Barcellona sotto attacco
Un furgone lanciato a tutta velocità travolge la folla sulla Rambla nei pressi del mercato della Boqueria: 12 i morti, diverse decine i feriti.
Nel giro di poco tempo l’ISIS rivendica l’attentato. L’uomo che ha affittato il furgone è stato catturato, è caccia agli altri due sospetti complici. Il copione dell’attacco sembra ricalcare la strage di Nizza, dove un camion travolse i passanti sul lungomare di Nizza poco più di un anno fa, sempre in pieno periodo estivo, nel mezzo dei luoghi più affollati delle metropoli più movimentate dell’occidente europeo dove i bersagli sono al massimo grado la persona qualunque, l’obiettivo comune, la gente per caso: giovani, turisti, viaggiotori, chi passa casualmente per quella strada una volta sola nella vita e fatalmente viene condannato.
La codardia di questi attacchi sta tutta qui. Nel scegliere come nemici chi non può essere che una vittima. È il terrorismo in outsourcing dello Stato Islamico, militarmente incapace di sopravvivere, costretto a difendere le sue ultime roccaforti a Raqqa e che, in un cortocircuito completo, recluta e rivendica le schegge del malessere globale che in occidente sposano la sua mitologia suicida e fascista, intrisa di morte fin dalla sua affermazione e ora più che mai nel momento della sua crisi.
In febbraio a Barcellona più di 160 mila persone scesero in piazza per la più grande manifestazione europea in favore dell’accoglienza nei confronti dei rifugiati. È anche quest’anima della città a essere colpita oggi calando sulla metropoli catalana quella rete della paura paranoide che proprio quel corteo sfidò. Per quanto Barcellona potrà rispondere e resistere alla tentazione di abbandonarsi a questo sentimento di resa resta comunque un nodo aperto: saremo tutti esposti a questi codardi assassini fino a che esiste una forza in armi, in Siria o ovunque nel mondo, che raccoglie e integra nel suo martirio di potere e fede la follia omicida degli attentatori annidati nel rimosso oscuro delle nostre società. I fascisti di ISIS vanno schiacciati.
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