InfoAut
Immagine di copertina per il post

Firenze, presidio a Publiacqua per blocco dei distacchi e riduzioni tariffe

Una delegazione ha esposto a Matteo Colombi, dirigente Publiacqua, e Filippo Vannoni, presidente dell’azienda,  le proprie rivendicazioni: riduzione delle tariffe, blocco dei distacchi e acqua a costo zero per i disoccupati. La risposta dell’azienda, tra lunghe auto-giustificazioni e retorica, è stato un secco “assolutamente no”, sostenendo di fare già abbastanza per le famiglie in difficoltà economica. La realtà è che Publiacqua fa interessi milionari speculando sui bisogni delle persone!

Per risposta, il presidio si è spostato dentro gli uffici dell’azienda, e ha annunciato dal megafono che di certo non finirà qui. Se Publiacqua continuerà con i distacchi dovrà fare sicuramente i conti con la rabbia di chi si vede privato di un bisogno così fondamentale in nome del profitto.

Si inizia così ad aprire un nuovo terreno di lotta dentro e contro l’austerity…

#tagliamolebollette #stopdistacchi

Qui sotto il volantino distribuito durante il presidio:

“Non si può lasciare all’azienda la facoltà di decidere del distacco dell’acqua … vista la specificità del bene acqua, che è un bene fondamentale per la vita umana”.

Con queste parole nel novembre scorso il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando (PD) annunciava l’approvazione di una normativa che avrebbe dovuto rendere più difficoltoso il distacco delle utenze dell’acqua per morosità. Ad oggi quelle sono rimaste promesse irrealizzate a cui—come accade di consueto quando pronunciate dai rappresentanti politici dei poteri forti—non sono stati corrisposti fatti concreti.

Al contrario di quanto promesso da Orlando, per Firenze e provincia la vera e propria emergenza causata dai distacchi dell’acqua ad intere palazzine per utenze morose è ancora una drammatica realtà che Publiacqua (gestore privato dell’acqua della nostra città) non ha intenzione di far cessare, come ha confermato sfacciatamente Filippo Vannoni, il padrone di Publiacqua, in una recente intervista. Anche se ci interessa molto poco fare appello al regime di legalità che quotidianamente contrastiamo per riappropriarci di una vita dignitosa, è paradossale constatare che sia l’Autorità per l’energia elettrica e il gas sia il TAR hanno decretato illegale la pratica dei distacchi dell’acqua.

Una drammatica tendenza già da qualche anno sta caratterizzando la gestione di Publiacqua. Nel 2012 sono state infatti 630 le utenze Publiacqua chiuse, 76 delle quali erano palazzine nelle quali risiedevano mediamente venti famiglie.
L’arroganza di Publiacqua nella gestione di un bene così essenziale come l’acqua avviene in un contesto generale italiano di estrema crisi economica per le famiglie a basso reddito in cui il costo di bollette e affitto va a gravare su una cronica mancanza di lavoro (3 milioni 229 mila disoccupati, pari al 12,7% della popolazione lavorativa, nel dicembre 2013). Secondo un’indagine recente, infatti, il costo di bollette e affitti assorbe il 61,4% del reddito disponibile netto mensile, quasi l’8% in più della media europea. Per le bollette in Italia si spendono in media quasi 160 euro al mese contro i 145 della media europea, andando a pesare per oltre il 10% sul reddito mensile delle famiglie italiane.

A fronte di questa situazione, la gestione dell’acqua di Publiacqua risulta ancora più inaccettabile e insostenibile per le famiglie a basso reddito della nostra città e regione. A dimostrarlo chiaramente è il fatto che l’acqua servita in Toscana è la più cara d’Italia (2 euro al metro cubo) ed è anche per l’88% quella di peggior qualità (Classe A3, che sta a significare che l’acqua necessita di trattamenti chimici e fisici spinti per renderla potabile).

Nonostante si parli di un’azienda che fattura una media di 160 milioni di euro l’anno, Publiacqua sta eseguendo solamente la manutenzione straordinaria del sistema idrico, disinteressandosi di quella ordinaria, investendo complessivamente solamente il 2% del proprio bilancio per la tutela della risorsa idrica. Il risultato, oltre alla già citata pessima qualità dell’acqua, è che la rete idrica gestita da Publiacqua registra perdite nel 40% della sua estensione totale.
In altre parole, come da molti anni a questa parte abbiamo imparato sulla nostra pelle, la gestione privatistica di beni primari come l’acqua si traduce sempre in socializzazione dei costi per le classi sociali più basse e privatizzazione dei profitti per dirigenti e grandi azionisti, determinando un peggioramento generale delle condizioni economiche delle famiglie a basso reddito. La gestione dei beni primari smettendo di essere erogazioni di servizi agli “utenti” e diventando un meccanismo di estrazione di profitto dalle tasche di “clienti-consumatori” fa si che ciò che prima erano servizi considerati garantiti oggi sono prodotti commerciali gestiti come qualsiasi altre merci a cui corrisponde sempre un prezzo da pagare.

RIDURRE IL COSTO DELL’ACQUA A 0.007€/m3
(tariffa attualmente concessa all’industria, contro i 2€/m3 richiesti agli abitanti)
CHI NON HA REDDITO NON DEVE PAGARE NULLA
BLOCCO DEI DISTACCHI PER MOROSITA

da Corto Circuito

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

#tagliamolebolletteausterityFirenze

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A pugno chiuso. Ciao Marco!

La scorsa notte ci ha lasciato dopo tante battaglie il nostro compagno Marco, per tutti e tutte Marco Dread.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Emilio, vogliamo ancora tutto

Questa mattina se ne è andato Emilio Quadrelli, dopo una lunga malattia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Crollo alle Vele di Scampia: fate presto!

Condividiamo di seguito il comunicato del Comitato Vele Di Scampia 167 dopo il terribile crollo che ha provocato la morte di due giovani e il ferimento di 13 persone tra cui sette bambini ed la gestione vergognosa dei soccorsi. Solo ora, al termine di una giornata difficilissima e dolorosa riusciamo a scrivere queste poche righe. […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

‘Geronimo’ Bini: la sua lotta per un mondo (e una Cremona) migliori

Riceviamo e pubblichiamo volentieri… La storia la scrivono i vincitori.  Ma la storia la fanno anche i perdenti. Poi ci sono gli indolenti che non sono né vincitori, né perdenti.  Poi c’è il revisionismo che mischia le carte. Rende i vincenti un po’ meno vincenti e i perdenti un po’ meno perdenti e quasi sempre […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fermiamoli ora: mobilitazione nazionale contro il nuovo disegno di legge sicurezza che criminalizza le lotte sociali

Inasprimento delle pene, da 2 a 7 anni,  per le occupazioni abitative ma anche per chi resiste allo sfratto e chi partecipa ai picchetti; pene draconiane da 7 a 20 anni per detenzione e diffusione di materiale che incita a impedire la realizzazione di opere ritenute strategiche; aumento delle pene per i reati di imbrattamento per colpire le pratiche di soggetti ambientalisti. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Il profilo del non votante è sempre più connotato sul piano sociale” L’analisi dei flussi elettorali con Marco Valbruzzi

“Il profilo del non-votante non è connotato sul piano politico-ideologico, invece è connotato sempre di più sul piano sociale“.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“CASE IN RIVOLTA” – Bollettino delle lotte abitative

Terzo numero del bollettino delle lotte abitative “Case in Rivolta”, che lancia la settimana di mobilitazione collettiva diffusa a livello nazionale durante la settimana del 20 -26 maggio 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: migliaia al corteo del 2 giugno. Cariche vicino al consolato USA

2 giugno: Festa della Contro Repubblica, l’appello dei Giovani Palestinesi alla mobilitazione in occasione della Festa della Repubblica, divenuta secondo i e le manifestanti “Festa di celebrazione della guerra”, ha visto l’adesione di diverse città italiane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Perquisizioni al SUDD Cobas per una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese

Questa mattina le abitazioni di alcuni compagni e compagne di Firenze sono state perquisite in relazione alla manifestazione del 23 febbraio in solidarietà con il popolo palestinese durante il quale la polizia ha ripetutamente caricato il corteo.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Esselunga di Firenze: qualcosa si muove

A due settimane dal crollo nel cantiere per la costruzione di un nuovo negozio Esselunga nel quartiere di Rifredi, che ha provocato la morte di cinque operai, la popolazione locale continua a mobilitarsi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Crollo di Firenze: la destra diventa europeista quando si tratta di deregolamentare il lavoro

Cinque operai morti e tre feriti, questo è il tragico bilancio del crollo avvenuto venerdì 16 febbraio nel cantiere del supermercato Esselunga in via Mariti, a Firenze, morti che si aggiungono alla lunga lista di una strage silenziosa.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Firenze: crollo in un cantiere Esselunga. Cinque operai morti, lunedi sciopero sindacati di base

L’azienda committente e la ditta appaltatrice del crollo nel cantiere Esselunga a Firenze sono gli stessi degli incidenti avvenuti nel cantiere di un altro supermercato del gruppo lombardo della Gdo a Genova, nella zona di San Benigno

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Firenze: caricati studenti e studentesse dell’università. Chiedevano all’ateneo di recidere i rapporti con Israele

A Firenze iniziativa per denunciare i rappotti tra l’ Ateneo e Israele con un presidio sotto un blindato Senato accademico. Mentre il corteo si dirigeva verso l’Università è stato caricato due volte dalla Polizia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Firenze: migliaia di persone in corteo per opporsi all’ampliamento dell’aeroporto

Sabato 30 settembre. Manifestazione contro l’ampliamento dell’Aeroporto di Firenze: migliaia le persone che hanno manifestato questo pomeriggio dal quartiere delle Piagge a Firenze per il corteo contro il progetto di potenziamento dell’aeroporto di Peretola con la nuova pista.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Studentati di lusso nell’età del social washing

Grazie alla riduzione dei costi dello spostamento di persone, ai profitti della finanziarizzazione e alle dinamiche economiche innescate dalla logistica, pochi imprenditori – gli osannati “investitori esteri” – hanno potenziato il proprio ruolo investendo capitali in beni storico-artistici e in servizi turistici situati in città e territori d’attrazione planetaria.