Corruzione e tagli agitano la marea blanca in Spagna
Nella Comunidad de Madrid l’avvio della privatizzazione totale delle strutture ospedaliere è stato di fatto varato a colpi di emendamenti unilaterali, suscitando l’indignazione di decine di migliaia di persone. A ben vedere, l’ultimo di una serie di avvenimenti che si succedono nel Paese legati ad un settore i cui principali vertici amministrativi, in particolare nelle metropoli, sono direttamente implicati in casi di corruzione, sperpero di risorse e chissà che altro, come trapela negli ultimi tempi.
Da qualche settimana, vari gestori della sanità pubblica catalana stanno comparendo in Parlamento davanti a una commissione investigativa. Alcuni di essi sono imputati per presunte irregolarità commesse da quando di fatto sono stati elevati ad amministratori della sanità pubblica.
Se non fosse stato comunque per il minuzioso lavori di investigazione interna condotto da personale sanitario e cittadini solidali, sia i meccanismi giudiziari né gli approfondimenti mediatici avrebbero portato alla luce questi casi di speculazione, che hanno fatto salire la tensione sociale riguardo al tema della dismissione forzosa del pubblico imposta dal governo Rajoy tramite le manovre di austerità.
Molto interessante notare come di fatto piattaforme di cittadinanza senza professionisti nel campo dell’investigazione e della contabilità d’impresa siano riusciti a far calare la maschera a numerosi dirigenti delle principali aziende padronali della sanità catalana, quelle che si spartivano grosso modo la quasi totalità dei contributi statali per poi utilizzarli in altre loro proprietà aziendali private che tutto sono fuorché legate al settore sanitario.
Un lavoro “legalitario”dal basso, dunque, quello delle piattaforme cittadine contro i tagli alla sanità, che se da una parte prosegue nella vertenzialità di denunce a carico dei responsabili delle imprese sanitarie, dall’altro ha il merito di estendere la conoscenza sulla rete di corruzione e taciti privilegi in maniera pressoché virale, portando a una interazione collettiva di decine di gruppi più o meno organizzati, come il collettivo di giornalisti indipendenti Sicom (Solidarietà e comunicazione).
Che il problema degli scandali nel settore sia una questione grossa, lo si evince dal fatto che i grandi media internazionali sottacciano gli aspetti più legati proprio alla crescente percezione diffusa di una corruzione dilagante nel Governo, proprio nel momento in cui in altri paesi d’Europa come la Bulgaria i Governi vengono messi sotto torchio proprio a partire dal nodo-corruzione.
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