere l’obiettivo di destinare il 25% dei terreni agricoli all’agricoltura biologica. Propone inoltre misure ambiziose per garantire che l’opzione più sana sia anche quella più facile per i cittadini dell’UE, anche grazie a una migliore etichettatura che risponde più adeguatamente alle esigenze dei consumatori circa le informazioni in materia di alimenti sani e sostenibili (link al comunicato stampa della Commissione europea).

Da Malanova.info

Sotto la scusante della guerra nel cortile d’Europa, si è deciso di premere il pulsante ‘pause’ al programma Farm to Fork, implementando deroghe che consentano agli agricoltori di piantare colture in aree di interesse ecologico o utilizzare copiosamente i nitrati, per far fronte all’innalzamento dei prezzi dei fertilizzanti, che erano stati banditi nei programmi ‘verdi’ per tutelare la salute delle acque.

“Il settore agricolo francese punterà all’’indipendenza agricola’, dando la priorità alla produttività rispetto agli obiettivi dell’agricoltura sostenibile nel Green Deal dell’UE per far fronte all’Europa del dopoguerra in Ucraina”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista del marzo scorso.

Come nel caso del sistema energetico che avrebbe bisogno, per una maggiore sostenibilità ambientale ed economica, di organizzarsi dal basso verso l’alto con tanti piccoli impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili, puntuali e regionalizzati, come nel campo dei rifiuti dove occorrerebbe prevedere piccoli impianti diffusi, ingegnerizzati per smaltire l’afflusso dei residui produttivi e alimentari locali, anche nel commercio agricolo servirebbe una rideterminazione dei mercati verso una strategia a “km zero” che non rimanga uno slogan ma un’efficace alternativa. Tutto ciò è ben descritto nei testi ufficiali dell’UE e completamente ignorati dall’economia reale.

Nel testo della strategia Dal produttore al consumatore del 2020 si affermava che la Commissione si porrà l’obiettivo “di rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari regionali e locali, allo scopo di creare filiere più corte, sosterrà la riduzione della dipendenza dai trasporti a lunga distanza (nel 2017 circa 1,3 miliardi di tonnellate di prodotti primari dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca sono stati trasportati su strada)”.

Nel medesimo testo l’Unione si preoccupa paternalisticamente della nostra salute affermando che gli “attuali modelli di consumo alimentare sono insostenibili sia dal punto di vista della salute sia dal punto di vista ambientale. Nell’UE l’assunzione media di energia e il consumo medio di carni rosse, zuccheri, sale e grassi continuano ad eccedere i livelli raccomandati, mentre il consumo di cereali integrali, frutta e verdura, legumi e frutta secca è insufficiente. È fondamentale invertire la tendenza all’aumento dei tassi di sovrappeso e obesità nell’UE entro il 2030”. Il tutto ritorna alla responsabilità del singolo individuo e ai suoi modelli dietistici ma nulla si dice degli autori e fautori di tali modelli di consumo. Gli scaffali riempiti di cibi economici ma cancerogeni, i fast food alla moda che sfornano legalmente leccornie a basso prezzo e ad alto potenziale di malattie cardiovascolari, le norme sulla trasformazione agricola con parametri che contemplano soglie di tolleranza – mai provate in laboratorio specialmente nelle loro interazioni e accumulazioni nell’organismo – che consentono il commercio di veri e propri veleni, sono tutte realtà permesse dal sistema europeo e perfettamente legali.   

Non posso più mangiare la soppressata calabrese fatta dal contadino così come si è fatta per centinaia di anni (il km zero reale…) ma posso mangiare la soppressata fatta dal grande salumificio industriale che deve per legge utilizzare coloranti e conservanti. Non pongo freni al ribasso dei prezzi in agricoltura che obbligano gli agricoltori a far uso di manodopera sottopagata e quantità immani di pesticidi e fertilizzanti al fine di non rischiare annate avverse, attacchi parassitari, ecc. In pandemia blocco immediatamente i mercati contadini all’aperto e di prossimità mentre lascio aperti gli ipermercati al chiuso. Se vi ammalate è colpa vostra, l’UE si preoccupa per voi e vi avverte. Ma quante persone leggeranno la strategia Farm to Fork e quanti cittadini continueranno a fidarsi delle immondizie completamente legali che affollano le corsie dei supermercati con tanto di bollini dop, igt, doc, bio, ecc.?

Una cosa è quello che ci consiglia la ricerca scientifica e che spesso trova posto nei documenti istituzionali, altro è ciò che comanda la realpolitik e il sistema di produzione capitalistico. 

Immediata infatti l’avversione delle lobby ai principi verdi dell’Unione. In uno studio finanziato dalla lobby dei pesticidi CropLife, pubblicato ad ottobre 2021, i ricercatori dell’Università di Wageningen nei Paesi Bassi hanno scoperto che la combinazione di molti degli obiettivi Farm to Fork potrebbe ridurre la produzione alimentare fino al 30% per alcune colture. Immediata la ‘controffensiva’ dei ‘verdi’ che hanno lanciato la loro controcampagna di pressione sulle caselle di posta degli eurodeputati. Gruppi come Slow Food, Humane Society International, Compassion in World Farming e la lobby dei piccoli agricoltori di Via Campesina hanno lanciato missive ai legislatori esortandoli a sostenere una transizione all’agricoltura verde.

Abbiamo già visto sopra com’è finita la partita! Prendendo al balzo l’occasione della guerra ucraina, l’Unione Europea ha deciso di mettere in pausa la strategia agricola verde, ovviamente, dichiarando di lasciare inalterati gli obiettivi in essa contenuti. Cioè, non faremo nulla, non investiremo niente, ma speriamo di raggiungere ugualmente gli obiettivi prefissati, una volta finita la guerra. La stessa storia la sentimmo durante la fase pandemica in più ambiti. Ad esempio in quello sanitario. La pandemia ci ha insegnato questo e quello e quindi nulla sarà come prima. Tanti saranno gli investimenti nella sanità per prevenire e non permettere più una preparazione sanitaria come quella del 2020. Diminuita la pressione virale, scoppiata la guerra, oggi quelle risorse riservate alla sanità sono state spostate per l’acquisto di strumentazione bellica, per aiutare la resistenza ucraina. Non solo non sono aumentati gli investimenti ma, sotto il governo dell’euroburocrate Draghi, sono addirittura diminuiti per ragioni di sicurezza europea (leggi NATO).

SINTESI. La ricerca applicata ai documenti della Commissione Europea andrebbe verso un decentramento produttivo: aziende locali che producono per il territorio di riferimento prodotti biologici. Filiera corta, riduzione dei pesticidi e dei fertilizzanti chimici, aumento dell’agricoltura naturale e della biodiversità, diminuzione dei pascoli. La politica economica reale sospinta dalle lobby dei produttori agricoli industriali mette in pausa il programma verde per continuare a implementare la produttività a scapito dell’ambiente visto le necessità di guerra: filiera lunga, aumento di pesticidi e fertilizzanti magari con l’aumento dei parametri per utilizzare sui suoli agricoli i fanghi di depurazione, utilizzo di ulteriori terre anche vincolate ecologicamente, sostegno all’allevamento per la produzione autarchica di carni.

Le lobby capitalistiche hanno ragioni che i cuori contadini non possono capire ma che le menti burocratico-politiche ben intendono!

La redazione di Malanova

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

agricolturacontadiniguerraTRANSIZIONE ECOLOGICA

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La restaurazione fiscale

Basta guardare questo grafico per comprendere che in 50 anni (dal 1974 ad oggi) le aliquote fiscali sui redditi (IRPEF) hanno subìto un’involuzione, per diverse ragioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: cariche contro i disoccupati. Arresti e feriti

Oggi c’era un incontro in Prefettura con il Viceprefetto, l’Assessore al Comune di Napoli e tecnici. Un incontro che doveva stabilire la partenza della formazione per i disoccupati e disoccupate di lunga durata appartenenti alle platee storiche per le quali da oltre 9 anni e soprattutto nell’ultimo anno e mezzo in centinaia di incontri, tavoli […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Pisa: prosegue il progetto di autorecupero delle case abbandonate di Sant’Ermete. Il Comune non si presenta all’incontro

A Pisa prosegue il progetto di autorecupero delle case di Sant’Ermete portato avanti dalla comunità e i suoi abitanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: disoccupati in piazza contro abolizione RdC. Un venerdì di lotta, condivisione e resistenza

Riprendiamo da Movimento Disoccupati 7 Novembre e da Laboratorio Politico Iskra alcune riflessioni sulla giornata di venerdì… Si è appena conclusa la mobilitazione che ha visto oltre 600 disoccupati invadere le strade di Napoli per far rispettare gli impegni assunti circa il piano di formazione e inserimento al lavoro della intera platea. Scontri sono avvenuti […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MIA. Arriva il reddito di esclusione sociale

Si chiamerà MIA – Misura di Inclusione Attiva – il sussidio governativo che sostituirà il reddito di cittadinanza, che l’esecutivo ha deciso di rottamare.La nuova misura tutela le famiglie e penalizza i singoli, secondo lo schema – dio patria famiglia – tanto caro a Meloni. Ma… A ben guardare i figli a carico alzano poco […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Disoccupati palermitani a Roma per difendere il reddito di cittadinanza

Quasi mille kilometri e 12 ore in autobus: è il viaggio dei disoccupati palermitani dalla Sicilia a Roma per difendere il reddito di cittadinanza. Questa mattina hanno manifestato a piazza dei Santi Apostoli, davanti la prefettura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lentini (SR): migliaia in piazza per la sanità pubblica e territoriale

Migliaia di persone in corteo a Lentini (provincia di Siracusa), in Sicilia, per difendere la sanità pubblica e in particolare per salvare l’ospedale locale dalla chiusura e dal collasso, denunciando le carenze di cui soffre la sanità del territorio come liste d’attesa ben superiori all’anno e una carenza totale di personale e di investimenti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Reddito alimentare: l’importanza di un dibattito critico

Nell’ultima legge di Bilancio è stato introdotto il Fondo per la sperimentazione del Reddito alimentare. Si baserà sull’“erogazione, a soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Palermo: blitz dei disoccupati percettori di Reddito di Cittadinanza all’Assemblea Regionale Siciliana

Questa mattina un gruppo di disoccupati percettori di Reddito di cittadinanza si è dato appuntamento a Piazza del Parlamento, fuori dall’ingresso principale dell’Assemblea Regionale Siciliana, per contestare la scelta dei parlamentari siciliani di aumentarsi lo stipendio fino a 12mila euro. «I veri parassiti sono in Parlamento» è scritto sullo striscione che hanno portato in Piazza, […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: l’emergenza abitativa (non) è un problema di ordine pubblico

A Bologna l’emergenza abitativa (non) è un problema di ordine pubblico da PLAT Questa mattina la famiglia di Bouabid ed Hanan con le loro due bambine, una di 6 e l’altra di 4 anni, hanno subito la violenta esecuzione di uno sfratto per finita locazione. Bouabid è un operaio, ha un contratto a tempo indeterminato […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra mondiale ibrida

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è appena la punta dell’iceberg di una guerra ibrida nella quale si riordinano le potenze economiche mondiali, con una componente bellica, certamente, con missili e carri armati (si calcola che questa guerra già faccia mezzo milione di morti), ma che include anche, come tutte le guerre, cambiamenti economici, energetici, politici, tecnologici e monetari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bellicisti in salsa sikula. Renato Schifani Marine per un giorno

“Sappiamo quanto la nostra terra sia una regione strategica nel Mediterraneo, così come siamo grati ai militari americani e alle forze armate della Nato per il contributo fondamentale che danno per la sicurezza e la tutela delle nostre popolazioni e dei nostri paesi”. A dichiararlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, ospite d’onore il […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Fare come in Francia?

Ripubblichiamo un interessante approfondimento a cura di Sandro Moiso in merito a quanto sta accadendo in Francia e agli sconvolgimenti generali nel panorama occidentale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Cultura militare sempre più diffusa nelle scuole

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, presentato a Roma il 9 marzo scorso, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, continua nella sua attività di monitoraggio dei rapporti, sempre più stretti, tra forze armate e scuole di ogni ordine e grado, denunciandone l’assoluta incompatibilità. da Osservatorio Repressione A questo proposito l’Osservatorio in occasione del […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Proiettili all’uranio impoverito e carne da cannone

Per chi ha qualche anno in più l’annuncio di Londra di voler inviare proiettili all’uranio impoverito in Ucraina fa subito tornare alla mente la guerra dei Balcani.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Siccità e crisi idrica: intervista a Alessandra Turco, di Associazione Rurale Italiana

Il 2023 è da poco cominciato ma questa primavera pare preannunciare quella che sarà un’estate ancora più arida della precedente. La situazione idrica nelle città versa in condizioni disastrose, nella fattispecie i fiumi torinesi hanno raggiunto minimi storici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sfruttamento e speculazione dei cacciatori di terre

o strapotere delle “imprese-vampiro” dell’industria e della finanza. di Saverio Pipitone (*), da La Bottega del Barbieri Pronto Fantomas. Al telefono Alberto Moravia, Julio Cortázar, Octavio Paz e Susan Sontag (scrittori) chiedono aiuto al famigerato personaggio mascherato per fermare un pazzo armato di laser che stava incendiando le grandi biblioteche del mondo. Il folle venne […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sicilia, isola delle armi

Si moltiplicano in Sicilia i cantieri di guerra progettati e ordinati dai generali e dagli ammiragli a capo del Pentagono e della NATO. di Antonio Mazzeo Nell’Isola convertita in una piattaforma bellica avanzata del Mediterraneo, sono stati avviati milionari progetti di potenziamento delle due principali infrastrutture militari ospitate, la NRTF – Naval Radio Transmitter Facility […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La guerra capitalista. Alcune note di lettura

Continua il dibattito su La guerra capitalista, il libro di Emiliano Brancaccio, Stefano Lucarelli e Raffaele Giammetti di cui abbiamo dato conto su Machina a partire dall’intervista che il curatore di questa sezione, Francesco Maria Pezzulli, ha condotto con uno degli autori (https://www.machina-deriveapprodi.com/post/la-guerra-capitalista). Pubblichiamo oggi, invece, l’interessante contributo inviatoci da Raffaele Sciortino che mette in […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: in oltre diecimila a fianco dei portuali contro guerre ed invio di armi

In oltre 10mila da tutta Italia hanno risposto all’appello lanciato dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali e da USB per una grande manifestazione sotto lo slogan “Abbassate le armi, alzate i salari”.