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Firenze: corteo contro speculazione ed emarginazione dopo lo sgombero di Corsica

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Riprendiamo il comunicato di Corsica dopo il corteo di sabato che ha risposto allo sgombero dello spazio occupato nel quartiere fiorentino di Rifredi…

LA RIFREDI CHE CI PIACE.

Un corteo ampio, una risposta cittadina allo sgombero di Corsica. La risposta ad un attacco diretto non solo al nostro posto e a ciò che esso rappresenta o mette in opera, ma a tutta la Firenze che non si arrende, che si autorganizza e lotta. Una presa collettiva di responsabilità che ha permesso al corteo di rimanere unito e consistente fino alla fine.

Un corteo chiaro anche nei suoi obiettivi: una delle banche simbolo della speculazione a Firenze, le telecamere di una città votata al controllo, le obliteratrici di un trasporto che dovrebbe essere gratuito. Simboli della città che non ci piace, quella gentrificata, quella dell’emarginazione, della messa a profitto di tutto e della distruzione dei rapporti umani e del tessuto sociale. Il corteo ha attraversato le strade del quartiere che da almeno un decennio abitiamo, avvicinandosi a viale Corsica e sfidando i lacrimogeni e le cariche del dispositivo poliziesco.

Una risposta rivolta ai padroni del mondo, non certo ai nostri vicini di casa, agli abitanti del nostro quartiere, che hanno mostrato solidarietà ieri come dal primo giorno dello sgombero.

Crediamo che sia giusto continuare a lottare con determinazione e che per poter incidere sull’esistente talvolta sia necessario autodifendersi. In questi anni abbiamo visto sempre più manifestazioni vietate, cariche gratuite e violenza da parte della polizia. Per stare in piazza e autodeterminarsi dobbiamo necessariamente organizzarci. Lo dimostra nuovamente la gestione della piazza di ieri, che niente aveva a che fare con questioni di ordine pubblico: la polizia ha continuato a caricare impedendo per lungo tempo al corteo di sciogliersi e riuscendo a fermare cinque persone, a quattro delle quali è stato convalidato l’arresto.

I problemi del quartiere non sono qualche telecamera e qualche parchimetro di meno, qualche banca rotta o imbrattata. Rifredi è strozzata dalla speculazione e dalla svendita del patrimonio pubblico all’industria turistica, dai grandi cantieri della Foster e dell’inutile Esselunga in via mariti. Nel quartiere ci sono anche molti volti allegri e un po’ più consapevolezza che l’unione fa la forza e l’amore e il coraggio fanno la differenza. La città che vogliamo, quella che ci immaginiamo, le persone che ci conoscono sanno bene com’è: fatta di legami, piazze e circoli, momenti di incontro e condivisione, che esistono e dimostrano la possibilità di una vita migliore in questa città o in questo quartiere.

CIÒ CHE È È, CIÒ CHE NON È È POSSIBILE

TUTTX LIBERX !

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