InfoAut
Immagine di copertina per il post

Bologna: la città dei facchini che boicotta Granarolo

Mentre riceviamo foto e materiali che raccontano la giornata di boicottaggio contro la Granarolo in numerose città italiane, pubblichiamo la cronaca della giornata di lotta bolognese. L’impressione è che la campagna ormai non si è fermata nella giornata di ieri maproseguirà fino al fine settimana come ci suggerisce l’attenzione che sta ricevendo un pò ovunque l’iniziativa. Seguiranno aggiornamenti. 

Nuova giornata di lotta per i facchini del consorzio Sgb in appalto alla Granarolo e alla Cogefrin, le due multinazionali che per anni hanno profittato dell’intermediazione cooperativa per garantirsi lauti profitti. La Granarolo è la multinazionale agroalimentare fiore all’occhiello della Lega delle Cooperative. Ha un fatturato annuo che si aggira intorno ai 100 milioni di euro che proprio quest’anno il suo presidente Calzolari dichiara aumentato del 9 %. Magazzini in cui a lavorare sono i facchini perlopiù migranti, ma non solo, costretti a ritmi e carichi di lavoro altamente usuranti. Si lavora al freddo e movimentando merce pesante. Dopo dieci anni di lavoro si è merce avariata. Così oggi 12 dicembre nell’ambito di una giornata di boicottaggio nazionale che si appresta a ricevere la solidarietà da numerose altre città, a Bologna la protesta è partita all’alba ai cancelli della Ctl/Granarolo dove in un centinaio tra facchini e solidali si sono riuniti per bloccare ancora una volta il traffico delle merci della multinazionale lattiero- casearia. Un blocco determinato grazie a quella soggettività meticcia che in questi mesi di lotta si sta formando grazie ai conflitti sociali che sempre più vedono in prima fila studenti, precari, occupanti di case, facchini. Soggetti sociali che si trovano a subire lo scaricamento verso il basso dei costi della crisi, le politiche di austerity e quella negazione dei bi/sogni sempre più percepita come insopportabile e insostenibile; soggetti che lo sfruttamento capitalistico divide e come tali vuole mantenerli, ma che la materialità delle lotte unisce. Un blocco quelli di stamattina che per 4 ore ha impedito l’ingresso ed uscita di merci deperibili e a tratti paralizzando il traffico stradale per la coda di camion che si sono formati all’ingresso dei cancelli. Il picchetto si è poi sciolto verso le 10.00 dopo una assemblea per organizzare l’iniziativa di boicottaggio che si è svolta di lì a poco in un supermercato Coop della città di Bologna, dove i prodotti a marchio Granarolo sono stati sanzionati con adesivi che indicavano le ragioni della protesta. Con un corteo interno tra le corsie i facchini ed i solidali hanno poi distribuito volantini spiegando le ragioni della protesta. La giornata è terminata con un corteo che dal supermercato ha voluto raggiungere proprio la sede della Lega delle Cooperative, l’associazione padronale che tutela e garantisce proprio gli interessi della multinazionale dei latticini e che nel quadro dei poteri forti emiliani a targa PD si colloca come uno dei primi attori. Strapotere quello della Lega delle cooperative che con arroganza si permette, attraverso le parole del suo nuovo presidente (Giovanni Monti), di definire eversivi e pericolosi come i mafiosi! Nella stessa conferenza stampa in merito alle “spese pazze” attribuite ai politici locali della regione Emilia-Romagna, che si fanno rimborsare cene d’aragoste e auto blu, la Lega Coop fa sapere di stimare il modello bolognese come “uno dei massimi esempi di civiltà” e di essere con la giunta e i consiglieri massimamente solidale rispetto a questa faccenda. Dove stia la mafia dei padroni delle cooperative e di quali appoggi politici goda a questo punto ci è chiaro, e con forza il corteo che ha raggiunto la sede della LegaCoop lo ha urlato occupando la piazza sotto il palazzo dei veri mafiosi, srotolando uno striscione che recitava: “Noi i facchini delle lotte per la dignità, voi le cooperative mafiose dello sfruttamento”. Striscione scritto in più lingue, le mille lingue del conflitto sociale contro l’unico mortifero linguaggio del profitto e dello sfruttamento. Il messaggio dai facchini e solidali, ribadito nella conferenza stampa tenuta sotto la LegaCoop, è stato forte e chiaro: che i padroni si possono scordare un natale tranquillo, a chi regala solo licenziamenti e sfruttamento sul lavoro, i facchini faranno trovare loro in dono scioperi, picchetti e blocco dei magazzini! La lotta è iniziata per non fermarsi fino alla vittoria!

Il comunicato del Lab Crash!

A Bologna le iniziative di lotta per la giornata nazionale di boicottaggio alla Granarolo sono iniziate alle 6.00 del mattino proprio davanti ai cancelli della multinazionale dello sfruttamento. In un centinaio tra facchini e solidali hanno picchettato e bloccato il traffico dei prodotti Granarolo. Il blocco è terminato verso le 10:00 del mattino per essere rideclinato in una nuova azione di boicottaggio al punto Coop del quartiere S.Donato. Un corteo interno al supermercato ha informato la clientela dellecondizioni di sfruttamento che la Granarolo opera nei suoi magazzini. La protesta è giunta infine nella vicina sede della Lega delle Cooperative, dove con slogan e uno striscione che recitava “Noi facchini della dignità, voi cooperative della mafia e dello sfruttamento” si è voluto rispondere all’ignobile accusa che propria per bocca del suo presidente Giovanni Monti, La Lega delle Cooperative ha rivolto ai facchini definendoli “pericolosi come mafiosi”. Facchini che garantiscono guadagni milionari al finto cooperativismo emiliano e che da 7 mesi lottano instancabilmente per vedere riconosciuta la propria dignità e i propri diritti. Le iniziative di lotta continueranno e si intensificheranno fintanto che i facchini non saranno rispettati dallo strapotere cooperativo che si può permettere di non rispettare un accordo siglato alla prefettura di Bologna in base al quale i lavoratori dovevano già essere assunti in 23( entro il 31 ottobre). Un potere quello delle cooperative che sempre per conto del suo presidente Giovanni Monti  fa sapere di essere massimamente  solidale con la giunta e i suoi consiglieri rispetto alle “spese pazze” di cui si sono resi responsabili. Registriamo ancora una volta come il potere politico che governa la città si stringa solidale nella difesa dei propri interessi in puro stile mafioso. E non contento delle sofferenze inflitte agli operai si prodiga anche in provocazioni becere come quello del signor Monti, o delle procura che ha aspettato proprio la giornata di boicottaggio contro Granarolo, per annunciare la chiusura delle indagini contro alcuni militanti antagonisti per i fatti avvenuti all’ingresso del magazzino Ikea circa un anno. Come Laboratorio Crash! non daremo tregua all’arroganza di questi sfruttatori e staremo sempre al fianco di chi sta combattendo la propria battaglia volta ad affermare condizioni di vita dignitose.  

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Bolognafacchinilogisticasicobas

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lettera di Luca dai domiciliari: Sardinnia libera, Palestina libera.

Venerdì 13 giugno la questura di Cagliari ha posto il compagno Luca agli arresti domiciliari. È accusato di aver lanciato un petardo durante una manifestazione per la palestina e in particolare contro l’esercitazione militare “joint stars”. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera dagli arresti domiciliari. Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

«Denunciateci tutti». I metalmeccanici sfidano il decreto sicurezza

A Bologna al corteo dei metalmeccanici i lavoratori bloccano la tangenziale violando il dl Sicurezza. In diecimila rischiano la denuncia

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

La logistica tra legalità e illegalità

La crescita della logistica è impressionante, nel 2024 in Italia siamo intorno a un miliardo di pacchi consegnati. Un fattore di inquinamento e di consumo di suolo per gli hub. In Amazon e nelle “coop spurie” si lavora in condizioni di sfruttamento, ma crescono conflitti e sindacati di base di Marco Veruggio e Sergio Fontegher […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Pavia: logistica lombarda in crisi, caricati i lavoratori Geodis

Un nuovo attacco all’occupazione nella logistica lombarda. Ai magazzini della GEODIS di Marzano, Pavia, i lavoratori e lavoratrici in presidio sono stati caricati dalle forze di polizia nella giornata di martedì, 10 giugno 2025. Erano in protesta da una settimana davanti ai cancelli del magazzino della logistica per difendere il posto di lavoro quando un plotone di polizia ha tentato di sgomberare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: i portuali impediscono la consegna di pezzi di ricambio per l’aviazione israeliana

Il regime marocchino sta guidando la normalizzazione con Israele nel mondo musulmano. Nel bel mezzo del genocidio di Gaza, lo Stato marocchino moltiplica i suoi gesti di simpatia verso Israele e persegue partnership commerciali e militari con lo Stato coloniale. tradotto da Contre Attaque Il popolo marocchino rifiuta questa fedeltà e da mesi fa sentire […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Bologna: migliaia di antifascisti/e in piazza contro Casapound e la Rete dei Patrioti

AGGIORNAMENTO LUNEDì 11 POMERIGGIO – Una ricostruzione delle manifestazioni di sabato 10 novembre, le valutazioni politiche e le mobilitazioni in programma per questa ultima settimana di campagna elettorale in Emilia Romagna, dove domenica 17 e lunedì 18 novembre si voterà per rinnovare Presidente e Consiglio regionale, con Federico della redazione emiliano-romagnola di Radio Onda d’Urto. Ascolta o […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: ancora cariche, polizia e sradicamento delle piante al Parco don Bosco.

Ancora tensione a Bologna al parco Don Bosco, dove abitanti e manifestanti protestano da mesi per evitare il taglio e l’abbattimento di oltre 70 alberi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

DA CHE PARTE STAI? Per la fine immediata delle 23 misure cautelari contro compagne e compagni di Bologna

Dal 4 giugno 23 persone, attive nei movimenti sociali di Bologna, sono sottoposte a misure cautelari, 13 di loro hanno ricevuto un divieto di dimora, ossia il divieto di poter entrare in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggressione repressiva alle lotte a Bologna!

Da questa mattina è in corso la notifica di 22 misure cautelari nei confronti di compagne e compagni di Bologna, e altre decine e decine di notifiche di indagine.