Bologna – Blitz in stazione e conferenza stampa verso il 19o
Questo pomeriggio a Bologna oltre un centinaio di militanti di Laboratorio Crash!, Asia-Usb, Collettivo Autonomo Studentesco, Hobo e Collettivo Universitario Autonomo hanno occupato l’ufficio Assistenza Clienti delle Ferrovie dello Stato, per reclamare il diritto a raggiungere in maniera economicamente sostenibile Roma, per poter manifestare assediando i palazzi del potere della capitale il 19 Ottobre.
L’azione si collocava all’interno di una giornata complessiva in cui in tutta Italia diversi momenti di presentazione della giornata del 19 hanno preso vita, rifiutando la classica dinamica della conferenza stampa ma andando invece a mettere in campo vere e proprie azioni di denuncia in spirito con il portato della manifestazione.
A spingere all’azione di occupazione la poca chiarezza delle Ferrovie dello Stato riguardo il garantire un treno a basso costo che dia la possibilità a tutt* di poter recarsi senza problemi nella capitale, garantendo così il diritto a manifestare a tutt* i precari, studenti, lavoratori, migranti, disoccupati che subiscono le manovre dei governi dell’austerità in prima persona.
Dopo la contestazione al premier Letta e a quella parte di casta presente all’inaugurazione del Mast, dopo il corteo degli studenti medi del 3 ottobre scorso, con continui momenti assembleari a scandire il percorso verso la giornata romana e oltre, un’altra azione esprime quindi la vitalità di una Bologna decisa ad un autunno di mobilitazione incisivo e che strappi quanto possibile ai responsabili della crisi e dell’austerità.
L’occupazione, che non ha recato disagi all’utenza, è durata oltre un’ora, nel tentativo di mettere sotto pressione il comparto responsabile delle FS affinché non si presentino problemi la mattina della partenza dalla stazione, prevista alle 8 per quanto riguarda Bologna.
L’azione è proseguita poi con un breve corteo che ha comunicato a tutti i passeggeri all’interno della stazione i mille motivi per dover scendere a Roma il 19, per poi percorrere un tratto della centrale Via Indipendenza, con le maschere di V al seguito, prima di sciogliersi.
Di seguito il comunicato comune diffuso durante l’azione:
Siamo occupanti di case e insegnanti; siamo gli studenti medi in lotta; i lavoratori della logistica in sciopero; siamo le precarie e le disoccupate; siamo migranti e rifugiati politici sempre più massacrati dalle istituzioni; siamo gli studenti di piazza Verdi e dell’università; siamo quelli e quelle che tutti i giorni difendono il territorio ed i beni comuni; siamo No Tav e No Muos e tanto altro ancora… Non ne possiamo più di sentire parlare di noi solo come vittime della crisi; come fannulloni o come fossimo criminali. O, ancora più spesso, di questo mondo non si vuole parlare, come non esistessimo.
Di fronte alla distruzione sociale cui quotidianamente assistiamo è tempo di sollevazione contro le caste e la corruzione della politica dei partiti e della finanza. 19 ottobre: sollevazione generale. Stiamo arrivando!
Per questo siamo qui, per prendere parola e rivendicare libertà di movimento. Ma anche per portare una posizione precisa: diciamo basta ai governi dell’austerità; basta agli sfratti e alla distruzione dei territori; diciamo basta al massacro di scuole, università e sanità; basta alla crisi usata per licenziare, precarizzare, togliere reddito. Vogliamo una sola grande opera: casa e reddito per tutti e tutte.
Per questo anche a Bologna, come in tutta Italia e in tutta Europa, siamo in movimento per una importante settimana di lotte. Il 12 sarà una giornata contro vecchi e nuovi colonialismi, ossia per la difesa e la liberazione dei territori dalla distruzione che tutti i giorni viene portata dalla ricerca ossessiva del profitto. Il 15 ottobre sarà una giornata coordinata a livello europeo in cui si sperimenteranno pratiche di sciopero sociale. Venerdì 18 ci sarà un importante sciopero generale indetto dal sindacalismo di base e conflittuale. Il 19 ottobre invece andremo tutti a Roma per la sollevazione generale delle lotte.
Andremo a Roma per indicare concretamente chi sono i responsabili della sempre maggior povertà; dell’aumento delle diseguaglianze sociali; per la distruzione dei diritti. Andremo a Roma ad assediare i ministeri ed i palazzi del potere, portando lì la nostra Vendetta. Assedio vuol dire che vogliamo rimanere fino a quando tutte le nostre richieste non saranno esaudite, perché non è più possibile aspettare.
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