‘Fuori il Pd da Livorno’: ora lo urlano anche i lavoratori
Il corteo è partito dal deposito degli autobus di via Meyer, si è snodato per il lungomare e piazza Mazzini, proseguendo poi per via Grande fino ad arrivare al Comune.
Come mostriamo sotto nei link del nostro reportage fotografico e video, soggetto principale della protesta è stato il Pd, contestato pesantemente con cori e striscioni. Lungo il percorso, all’altezza di piazza Grande, ci sono stati anche forti momenti di tensione alla sede del comitato elettorale Pd per Ruggeri sindaco, con cori di accuse e inviti chiari ad andarsene da Livorno: “fuori il Pd da Livorno”, era il coro ripetuto con maggior frequenza.
Oggetto della protesta dei dipendenti le decurtazioni in busta paga che arrivano anche a 150-200 euro al mese, conseguenza della privatizzazione del servizio pubblico, ma più in generale tutti gli effetti delle ultime scelte politiche in materia di trasporto pubblico locale.
Di seguito i link con le foto e i video della protesta.
Il corteo arriva sotto il Comune
“Fontana bugiardo, c’hai rovinato”
da Senza Soste
Riportiamo la cronaca della giornata di Livorno Indipendente
Un corteo così, proprio non ce lo aspettavamo. Determinatezza, rabbia, spontaneità e disposizione alla lotta. Così potremmo provare a definire questo corteo, composto da quasi 400 lavoratori (pressoché la totalità e provenienti anche da altre città) della CTT Nord, il Consorzio Toscano Trasporti che gestisce il trasporto pubblico nelle province di Livorno, Pisa e Lucca.
Le ragioni della protesta sono presto dette: la riduzione salariale di 300€ dalla busta paga a causa dei contratti integrativi applicati lo scorso inverno, di cui ci ricordiamo le clamorose giornate di sciopero di Dicembre a Genova e Firenze, appoggiate anche dagli autoferrotramvieri di Pisa e Livorno. Ma a seguito di quelle giornate le maxi multe arrivate ai lavoratori sono inverosimili: 25000€ multate alle varie sigle sindacali della CTT Nord, solo perché a Dicembre i lavoratori hanno deciso di scendere in piazza e scioperare senza preavviso.
Ad aggravare il tutto, 60 esuberi previsti nei prossimi mesi dal Consorzio, a causa del taglio di molte linee. Motivo di questi tagli e dei conseguenti esuberi? La privatizzazione di un servizio essenziale come il trasporto pubblico. Esattamente come accade per Trenitalia, le linee a maggior profitto vengono mantenute, tutte le altre tagliate perché ritenute inefficienti, con conseguente enorme disagio per chi ne usufruiva. Ecco, quindi, la vera logica che sottostà ai processi di privatizzazione: mentre prima il trasporto pubblico era un servizio e perciò corrispondeva ad una funzione sociale, adesso, diventando azienda a causa della privatizzazione, l’unica logica da seguire e quella di far profitti. E giù allora di tagli alle linee e ai salari, e licenziamenti a raffica per risparmiare fino all’ultimo centesimo.
Ma chi pensava che i lavoratori incassassero tutto questo senza che neanche provassero a lottare, si è di gran lunga sbagliato.
I lavoratori, decisi e determinati, hanno attraversato le vie della città volantinando alla cittadinanza le proprie ragioni di sciopero, mostrando compattezza e risoluzione nel proseguire lungo tutto il percorso. Tanta la rabbia e la propria volontà di manifestarla, dai petardi esplosi agli slogan contro il PD e i vertici della CTT.
Uno dei momenti più interessanti è stato il passaggio davanti alla sede del comitato elettorale del PD che è stata vivacemente contestata, in maniera del tutto spontanea, da parte dei lavoratori.
Termine del corteo, il comune di Livorno, bersagliato da piccoli petardi e ricoperto di striscioni, a testimoniare la rabbia di questi lavoratori.
Questo è stato soltanto uno dei piccoli passi di questa lotta, che continueremo a seguire, portando solidarietà e sostegno. Il cammino per la vittoria è ancora lungo, ma continueremo a lottare a fianco di questi lavoratori per garantirla.
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