Diritto alla resistenza, conseganto il premio Stefano Chiarini
Tanti sono stati i viaggi in Libano organizzati da Stefano Chiarini, giornalista, ma anche attivista del comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, in concomitanza con l’anniversario di questo terribile massacro di civili avvenuto nel 1982. Questi viaggi continuano anche adesso portando avanti il fondamentale lavoro di Chiarini: quello di raccontare le sofferenze, il dolore e la voglia di giustizia dei profughi palestinesi in Libano.
Molti sono stati gli interventi nell’arco della giornata. Sicuramente uno dei più toccanti e significativi è stato quello telefonico da Il Cairo del giornalista Michele Giorgio che ha spiegato quello che sta avvenendo in Egitto. Giorgio ha sottolineato l’importanza di denunciare la situazione dei giornalisti egiziani, fermati, torturati e non rilasciati dalla polizia di regime che impedisce loro di riportare quello che sta succedendo nel loro paese. Giorgio ha anche voluto ribadire il rischio reale e tangibile che la deposizione di Mubarak sia solo un mossa di facciata per mantenere intatto il regime. Situazione voluta ed avvallata anche dagli Stati Uniti.
Tra gli interventi anche quello di Ammar Baghdash, segretario del partito comunista siriano, ed Eugenio Bennato, a cui è stato conferito il premio Chiarini per la sua canzone “ Canzone per Beirut”.
Testimonianza da citare anche quella di Maria Elena D’Elia, coordinatrice italiana del Free Gaza Movement, dalla Spagna dove si sta organizzando la partenza della IIª Freedom Flotilla. La flotta di navi arriverà in acque israeliane a primavera. Questa volta anche l’Italia avrà la sua imbarcazione, intitolata proprio a Stefano Chiarini. La Flotilla vuole ribadire ad Israele il diritto delle persone ad arrivare a Gaza per portare solidarietà al popolo palestinese, sottoposto da quattro anni ad un assedio illegale e disumano da parte dello Stato di Israele.
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