InfoAut
Immagine di copertina per il post

Barcellona, M- 15 si autorganizza nei barrios

Reportage da Barcellona di Orsola Casagrande – da Il Manifesto

Gli indignados di Barcellona ricominciano dai barrios. Dopo le giornate nella «AcampadaBCN» (l’accampamento improvvisato a Plaza Catalunya) gli indignados e le indignadas che vivono in Catalonia (perché oltre ai catalani i partecipanti sono di tutte le nazionalità, Barcellona, soprattutto, è una città cosmopolita) si sono ritrovati nei loro barrios per portare avanti nei territori che vivono e attraversano quotidianamente la mobilitazione e il lavoro che si è cominciato a definire in Plaza Catalunya.

Oggi è il giorno dell’«assemblea generale» dei barrios. Un appuntamento preceduto da molte riunioni nei singoli quartieri. Domenica scorsa a nel centrale Poble Sec un centinaio di giovani (e meno giovani, la partecipazione è davvero variegata) si sono riuniti nella Plaça del Sortidor. Seduti per terra, divisi in gruppi di lavoro, hanno cominciato a discutere di come andare avanti all’interno del quartiere: conoscere il territorio in cui si vive o si lavora per affrontarne le problematiche. Quindi inevitabile e indispensabile primo passo la mappatura del barrio. I problemi a Poble Sec, come in tutta la città, sono molti. A partire da quello abitativo. Non è un caso che proprio la commissione sulla «vivienda» sia tra le più attive. La casa è il terreno su cui la crisi si tocca con mano, forse più che su altre questioni. Sono migliaia le famiglie che, a seguito della crisi, fanno i conti con problemi abitativi. Vuoi perché gli è stata requisita l’abitazione dalle banche, quando non potevano pagare il mutuo, vuoi perché gli affitti rimangono alti e il lavoro disponibile poco. Dal 2009 è molto attiva la «Plataforma de Afectados por la Hipoteca-PAH» che si mobilita tra le altre cose per bloccare gli sfratti esecutivi. Da quando è nato il movimento degli indignados, il cosiddetto Movimiento 15-M (Puerta del Sol a Madrid è stata occupata il 15 maggio), i blocchi degli sfratti sono aumentati notevolmente. La Plataforma è un’associazione di cittadini nata a Barcellona, alla quale partecipano uomini e donne che soffrono in prima persona le difficoltà di non poter pagare mutui e ipoteche per via della crisi così come attivisti per il diritto alla casa (dal 2007 gli sfratti in Spagna sono stati mezzo milione).

Oltre alla casa però gli indignados stanno mettendo in piedi una serie di iniziative rivolte al territorio. Per esempio nel quartiere di Sants si sta lavorando alla creazione di orti. Il filo conduttore di queste iniziative è unico: un altro modello di sviluppo è possibile e va praticato. «Ci unisce sì – dicevano in Plaza Catalunya gli indignados – il malessere per le nostre vite di precarietà e disuguaglianza, ma ci unisce soprattutto la voglia di cambiamento». Essere protagonisti del cambiamento, dunque, a partire dai territori. Per questo nelle assemblee delle piazze, tornate a essere luogo di incontro, scambio, dibattito, azione politica, ci sono i giovani come i meno giovani. La piazza: un luogo che da tempo non si vedeva vissuto e «reclamato» dai suoi cittadini. In questo l’assemblea dei barrios somigliavano molto alle assemblee dei presidi popolari No Tav della Val Susa. E non è un caso che proprio domenica scorsa, in occasione della grande manifestazione in Val Susa, anche da Barcellona siano partiti messaggi di solidarietà e segnali di un’attenzione verso un movimento, quello contro l’alta velocità, che è per molti versi precursore degli indignados attuali.

Prendono la parola. Protagonisti di questo cambiamento. All’assemblea di Poble Sec ci sono tante donne, molte delle quali sotto i trent’anni. Sono le improvvisate portavoci per un giorno (perché il movimento ci tiene a ribadire che non ha portavoci, non è un partito e tutti possono prendere la parola) dei gruppi di lavoro che discutono di un documento su come organizzarsi (perché un minimo di organizzazione, anche burocratica, ci vuole) presentato dall’assemblea del barrio di Sants.

Raccontano di cosa si pensa di fare a Poble Sec, cominciando da una festa di quartiere per coinvolgere i cittadini. E poi naturalmente c’è da coordinarsi con gli altri barrios e con il movimento più allargato. Quindi un occhio a Plaza Catalunya, uno alla Puerta del Sol di Madrid. E oltre. L’AcampadaBCN ha scritto anche un documento di solidarietà con gli indignados greci. «La lotta è di tutti e tutte – si legge nel documento – per questo rigettiamo le pressioni interessate esercitate tanto dall’Unione europea, il FMI e la Banca Centrale europea quanto quelle dei governi spagnolo, francese e tedesco che mirano solo a imporre misure di austerità che riteniamo antisociale, antisolidali e draconiane».

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

autorganizzazionebarcellonabarrioindignadosm15spagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: “Verità per Ramy e Fares”. In 600 alla fiaccolata al Corvetto

“Verita’ per Ramy e Fares”. Sabato 30 novembre a Milano una fiaccolata  in ricordo di Ramy Elgaml. Centinaia di persone si sono ritrovate alle ore 19.00 in Piazzale Gabrio Rosa al Corvetto per poi raggiungere il luogo dove Ramy è deceduto dopo un incidente stradale a seguito di un inseguimento di un’auto dei carabinieri durato 8 chilometri, su cui indaga la Procura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo sciopero politico contro la logistica di guerra

Assembliamo due interessanti interviste uscite su Connessioni Precarie rispetto alle mobilitazioni dei lavoratori portuali in risposta all’appello da parte dei sindacati palestinesi. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Scontri in centro a Madrid, l’ennesima manifestazione di una destra ipocrita e disperata

“Chi può fare qualcosa, la faccia” diceva qualche giorno fa José María Aznar, ex premier e leader spirituale del Partito popolare (Pp). Il messaggio è stato rilanciato da altri rappresentanti politici e mediatici della destra ed estrema destra spagnola —se nel paese iberico è ancora possibile fare questa distinzione— e ha spronato centinaia di persone […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Spagna: un’agricoltura che consideri l’acqua come un bene comune

L’inquinamento e la scarsità dell’acqua derivanti dal cambiamento climatico ostacolano le prospettive delle generazioni attuali e future.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna: smascherato un sesto agente di polizia sotto copertura nei movimenti

In 15 mesi, un totale di sei agenti di polizia sotto copertura sono stati identificati nei movimenti sociali in Spagna e Catalogna. L’ultimo poliziotto è stato scoperto dopo un’operazione di infiltrazione che è durata nove anni…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Spagna, elezioni: avanti il PP, ma di misura. In calo i fascisti di VOX. PSOE e SUMAR tengono. Nessuno ha la maggioranza assoluta

Alle elezioni politiche in Spagna vince il Partido popular, ma di misura. La destra non sfonda. Contro i pronostici, i socialisti del Psoe, guidati dal premier uscente Sanchez, tengono. In calo, invece, la destra fascista e sovranista di Vox.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Una poliziotta si è infiltrata per tre anni nei movimenti popolari a Girona

L’ufficiale del Corpo di Polizia Nazionale spagnolo Maria I.T. è la quarta spia scoperta nella classe del 2019. La sua missione di spionaggio si è concentrata sull’indipendentismo, l’antirazzismo e il movimento per la casa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna, alla polizia piacciono le palestre popolari. Per infiltrarsi

Identificata un’agente infiltrata nei movimenti di Madrid. Si aggiunge alla lista di poliziotti infiltrati a Barcellona e Valencia di Ter Garcìa da PopOff Quotidiano Mavi, come si è saputo, ha contattato La Animosa per la prima volta il 5 novembre 2022 per proporle di organizzare un evento legato alla giustizia climatica. All’epoca, l’assemblea del centro […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo sciopero nazionale delle lavoratrici di Inditex in Spagna: “È una scintilla in espansione”

In Spagna, la multinazionale Inditex (Zara, Bershka, Pull and Bear ecc) sta vivendo un acceso conflitto lavorativo al suo interno, da quando, lo scorso dicembre, un gruppo di lavoratrici ha organizzato uno sciopero molto partecipato che ha portato ad un aumento significativo dei loro stipendi.