InfoAut
Immagine di copertina per il post

Alcune considerazioni sull’accordo «produttività»

Ancora una volta, per “salvare le sorti del paese” e tentare di rilanciare lavoro all’interno della produttività, si fanno accordi sulla pelle dei lavoratori. A presentare l’incartamento è un soggetto, il governo, e alcune pecore (per non perdere il treno e la voglia politico sindacale di stare seduti sui tavoli che contano), i sindacati confederali, abituati a firmare a prescindere. In parole povere, il modello Marchionne fa scuola anche all’interno del mondo dei “tecnici”.

Facciamo bene attenzione: non ci si deve illudere sulla non-firma della Cgil, perché se si vanno ad analizzare le dichiarazioni del sindacato di Corso Italia, è vero che c’è dissenso rispetto a quel documento, ma rimane presente quella continua ricerca di una unitarietà attraverso gli accordi del 28 giugno, per arrivare alla gestione totale del mondo del lavoro, una sorta di co-gestione sul modello tedesco, lo stesso modello tanto decantato all’interno della conferenza stampa dei firmatari.


C’è bisogno di fare una premessa in tutto questo discorso e spiegare quali sono le reali condizioni e i rapporti di forza che si hanno all’interno dei posti di lavoro. Questo per dire che è ormai palese come Confindustria e poteri forti hanno in mano questa parte di società – concetto questo, ribadito con forza con il piano Marchionne – non trovando nessuna resistenza all’interno proprio dei posti di lavoro, trovando complicità con una buona parte dei sindacati e debolezza da parte della Cgil e dalla classe lavoratrice. Tutto questo ha permesso alla classe imprenditoriale di muoversi all’interno di questa lunga guerra come voleva, lasciando con il tempo assopire lotte e diritti acquisiti e lentamente toglierli uno ad uno. L’ultimo in ordine di tempo è il contratto nazionale, lasciato sul banco per una questione di principio ma che con il tempo sta perdendo la sua importanza e forza; un soggetto contenente norme spesso derogate e non tenute in considerazione a cui si affianca l’aspetto economico che ad ogni rinnovo perde la sua importanza non essendo più in grado di andare a coprire inflazione e recuperi salariali; qui scatta il ruolo dell’accordo firmato in questi giorni dove si pone al centro la contrattazione di secondo livello, ovvero un contratto che non tutti hanno: leggendo i dati possiamo affermare che solo il 30% dei posti di lavoro hanno una contrattazione di secondo livello.

 

Ma cosa vuole dire contrattazione di secondo livello? É una contrattazione che va ad aggiungersi al contratto nazionale fatta singolarmente all’interno di ogni azienda, se questa ritiene di averlo; una contrattazione che vede protagonista l’azienda e le organizzazioni sindacali e le rsu. Qui, allora, si svela il trucco dell’accordo sulla produttività, perché in uno scenario come quello italiano, delegare equivalenza delle mansioni, organizzazione del lavoro, orario di lavoro e sua distribuzione flessibile, impiego di nuove tecnologie, ecc. vuole dire consegnare piena libertà alle aziende di avere pieno potere sul lavoratore con la complicità dei sindacati “amici”, sopratutto se premi e salario saranno sempre più legati alla produttività. Cosa tra l’altro che in molti posti di lavoro è già presente, fattore legato molto alla presenza individuale, cioè: il tuo futuro salario sarà legato alla tua disponibilità, come piace ai padroni. Disponibilità che sarà legata al filo della ricattabilità quotidiana sui posti di lavoro.

In sintesi l’accordo sulla produttività non ha fatto altro che definire le posizioni all’interno del mondo del lavoro: i Padroni che avranno piena mano libera su scelte delle loro aziende e sui lavoratori, una serie di sindacati collaborativi e pronti a partecipare in maniera attiva alla gestione del mondo del lavoro e al momento un sindacato, la Cgil, in attesa che ci siano quelle condizioni necessarie per rientrare senza snaturare troppo la sua natura davanti a milioni d’ iscritti.

Proprio su quest’ultima riprendendo il nostro editoriale: dopo aver assopito le lotte nella speranza diarrivare alla gestione totale del mondo del lavoro, si ritrova in un limbo pieno di contraddizioni dopo le numerose manovre che sono avvenute in questi ultimi mesi, partendo dal cambio della segreteria nazionale della Fiom, dove sono stati fatti fuori gli uomini della cosiddetta sinistra o ala radicale della Fiom e della Cgil, dal contratto firmato dai chimici da un segretario di categoria sfiduciato sia dalla base che dalla stessa Cgil, che pone pericolosi precedenti all’interno della contrattazione nazionale, dallo stesso contratto degli alimentaristi dove ancora una volta per non perdere il tavolo della gestione si firmano contratti al ribasso e in difesa nonostante 5 categorie di settore non l’abbiano ancora firmato, cercando di vedere se ci sono le basi per un modello Marchionne anche nel mondo degli alimentari arrivando in fine alla farsa dello sciopero europeo sovrastata dall’imponenza e dalla rabbia del mondo della formazione e di quella base che ha scelto da che parte stare. Per questo diventa interessante analizzare le prossime mosse perché in questa fase risulta difficile andare a chiedere di scioperare con le rivendicazioni che si porta dietro la Cgil, andare a scioperare in difesa e sempre al ribasso per andare ad assecondare le logiche di potere di un sindacato che con il tempo, perduta quella nomea di “lotta” da molto tempo, si sta dirigendo verso un sindacato di servizi e gestione del mondo del lavoro.

Ovviamente in tutto questo non ci si può scordare delle numerose lotte che ogni giorno molti lavoratori portano avanti, dalla Sodexo a Pisa alla Gesip di Palermo, passando dai lavoratori delle cooperative dell’Ikea (apriamo una parentesi su questa lotta per dire che la Cgil nel suo ultimo direttivo ha respinto un ordine del giorno in solidarietà ai lavoratori in lotta perché questi vanno contro accordi firmati dalla stessa Cgil e perché la lotta è portata avanti dal SìCobas) e della coop arrivando a quelle del Sulcis, lotte che non devono essere lasciate isolate ma che devono trovare un filo logico per cominciare a contrastare in maniera seria questo lento ma portentoso attacco al mondo del lavoro.

 

Un rsu-Cgil della provincia di Modena

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

cgilModenaoperaiproduttività

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Inauguriamo una nuova stagione di lotte al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Next Elettronica di Piano Lago!

Il sogno e la lotta sono due facce della stessa medaglia. Scaturiscono da una percezione della realtà come stato delle cose da modificare profondamente e da una volontà di cambiare radicalmente ed eversivamente lo status quo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Stellantis senza freni

Le ore successive allo sciopero del settore automotive a Torino sono state sorprendenti: i media hanno annunciato l’aumento dei compensi che si sono riservati i vari dirigenti del gruppo Stellantis, in primis il Ceo Tavares.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Addio Pasquale, compagno generoso ed instancabile

Apprendiamo con amarezza che per un malore improvviso è venuto a mancare Pasquale Lojacono.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cremona: la polizia sgombera la Prosus, occupata da 4 mesi dai lavoratori

I lavoratori dell’azienda di macellazione Prosus di Vescovato, alle porte di Cremona, che dal 16 ottobre 2023 occupavano lo stabilimento sono stati sgomberati questa notte.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prima Classe e sfruttamento di classe

Il commissariamento dell’azienda Alviero Martini Spa di Milano per sfruttamento lavorativo è l’ennesima occasione per riflettere sulle trasformazioni delle filiere del nostro paese e sulle devastanti condizioni di lavoro che stanno dietro il tanto celebrato “Made in Italy”.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Genova: corteo con i lavoratori Ansaldo che rischiano 7 anni di carcere per blocco stradale

Un grande striscione con scritto “siamo tutti Ansaldo” apre il corteo di oltre mille persone in solidarietà dei 16 lavoratori denunciati durante lo sciopero del 13 ottobre 2022 a difesa dello storico stabilimento genovese, culminato con l’occupazione dell’aeroporto e scontri con le forze dell’ordine.