InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dalla Svezia: la rabbia dei sindacati contro IKEA


da: clashcityworkers

Alla realizzazione, assieme ai lavoratori e ai sindacalisti del S.I. Cobas, abbiamo contribuito anche noi, con una chiacchierata e uno scambio prolungato con Eigil, il giornalista che ha preparato il pezzo.

Di seguito ne pubblichiamo la traduzione che gentilmente un compagno ha preparato per noi. Ci sono alcune imprecisioni, su tutte quella relativa  alla discriminazione su base etnica. Non fu così: i lavoratori sono stati effettivamente fortemente discriminati, con l’utilizzo della distribuzione dei carichi di lavoro su base premiale/punitiva (come spiegato nell’articolo da Prince Jacob), ma non sulla base del colore della pelle o del paese di provenienza. Venivano invece discriminati i più attivi nella lotta.

 

La rabbia dei sindacati contro Ikea in Italia

I facchini dell’Ikea protestano da sei mesi nella città italiana di Piacenza per ottenere condizioni lavorative migliori e per il diritto all’organizzazione sindacale. Ikea ha risposto licenziando 12 lavoratori che hanno organizzato i picchetti. In settimana è stato fatto un primo passo verso la risoluzione quando le parti si sono incontrate al tavolo delle trattative.

Lunedì si aprono le trattative nel municipio di Piacenza tra i rappresentanti di Ikea, le cooperative e i sindacati. Da ottobre i lavoratori organizzano diversi blocchi e scioperi nei magazzini che riforniscono una quarantina di depositi di Ikea del Sud Europa. Secondo  l’organizzazione sindacale S.I. Cobas, vengono discriminati i facchini di origine straniera. Prendono gli incarichi più pesanti e i salari più bassi. Il conducente di montacarichi Prince Jacob fa parte dei 500 magazzinieri che hanno radici in Nord Africa, e che sono la maggioranza.
È un lavoro duro ma guadagniamo solo cinque euro l’ora. Devo lavorare a tempo pieno per mantenere la mia famiglia. Ma possiamo lavorare solo sei ore al giorno, mentre altri possono lavorare fino a dodici ore, dichiara Prince Jacob.

Tentativo di bloccare i trasporti
Lo scorso autunno, i magazzinieri e gli attivisti venuti da altre città hanno tentato, in diverse occasioni, di bloccare il trasporto di merci verso i magazzini, incontrando la reazione violenta da parte della polizia. Una quindicina di persone è stata portata in ospedale. La replica da parte di Ikea è stata sospendere 12 lavoratori che hanno organizzato i picchetti. Quasi tutti erano iscritti all’organizzazione sindacale S.I. Cobas.
– E’ stata una vera e propria ritorsione. Ikea fa di tutto per ostacolare il nostro operato. Vogliamo fortemente che i nostri iscritti vengano reintegrati,  dichiara il portavoce del sindacato, Roberto Luzzi.
Valerio Di Bussolo, responsabile delle comunicazioni per Ikea in Italia, spiega che i lavoratori sono stati sospesi perché hanno consapevolmente sabotato il lavoro nel magazzino.
La sospensione non ha niente a che fare con il loro essere iscritti ad un sindacato. Facciamo tutto ciò che possiamo per rispettare le leggi vigenti ed i contratti. Abbiamo dichiarato che alcuni dei lavoratori sospesi potranno essere reintegrati, ma ci sono ulteriori questioni su cui dobbiamo accordarci.
È l’altra faccia dell’essere un’azienda di successo. Quando sorgono conflitti spesso è Ikea a finire sulle prime pagine, dichiara Valerio Di Bussolo.

Grande attenzione
In seguito all’intervento violento da parte della polizia, il conflitto ha ricevuto grande attenzione e ha portato a grandi manifestazioni di solidarietà davanti ai magazzini Ikea di tutta Italia. A novembre c’è stata anche una manifestazione più piccola all’interno del magazzino Ikea di Stoccolma. La battaglia dei facchini è diventata un’importante questione simbolica, poiché Ingvar Kamprad è una delle persone più ricche del mondo, spiega Luigi del network di sinistra, Clash City Workers.
Ikea ha un’immagine progressista, pertanto in molti credono che trattino bene i propri lavoratori. Non è affatto così. Ikea non rispetta i diritti dei propri lavoratori e si oppone al sindacato.

Eigil Söderin

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

ikeapaicenzasvezia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protesta contro l’adesione della Svezia alla NATO a Stoccolma

A Stoccolma si è svolta una manifestazione contro l’adesione della Svezia alla NATO e i relativi impegni nei confronti della Turchia. I partecipanti portavano bandiere del PKK e chiedevano il rilascio di Abdullah Öcalan.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libertà per chi? Il Corano, la Nato e gli imbarazzi svedesi

Risparmiato dalle ondate di calore, il clima svedese è nondimeno surriscaldato dalla crisi internazionale accesa (è il caso di dirlo) dai roghi del Corano che si sono verificati negli ultimi mesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO: sì di Erdoğan all’ingresso della Svezia. Biden: “Sostegno all’Ucraina”, ma niente adesione fino a fine guerra

A Vilnius la Nato sta definendo un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev. La Francia invierà missili a lungo raggio mentre la Germania promette armamenti per ulteriori 700 milioni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Migliaia di persone in marcia contro l’adesione della Svezia alla NATO

La Rete dell’Alleanza contro la NATO ha protestato a Stoccolma contro la nuova legge che minaccia diversi diritti e libertà.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Mahmut Tat estradato in Turchia dalla Svezia

Il membro del Pkk consegnato a Erdogan. Primo «rimpatrio» per ottenere l’ok della Turchia all’ingresso nella Alleanza Atlantica

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Zınar Bozkurt minacciato di espulsione inizia lo sciopero della fame in Svezia

Zınar Bozkurt (26), un rifugiato curdo minacciato di espulsione, ha iniziato uno sciopero della fame dopo che le autorità svedesi hanno deciso che non ha bisogno di protezione e che deve essere rimpatriato in Turchia. Zınar Bozkurt, un curdo che vive in Svezia da otto anni, in attesa dell’espulsione in Turchia dopo essere stato arrestato […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

LAVORO: IKEA CONDANNATA PER COMPORTAMENTO ANTISINDACALE. VITTORIA DEL SINDACATO DI BASE CUB

Ikea  è stata condannata dal tribunale del lavoro  di Milano per comportamento anti-sindacale: aveva escluso dalle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale la FlaicaUniti-Cub, nonostante sia fortemente rappresentativo in azienda, terzo sindacato a livello nazionale nei negozi del gigante del mobile. Riprendendo la pronuncia della Corte Costituzionale del 2013 il tribunale milanese ha […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’eclissi del neutralismo nordico: la Finlandia, la Svezia e la NATO

Le manifestazioni di giubilo che in Occidente hanno accolto la notizia (parzialmente gonfiata ad arte) dell’avvicinamento alla NATO di Svezia e Finlandia, da lungo tempo neutrali, sono un’ulteriore riprova del gioco al massacro cui l’intera Europa – e potenzialmente l’umanità tutta – è sospinta da un apparato politico-economico-militare indifferente alle sorti dell’umanità. Di Monica Quirico […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Svezia vuole deportare in Turchia una bambina curda di 10 anni

L’autorità svedese per le migrazioni vuole deportare Buket, dieci anni, da sola in Turchia. La ragazza curda vive a Stoccolma da sei anni. 70.000 persone in Svezia hanno criticato la decisione e hanno chiesto la sospensione dell’espulsione. Il caso Buket è venuto alla luce quando l’Aftonbladet ha riferito a giugno che la domanda della bambina […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stoccolma Strike(s) Back: prove tecniche di sciopero metropolitano

Duemila persone sono scese in piazza a Stoccolma sabato scorso in una promettente giornata di lotta di cui sono stati bersagli, a vario titolo, la confindustria, i sindacati confederali, il partito di governo ed i nazi-suprematisti – in un paese che corre verso le imminenti elezioni del 9 settembre con un testa a testa tra […]