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Borsa de Barcelona #ocupada

Quindi, conclusi gli appuntamenti mattutini del meeting, in diverse decine ci si è spostati fin sotto la Borsa della metropoli catalana. Un’occasione di osservazione, conoscenza e inchiesta di rilievo, spinta dall’assunzione delle soggettività indignate della scadenza lanciata da New York (#OccupyWallStrett) per quest’oggi, direzionata per la contestazione di crisi-austerity-debito, attraversata da una composizione interessante dalla quale sarà – per noi, per i movimenti – utile soffermarsi a conclusione del meeting transnazionale di Barcellona, valutando luci e ombre, potenze e debolezze soggettive ed organizzative.

Tanti gli aspetti che ci sembrano emblematici del #nocrisis de Barcelona, per come l’abbiamo osservato in piazza, quindi, a partire dalle narrazioni delle acampadas e dei racconti diretti raccolti in loco: il legame sedimentato dall’esperienza dell’acampada di plaza Catalunya, che si esprime nella modalità di organizzazione della contestazione, dalla quale resta una composizione eterogenea, soprattutto giovanile, che spesso fa i conti con la prima esperienza politica ed autorganizzata. Questo l’assunto che ci sembra fondamentale evidenziare, dal quale ne possono conseguire altre diramazioni di osservazione e lettura, mettendo sotto la lente d’ingrandimento le parole del #nodebito come gli abbozzi di proposta d’alternativa, le modalità indignate di protesta  e gli slogan derivati da mesi di occupazione delle piazze.

Nel frattempo, ad una sola giornata dalla conclusione del meeting, proseguono le discussioni, nella sperimentazione collettiva per una discorso transnazionale – dei movimenti – contro austerity e debito, in un processo che anche qui a Barcellona si sta manifestando come dirimente e potente e sperimentale, giocato su un piano di differenze e ricchezze che certo non può palesarsi come liscio ma che incarna appieno una sfida da affrontare.

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