Blocco alla GLS di Cerro al Lambro: la battaglia non conosce soste
Mentre continuano il presidio davanti ai cancelli del sito piacentino, incalzano le istituzioni locali (con presidi, denunce, manifestazioni cittadine ecc.) allo stesso tempo, allargano l’iniziativa portando la protesta al sito di Cerro al Lambro (scenario di duri scioperi due anni fa) dove l’azienda ha trasferito l’intera produzione di Piacenza, raddoppiando i turni di lavoro, estesi forzatamente anche alla domenica.
La settimana scorsa il sito di Cerro era stato oggetto di un presidio di massa con volantinaggio. Questa notte, sostenuti dagli operai della Tnt, della Ceva e dell’Esselunga, sono tornati alla carica bloccando completamente i cancelli a partire dalle 22. Un intero turno è saltato mentre si andava accumulando una lunghissima fila di camion.
Le forze di polizia sono intervenute, con un numero sufficiente di uomini in antisommossa, solo dopo due ore di blocco e dopo che lo staff dirigente della multinazionale inglese con varie e concitate telefonate ne caldeggiava l’intervento.
Solo alle 00.30, quando la carica era ormai pronta in tutti i dettagli per liberare i cancelli e il rapporto di forza era decisamente impari, gli operai hanno deciso di sospendere l’iniziativa di lotta lasciando in corteo i magazzini GLS.
Gli operai di Piacenza sono determinati a proseguire la battaglia se la committenza persevererà nella sua condotta antisindacale, pronti ad allargare il raggio d’azione della lotta da Cerro ad altri hub, se non ci sarà un cambio di rotta.
I compagni solidali col movimento di lotta nelle cooperative sono invitati a contribuire alla campagna di sostegno alla lotta in corso alla GLS, così come è già avvenuto per i punti vendita Esselunga di mezza Italia, organizzando volantinaggi ai magazzini della multinazionale inglese sparsi in tutta Italia. Forniremo adeguate informazioni, ed eventuali strumenti di lavoro, al riguardo.
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Per contatti rivolgiti al Sindacato Intercategoriale Cobas:
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