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Da Chiomonte a Palermo siamo tutt* NoTav

Dopo l’operazione in grande stile che stamattina ha coinvolto diciannove NoTav con domiciliari, obblighi di non dimora e obblighi di firma, da molte città d’Italia sono arrivate manifestazioni di solidarietà e complicità con chi sostiene da anni una battaglia che ormai è diventata non soltanto esempio ma anche patrimonio comune di chiunque immagini e pratichi modelli di vita alternativi all’esistente, e lotti con determinazione contro chi prova ad impedirglielo.

Alle 18 di stasera (29 Novembre) circa un centinaio di manifestanti si sono ritrovati davanti la prefettura di Palermo per ribadire il prezzo politico che le istituzioni di questo Paese saranno costrette a pagare per ogni attacco al movimento. Un attacco che in questo caso soprattutto ha del surreale ed è evidentemente costruito su misura per tentare di depotenziare il grande appuntamento che i NoTav si sono dati per giorno 3 Dicembre in occasione della manifestazione a Lione. Altrettanto evidentemente però i risultati di questa ennesima operazione poliziesca sono e saranno di verso assolutamente opposto alle intenzioni di procura e questura: il movimento ne esce, come sempre, più determinato di prima, in Val Susa come in resto d’Italia.

Ecco quindi la grande manifestazione che in Valle ha riconquistato il presidio di Chiomonte ed ecco le tante manifestazioni che in Italia hanno ribadito la capacità che ha avuto il movimento NoTav di generalizzarsi e di espandersi su territori anche geograficamente lontani.

Se con i capi d’imputazione di violenza, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, accensione ed esplosione pericolose per l’occupazione degli uffici della GeoValsusa a Torino avvenuta il 24 agosto 2012 la questura torinese pensa di aver messo sotto scacco l’intero movimento si sbaglia di grosso. Se anche credesse di poter demoralizzare chi da anni ha imparato a conoscere il nemico da affrontare attraverso l’imposizione di misure cautelari senza neanche alcun fondamento realistico non ha idea della determinazione che spinge a lottare queste persone.

Una determinazione che non ha nulla a che fare con gli interessi di costruttori e affaristi SiTav ma che piuttosto è costituita sul desiderio di un intero popolo di autodeterminare la propria vita, una determinazione che ha contagiato i movimenti di tutta Italia e che sta mostrando, anche agli studenti in questo momento protagonisti della mobilitazione palermitana, quale deve essere la bussola della loro pratica politica.

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