Dalla Sardegna a Piazza Affari: i lavoratori Alcoa alla No Debito
Sanno che la loro presenza come lavoratori Alcoa e come dirigenti sindacali CUB è doverosa, sanno quali sono i rischi che questo paese sta correndo a causa dell’attacco a 360° al mondo del lavoro e ai diritti dei lavoratori e dei cittadini, più in generale. Per quanto li riguarda chiedono di poter continuare a vivere dignitosamente nella propria terra, campando dal lavoro; la prospettiva della cassintegrazione, della disoccupazione e dell’emigrazione, già vissuta dai loro padri, unica via di scampo, in Sardegna, alla mancanza di risorse, non vogliono nemmeno prenderla in considerazione: ormai la crisi è ovunque e poi la loro isola è così bella. L’aria plumbea del Nord non è per loro un richiamo.
Sperano che manifestazioni con questi contenuti, e anche più avanzate, contro la crisi e contro il sistema, si moltiplichino. (Si aspettavano qualcosa in più, oggi, che, invece, non è arrivato).
Sanno che la loro è una lotta finalizzata ad un obiettivo immediato, che è quello della conservazione del posto di lavoro, ma sanno altrettanto bene che, portato a casa il risultato, ci sarà da continuare a lottare, insieme a chi questo mondo lo vuole cambiare davvero. Una certezza: loro ci saranno sempre a battere i loro caschi e a innalzare il livello dello scontro.
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