Alessandria: bloccati 6 sfratti e occupata la sede del PD
Questa mattina [21 gennaio] a Spinetta Marengo era in programma l’esecuzione degli sfratti di alcune delle famiglie che, 4 anni fa, si organizzarono insieme alla Rete Sociale per la Casa e conquistarono, con la lotta, l’assegnazione di alcune case. All’epoca intervenne, per trovare una soluzione, anche la vice presidente della Provincia Rita Rossa, ansiosa di puntare su di sé i riflettori dei media in vista della campagna elettorale che l’avrebbe poi vista diventare sindaco della città, e vennero assegnati 11 appartamenti alle altrettante famiglie coinvolte.
Sei di queste famiglie, residenti in Via Romera in una delle proprietà dell’agenzia immobiliare Capra, si trovano oggi a dover affrontare un’altra volta il dramma della casa e a ricominciare quell’iter meccanico e disumano che normalmente termina con lo sgombero delle abitazioni e che porta migliaia di persone a finire in mezzo alla strada. Quando però, questa mattina, l’ufficiale giudiziario addetto alla “pratica” è arrivato in Via Romera insieme all’avvocato incaricato dai Capra, Massimo Brina (che guarda a caso è anche il coordinatore cittadino del PD di Alessandria), non si è trovato di fronte la rassegnazione e l’umiliazione di chi quotidianamente viene sfrattato per morosità, ma decine di persone determinate a difendere le famiglie e quel diritto all’abitare che dovrebbe essere garantito per tutti.
Qualche blando tentativo da parte dell’ufficiale giudiziario di intimidire e convincere a lasciar “procedere i lavori”, poi la decisione di spostare gli sfratti; decisione su cui il buon avvocato ha voluto assolutamente mettere bocca imponendo date diverse per le proroghe, per alcuni il 25 febbraio per altri l’11 marzo, con la volontà, neanche troppo velata, di dividere la lotta e costringere il Movimento per la Casa ad intervenire in due giornate diverse. Lo stesso partito che durante la campagna elettorale si erigeva a difensore degli sfrattati e di chi soffre il dramma abitativo, oggi accetta di buon grado che uno dei suoi rappresenti gli interessi di alcuni tra i palazzinari più potenti e senza scrupoli, proprietari di centinaia tra edifici e appartamenti nella provincia. Oggi, insieme alle famiglie e al Movimento per la Casa, erano presenti anche gli attivisti che ieri hanno bloccato uno sfratto con i braccianti di Castelnuovo Scrivia, a riaffermare l’esistenza e l’utilità di una rete di solidarietà e di mutuo soccorso che lega chi sta in basso e sceglie la lotta come strumento di rivendicazione dei propri diritti. Non solo in provincia di Alessandria ma in tutta Italia, a partire dal 15 gennaio e fino a domani, i movimenti per la casa che fanno capo al network “abitare nella crisi” hanno lanciato blocchi, cortei e picchetti per opporsi alla violenza della crisi, proprio con l’intento di entrare in relazione ed ampliare i percorsi di lotta che si declinano nei territori.
Ma questa mattina le proroghe degli sfratti non sono state sufficienti: un mese di proroga non permette di trovare soluzioni alternative per le famiglie (considerando anche che il bando per l’assegnazione delle case popolari aprirà solo nel mese di marzo) e il ruolo svolto dal PD all’interno di questa vicenda urla vendetta e non poteva passare in sordina. Quando la mattinata sembrava ormai finita e Brina si allontanava soddisfatto, gli attivisti e le famiglie hanno deciso di spostarsi ad Alessandria con gli striscioni e le bandiere per occupare simbolicamente la sede provinciale del PD e dimostrare che per ogni sfratto eseguito la risposta sarà un’occupazione e che le calde e accoglienti sedi dei partiti che stanno condannando questa città al baratro rappresentano un’allettante soluzione. All’interno della sede occupata il Movimento ha organizzato tempestivamente una conferenza stampa con l’obiettivo di porre al centro dell’attenzione il tema della casa, reso oggi più che mai drammatico dalla crisi e da un mondo politico incapace e corrotto; ma con la conferenza di oggi si è voluto anche lanciare un messaggio alla città: è finito il tempo in cui palazzinari e politici, imprenditori e ufficiali giudiziari, potevano agire indisturbati sulle spalle di donne e uomini in difficoltà a pagare l’affitto; è finito il tempo di aspettare le gentili concessioni delle istituzioni, oggi è il tempo in cui riprendersi dal basso la propria dignità, impedendo gli sfratti e riconsegnando vita e senso alle centinaia di appartamenti e stabili lasciati vuoti in città. Lo spazio per le trattative e per i tavoli di discussione non esiste più e i tentativi di trovare mediazioni e pacificare la situazione messi in atto da alcuni esponenti del PD (Giorgio Abonante e Enrico Mazzoni!) che si sono presentati al termine della conferenza hanno del ridicolo; il mondo delle istituzioni non rappresenta più un interlocutore in grado di fornire risposte; crediamo sia importante ribadire, sin da subito, che le false promesse di cui ci si riempie la bocca e con cui si finge di affrontare il problema non ci interessano, il Movimento per la Casa si è messo in cammino, fermarci sarà impossibile.
www.alessandriainmovimento.info
in attesa della prossima riunione del Movimento per la Casa che deciderà i futuri passi da intraprendere, l’appuntamento è per domani mattina alle 8 a Spinetta Marengo, in Via del Ferraio, per bloccare lo sfratto di un’altra famiglia con due bambini.
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