InfoAut
Immagine di copertina per il post

La lotta paga! Riaperto l’ex S.E.U.

 L’ex tipografia universitaria – Servizio Editoria Universitaria – che vendeva dispense a prezzo di costo venne chiusa dal D.S.U. perché ritenuta non abbastanza remunerativa. Le dispense universitarie iniziarono a essere stampate alla PLUS, una casa editrice legata all’università. Un’operazione che vedeva lievitare notevolemente i costi delle dispense per gli studenti, chiudeva uno spazio e tagliava un servizio.

Non dimentichiamo che l’occupazione dei locali dell’ex S.E.U. è stata fortemente osteggiata dal D.S.U. il quale ha impedito in tutti i modi che gli spazi venissero riaperti e che le istanze studentesche si affermassero. Grazie a un percorso condiviso e alla determinazione di quanti lo hanno intrapreso ora gli spazi sono stati riaperti e assegnati alle associazioni studentesche. Ma questo non basta. Le politiche di dismissione del welfare studentesco continuano. Altri spazi verranno riaperti perché sappiamo che la riappropriazione concreta del diritto allo studio e del nostro welfare risiede nel nostro protagonismo sociale, nel nostro agire comune, nelle nostre occupazioni.


Di seguito il comunicato dell’ARDSU (Assemblea per la Riappropriazione del Diritto allo Studio Universitario):


La riappropriazione del diritto allo studio passa dall’ex S.E.U.

La gara indetta dal D.S.U. per l’assegnazione ad associazioni o gruppi studenteschi dei locali dell’ex S.E.U. interviene per legalizzare la riapertura di fatto dei locali e del servizio. Il bando è lo strumento tramite il quale la governance corre ai ripari per sanare le contraddizioni fatte emergere dall’iniziativa autonoma studentesca, scaturita da un momento di partecipazione collettiva quale l’assemblea d’ateneo del 20 marzo. La riapertura dell’ex S.E.U. non è dunque l’opera di una “minoranza violenta” – come retoricamente proclamato dall’ufficio stampa del D.S.U. – è anzi l’irrinunciabile risposta politica di chi, come studenti e studentesse nella crisi, come precariato metropolitano impegnato nella produzione e diffusione dei saperi nell’università, fermamente rifiuta e si oppone alla strategia di dismissione dei servizi e di svendita del patrimonio pubblico adottata dalla governance d’ateneo.

Su queste premesse la destinazione futura dei locali di via Curtatone e Montanara – così come di qualsiasi altro immobile fatto oggetto delle politiche di svendita, speculazione e impoverimento del patrimonio pubblico – non potrà prescindere dalla vocazione originaria dell’agire che ne ha consentito la riapertura. Questa vocazione contempla esclusivamente un percorso di riappropriazione del diritto allo studio. Le nostre capacità di costruire istituzioni nuove, autonome e comuni non sono al servizio di un esercizio di compatibilità con la governance né si prestano a essere catturate e reintegrate – ancorché con strumenti riparatori come quelli del bando – sotto il comando delle politiche di impoverimento volte alla mercificazione del diritto allo studio.

Infatti, la mission aziendale del D.S.U., sotto il regime di austerità imposto dal sistema politico-finanziario, ha come obiettivo prioritario quello di privatizzare i costi della formazione scaricandoli quanto più possibile sugli studenti. La chiusura del S.E.U. è paradigmatica a riguardo. Più che un sistema di garanzie il D.S.U. gestisce lo smantellamento del welfare.
Pertanto, come studenti e studentesse, come precari e precarie protagonisti di questo percorso, ribadiamo l’indisponibilità a cooperare con l’indirizzo di una governance che si deresponsabilizza sul piano finanziario ma, nonostante questo, decide di mantenere il comando sulla riproduzione dei servizi, pur scaricandone i costi sugli studenti e anzi cercando di mettere a profitto la loro cooperazione sociale.
In risposta sosteniamo che la tendenza che articola il nostro agire politico, la nostra volontà di riappropriarci di quanto ci hanno tolto e di non farci espropriare della nostra ricchezza comune, non si esaurirà tra le mura dell’ex S.E.U., ma anzi si espanderà in una logica di partecipazione e agire collettivo sempre più ampio orientato alla costruzione di un’alternativa concreta all’esistente.

Rivendichiamo dunque l’assegnazione degli spazi di via Curtatone e Montanara alle associazioni in quanto diretta conseguenza della lotta di tutta la componente studentesca e non una concessione del D.S.U. Sappiamo che senza l’iniziativa studentesca il D.S.U. non avrebbe riaperto l’ex-S.E.U. Sappiamo che ora, nel momento in cui l’ex-S.E.U. è stato riaperto, come studenti e studentesse non ci accontenteremo e contro l’impoverimento impostoci pretenderemo altri spazi.

Dove la governance, tramite il sistema della privatizzazione e dei sacrifici, gestisce la dissoluzione del pubblico, noi rivendichiamo un percorso di riappropriazione della ricchezza in svendita e di creazione di nuove istituzioni comuni!


ARDSU – Assemblea per la Riappropriazione del Diritto allo Studio Universitario

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

diritto allo studiooccupazione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lettera di Luca dai domiciliari: Sardinnia libera, Palestina libera.

Venerdì 13 giugno la questura di Cagliari ha posto il compagno Luca agli arresti domiciliari. È accusato di aver lanciato un petardo durante una manifestazione per la palestina e in particolare contro l’esercitazione militare “joint stars”. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera dagli arresti domiciliari. Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le lotte non fanno un passo indietro: nuova occupazione a Milano della rete CI SIAMO di viale Sarca

I fattiIl 19 settembre un incendio divampa nello stabile situato in via Fracastoro 8, dove vivevano 70 migranti della rete Ci siamo, già sottoposti a molteplici sgomberi senza che le istituzioni milanesi fossero in grado di trovare soluzioni abitative per le famiglie e i lavoratori/lavoratrici che da tempo si confrontavano con le difficoltà di trovare […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Occupazione temporanea del MAXXI: dal mondo dell’arte pro Palestina

Occupazione temporanea del MAXXI – mobilitazioni dal mondo dell’arte
in sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia

Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d’olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: Columbia occupata, iniziano le sospensioni, prosegue la repressione poliziesca. Centinaia di arresti

Il campus di New York è off limits anche alla stampa. E i ragazzi erigono le barricate. La Polizia entra a Columbia, centinaia di arresti

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: dopo le cariche all’inaugurazione dell’anno accademico, occupato il rettorato

Occupato il rettorato dell’Università di Bologna. L’iniziativa si inserisce all’interno della “Israeli Genocide Week”, settimana di solidarietà e mobilitazione nelle Università contro il genocidio in corso a Gaza, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Parma: Ecologia Politica libera un nuovo spazio in Università

È davanti agli occhi di tuttɜ il collasso ambientale e sociale in atto e noi studenti e studentesse non possiamo che vedere nell’università il luogo promotore di un cambiamento radicale.