Il comitato di quartiere sulla Nuova Periferia Polivalente
Di seguito la lettera del Comitato La Fontina:
L’Impianto Sportivo Polivalente di Pisa -“La Fontina” è dal 2007 al centro di una sovrapposizione di competenze tra amministrazione provinciale e comunale con la conseguenza di versare in uno stato di abbandono e degrado progressivo.
Infatti, dall’ultima concessione formale dell’affidamento degli impianti all’ente di promozione sportiva US La Fontina, che risale al 2006-2007, altre società, attratte dalla possibilità di poter sfruttare uno splendido terreno di gioco situato nel cuore della città, si sono fatte avanti per aggiudicarsi la gestione del campo, ma senza successo. Ripercorrendo le fasi principali della vicenda, nel 2007 la Freccia Azzurra, società di “Santa Marta”, propose un preventivo per il rifacimento del sistema idraulico con la speranza di poter utilizzare il campo come piattaforma per gli allenamenti. Ma l’accordo non andò in porto. Nel 2008 la giunta comunale deliberò un documento in cui si proponeva un passaggio di mano di alcuni impianti, tra cui “La Fontina”, dalla Provincia al Comune stesso. Anche questa ipotesi non riuscì a superare gli ostacoli e le inerzie burocratiche. Con l’insediamento di Salvatore Sanzo alla carica di assessore provinciale allo Sport nel 2009, il problema è tornato all’attenzione del pubblico e sembravano potersi aprire nuove prospettive nell’individuazione di una soluzione capace di restituire alla città il centro sportivo. All’inizio del 2011 si parlava di un’operazione dai contorni e contenuti imprecisati, che avrebbe dovuto coinvolgere soggetti di spicco del mondo imprenditoriale e sportivo pisano, con l’obiettivo di rilanciare il centro sportivo “La Fontina” attraverso investimenti privati di rilievo, senza, peraltro, che il territorio e la società civile fossero stati oggetto di alcuna forma di coinvolgimento in qualità di portatori di interessi. Anche questa fase, tuttavia, non è giunta a compimento.
Solo nella primavera del 2012, uno spiraglio di rinascita e di sostenibilità si è aperto, a seguito dell’occupazione degli impianti da parte dell’associazione Occupy Pisa. Gli occupanti hanno così messo in atto un lavoro di bonifica di tipo volontario a costo zero, per restituire alla città e al quartiere un enorme patrimonio pubblico come luogo di aggregazione e di socialità.
Con il progetto di costituire la “Nuova Periferia Polivalente” presso gli storici impianti sportivi, gli attivisti di Occupy Pisa hanno ottenuto l’appoggio degli abitanti della zona e del Comitato “La Fontina” – da anni attivo contro l’ulteriore cementificazione di quest’area della città, per una diversa organizzazione a partire dai temi della viabilità e della mobilità – all’iniziativa di aprire e mettere in sicurezza le aree esterne, gli impianti sportivi, e gli spogliatoi che nel frattempo erano stati trasformati in un luogo di degrado e di rifugio abusivo, facendo sorgere un rischio di tipo sanitario e legato a vari aspetti di sicurezza.
Il lavoro e l’impegno profuso dagli occupanti sono stati visibili da subito; hanno portato alla restituzione e all’apertura degli spazi alla città con l’avvio di una prima fase di recupero strutturale associata ad un progetto di riqualificazione sociale che ha coinvolto il quartiere nel segno dell’aggregazione, della socialità e dello sport.
Le idee di sviluppo e di utilizzo degli spazi sono molteplici e di grande interesse per il territorio, mostrando un carattere di sussidiarietà rispetto all’inerzia dell’amministrazione provinciale.
Visto il successo dell’esperimento i residenti del quartiere e il Comitato La Fontina si esprimono favorevolmente ad una trattativa con l’amministrazione pubblica finalizzata a formalizzare e legittimare giuridicamente la gestione degli spazi da parte della “Nuova Periferia Polivalente”. In questo quadro, il giusto riconoscimento sarebbe attribuito ad una iniziativa di partecipazione civile e di promozione sociale al fine di dare legittimamente vita ad una polisportiva autogestita e al ripristino della funzione sociale rappresentata dalla disponibilità pubblica dei campi da calcio, rugby, tennis, calcetto, basket, piste da corsa. Altri progetti potrebbero essere avviati per promuovere lo sviluppo di un rapporto virtuoso con il territorio, tra cui una mensa popolare, sale da ballo, una ludoteca per bambini, un’ area giochi da tavolo, come laboratorio per la crescita della cultura civile e sociale.
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