Il nostro nuovo welfare è occupy. Contro lo sgombero della Verdi15
… e di tutti gli spazi occupati.
Nel giro di pochi giorni ci troviamo a dover rispondere ad un nuovo violento sgombero ai danni di uno spazio occupato. Questa volta il palcoscenico si sposta a Torino, allo Studentato Occupato di via Verdi 15.
Dopo lo sgombero di Lambretta a Milano, alla macelleria del rave di Cusago e all’annunciato sgombero di Bartlebly a Bologna (solo per citarne alcuni), sembra evidente che l’innovativo governo “tecnico”della crisi si sia liberato finalmente della sua iniziale goffa timidezza e cominci finalmente a mostrare la sua vera faccia, prendendo confidenza con gli strumenti arcaici e violenti della politica istituzionale old style in materia di ordine pubblico: manganelli, denunce, sgomberi.
Alla violenza brutale degli sgomberi e delle cariche durante cortei studenteschi e feste liberate da proibizionismo e controllo, si aggiungono gli osceni insulti di ministri arroganti contro un’intera generazione messa sotto attacco dalle loro stesse politiche: mentre lottiamo quotidianamente per la sopravvivenza in ogni ambito della nostra vita siamo pure chiamati sfigati, bamboccioni, troppopretenziosi. Il messaggio appare chiaro: il governo tecnico ha dei problemi con i giovani del suo paese.
L’attacco agli spazi occupati da studenti e precari metropolitani che rifiutano per desiderio o necessità di piegarsi ai dettami della speculazione immobiliare e del saccheggio del welfare e dei diritti, delinea una tendenza sempre più chiara: il governo tecnico della crisi non ammette dissenso al suo interno, né la possibilità di costruire pratiche di conflitto e percorsi di riappropriazione reale nei nostri territori. In poche parole: alla crisi, ai dettami della Troika, alla rapina sistematica di beni comuni e risorse ambientali e culturali non si deve poter sfuggire. Esattamente come sta avvenendo in Grecia, in Spagna e in Portogallo. E non è decisamente casuale che questi segnali di guerra alla generazione precaria giungano proprio a pochi giorni dallo sciopero europeo contro la crisi e le politiche finanziarie criminali implementate da BCE e governi europei. Il conflitto sociale che si sta diffondendo i tutta Europa contro la crisi e le politiche di austerità comincia a fare paura e a destabilizzare i piani di pacificazione progettati dai governi e dalle banche.
Lo sapessero i governi tecnici che abbiamo imparato a resistere e continueremo a praticare e conquistare spazi di autodeterminazione, di lotta e di innovazione senza paura.
Li informiamo che il nostro nuovo welfare si conquista con le lotte, e le nostre lotte si chiamano Occupy. Noi le praticheremo ogni giorno in tutti gli spazi cognitivi e reali della nostra vita.
Solidali con la Verdi 15 e tutte le occupazioni sotto attacco.
Reality Shock
Di.S.C. – Dipartimento Saperi Critici
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