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Criminale è chi specula non chi occupa!‏

Un movimento a cui la casta politica ha dichiarato guerra con l’art.5 del piano casa e che sta producendo ovunque distacchi delle utenze, sgomberi e sfratti forzati di quanti occupano per necessità non lasciando altra possibilità a quanti vivono il dramma dell’emergenza abitativa che la strada. Un piano casa che sfrutta il bisogno casa per tutelare solo i proprietari delle case e la proprietà privata.

Quando le lotte per i diritti sociali si scontrano con gli interessi dei poteri forti si innesca un cortocircuito che mette a nudo le relazioni che esistono in questo paese.

Bastano pochi elementi per comporre la sceneggiatura: prendi un comitato che non scende a patti, identifica un paio di soggetti che in passato hanno avuto problemi con la giustizia, prendi un migrante che era nell’occupazione, ricattabile magari per fatti di sopravvivenza o altro, e fagli firmare la dichiarazione che ha dovuto pagare il pregiudicato per avere un posto letto ed il gioco è fatto. È un film già visto.

Ma ancora una volta hanno fatto i conti senza la determinazione della gente e la trasparenza del comitato.

L’ipotesi, al momento, “giornalistica” di associazione a delinquere è, probabilmente, il tentativo maldestro che la procura sta mettendo in atto per stroncare un movimento determinato e spregiudicato che agisce rivendicando la legittimità delle proprie azioni, che oggi viene sgomberato dall’esercito e il giorno dopo rioccupa e non perché è protetto dalla “criminalità organizzata” ma semplicemente perché i bisogni della gente non possono essere più messi in mora da una legalità e da una giustizia di facciata che è sempre più accondiscendente con i (pre)potenti mentre si accanisce contro i deboli.

Eppure i responsabili della speculazione sul bisogno casa hanno nome e cognome, hanno fondato carriere e fortune politiche sui diritti (negati) alla gente eppure sono ancora la. Intoccabili.

Che fine hanno fatto le intercettazioni (quelle si che prospettavano una associazione a favorire gli amici degli amici!) relative allo scandalo Aterp? Insabbiate? Archiviate? O i nastri sono stati maldestramente

cancellati in questura come avvenne già qualche anno fa (ricordiamo i protagonisti: un ex capo della mobile a favore del suocero politico indagato…)?

Cosenza è purtroppo avvezza a queste misteriose sparizioni ed altrettanto ai fantasiosi teoremi che cercano di infangare e screditare chi lotta contro quanti hanno affamato e inquinato questa terra e speculato sui bisogni della gente. Ma ancora una volta sapremo rispondere ai vostri infami teoremi. E risponderemo prima per le strade della nostra città, tra la gente e poi, eventualmente, nelle aule dei vostri tribunali da dove -non molto tempo fa, dopo 10 anni di processi e milioni di euro che sono stati spesi per il capriccio di noti politici locali-, la digos è dovuta uscire dalla porta secondaria mentre noi festeggiavamo con cori e spumante l’assoluzione dei nostri compagni sulla gradinata principale. Do you remember Sud Ribelle?

Alla conferenza stampa fuori dal tribunale hanno partecipato decine di persone, molti occupanti, prevalentemente le famiglie migranti, compatti a difendere i loro fratelli “italiani” dall’infamia, esattamente come fecero su quel tetto di corso mazzini lo scorso 15 maggio durante lo sgombero, resistendo sotto il sole cocente fino a quando non sarebbe stata trovata l’alternativa alla strada anche per i singoli.

Prendocasa Cosenza

da Abitare Nella Crisi

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