InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli assassini invisibili dei lavoratori

Ci sono eroi di cui non si parla, non compiono imprese eclatanti, anche se inspiegabilmente riescono ad arrivare alla fine di ogni mese, che nessuno nota, ascolta o difende. Muoiono in silenzio senza che nessuno ne dia conto o si assuma la responsabilità, non portano costumi, né maschere, non hanno super poteri anche se inconsapevolmente sono potentissimi, le loro gesta sono di quotidiana regolarità, in una nazione che di regolare non ha nemmeno il mare. Escono di casa salutando la moglie, la madre, i fratelli e sorelle, i figli, si sacrificano per avere e dare ai propri cari una vita dignitosa, non chiedono, né pretendono onori e glorie, chiedono solo di poter tornare a riabbracciare le persone a loro care che, in alcuni drammatici casi, non rivedranno mai più. Fanno di necessità virtù senza porsi domande, senza cercare risposte. Dopo la sciagura, questi eroi diventano un numero insignificante su una lista infinita e che nessuno porta agli onori della cronaca, diventano un trafiletto in terza pagina che nessuno si curerà di capire o di spiegare. Vittime di un sistema barbaro ed incomprensibile a cui nessuno pone rimedio quasi a voler dire “non ci interessa se muoiono, tanto sono carne da macello”. Buoni solo per essere sfruttati, maltrattati ed in fine ammazzati. Poco importa se un bambino non riabbraccerà il papà o la mamma, niente importa se una madre o un padre non riabbracceranno mai più l’ eroe di turno, a nessuno interessa se una famiglia piange la morte di una persona cara solo ed unicamente per responsabilità altrui. Questa categoria di eroi è formata dagli operai che ignari del loro destino, si recano sul posto di lavoro, tutti i santi giorni che dio manda in terra. Esiste una categoria di assassini invisibili che hanno le mani intrise del sangue di questi eroi, riescono ad uccidere con una penna, appongono senza farsi scrupolo la firma a decreti legge che sono, per chi li subisce, una sentenza di morte. Questi assassini si muovono tranquillamente tra noi, non sono perseguibili per legge anche se responsabili di una strage senza eguali. Riescono ad avere sembianze umane anche se di umano hanno ben poco, portano abiti firmati, fanno sfoggio della loro arroganza senza vergogna o dignità, mangiano bevono e sperperano il sangue di questi eroi dei quali non si assumono alcuna responsabilità, rispondono solo al dio profitto, senza tenere in conto chi ci rimette la vita. Questa categoria di assassini è formata da alti dirigenti, amministratori delegati, politici, sindacalisti corrotti, i quali, in una società seria andrebbero giudicati per crimini contro l’umanità.

Graziella Marota

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

fabbricamorte sul lavoronapolitanooperai

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: “Verità per Ramy e Fares”. In 600 alla fiaccolata al Corvetto

“Verita’ per Ramy e Fares”. Sabato 30 novembre a Milano una fiaccolata  in ricordo di Ramy Elgaml. Centinaia di persone si sono ritrovate alle ore 19.00 in Piazzale Gabrio Rosa al Corvetto per poi raggiungere il luogo dove Ramy è deceduto dopo un incidente stradale a seguito di un inseguimento di un’auto dei carabinieri durato 8 chilometri, su cui indaga la Procura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale: l’opposizione al governo Meloni si fa nelle piazze

Qualcosa oggi è successa. Lo sciopero lanciato da CGIL e UIL ha parzialmente travalicato gli apparati sindacali ed ha aperto uno spazio di partecipazione, ancora politicamente frammentata, nella contrapposizione al governo Meloni. A fronte dell’eterno Aventino delle opposizioni istituzionali parti di società hanno occupato le piazze e questa è una buona notizia. Ci saranno sviluppi […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Stellantis senza freni

Le ore successive allo sciopero del settore automotive a Torino sono state sorprendenti: i media hanno annunciato l’aumento dei compensi che si sono riservati i vari dirigenti del gruppo Stellantis, in primis il Ceo Tavares.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Addio Pasquale, compagno generoso ed instancabile

Apprendiamo con amarezza che per un malore improvviso è venuto a mancare Pasquale Lojacono.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cremona: la polizia sgombera la Prosus, occupata da 4 mesi dai lavoratori

I lavoratori dell’azienda di macellazione Prosus di Vescovato, alle porte di Cremona, che dal 16 ottobre 2023 occupavano lo stabilimento sono stati sgomberati questa notte.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prima Classe e sfruttamento di classe

Il commissariamento dell’azienda Alviero Martini Spa di Milano per sfruttamento lavorativo è l’ennesima occasione per riflettere sulle trasformazioni delle filiere del nostro paese e sulle devastanti condizioni di lavoro che stanno dietro il tanto celebrato “Made in Italy”.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Genova: corteo con i lavoratori Ansaldo che rischiano 7 anni di carcere per blocco stradale

Un grande striscione con scritto “siamo tutti Ansaldo” apre il corteo di oltre mille persone in solidarietà dei 16 lavoratori denunciati durante lo sciopero del 13 ottobre 2022 a difesa dello storico stabilimento genovese, culminato con l’occupazione dell’aeroporto e scontri con le forze dell’ordine.