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La pantomima di Termini Imerese

L’ultima puntata della saga, andata in scena solo pochi giorni fa, vede Comella, il segretario della Uilm provinciale, farsi ufficio stampa del governo e annunciare la decisione di Passera di andare alla ricerca di nuovi investitori per la riconversione dello stabilimento Bm-sud.

Dopo l’ultimatum imposto dal governo proprio proprio per qualche giorno fa, a seguito delle proteste degli ex-lavoratori Fiat che soltanto il mese scorso avevano riportato alla luce il dramma a cui sono stati relegati, pare infatti che il Ministro dello Sviluppo Economico abbia smesso di recitare la parte (assolutamente non verosimile) di chi crede che la Dr possa essere un’azienda in grado di prendere in mano la fabbrica di Termini e i suoi circa duemiladuecento operai. Eccolo quindi sbilanciarsi, per bocca dei metalmeccanici UIL, nella ricerca di diciassette imprese che potrebbero essere interessate all’affare…quasi come se non avesse fino ad ora sostenuto la bufala Dr-motors utile solo a proporre una finta alternativa ai lavoratori e a cercare di sedarne gli animi.

Questa bufala, le cui corna erano ben visibili sin dal principio, è andata via via rivelandosi sempre più nelle sue fattezze bestiali (senza offesa per le bestie) fino ad arrivare ad oggi: momento in cui le evidenti difficoltà finanziarie, l’impossibilità di trovare creditori disposti a scommettere su questa speculazione e l’ormai diffusa consapevolezza dell’inconsistenza del progetto hanno portato Passera all’inversione di marcia e a rinnovarsi nel ruolo di facilitatore per una nuova ricerca di imprenditori.

Un’altra volta ridicolo se non fosse tremendo: lo stesso ministro che sin dal suo insediamento non ha fatto altro che temporeggiare ed avallare il finto-piano industriale di Di Risio, evidentemente improponibile sin da principio, si rende ora conto della sua follia e tira fuori dal cilindro diciassette coniglietti interessati a Termini Imerese.

Ecco quindi venire a galla tutte le criticità della gestione sindacale nel distretto industriale di Termini Imerese: fabbrica in cui tutte le sigle metalmeccanice, dalla UILM alla FIOM, non hanno saputo far altro che accettare senza alcuna opposizione reale le scelte della dirigenza Fiat prima e delle istituzioni di mediazione, dagli assessorati ai ministeri, ora. Tutto questo senza neanche riuscire a supportare gli slanci di protagonismo operaio che nel tempo si sono dati per cercare di bloccare i processi di smantellamento e di ennesima speculazione sulle spalle dei lavoratori e di tutte le famiglie di Termini. Tutto fino al punto che persino le reali mobilitazioni del mese scorso sono state, al meglio, strumentalizzate per fare da sponda al governo nella ricerca di altri compratori a cui regalare l’affare e a cui permettere di realizzare immensi profitti sulla pelle degli operai di Termini.

Intanto Dr-motors smentisce le dichiarazioni di Comella e si dice ancora disponibile a cercare di parassitare sulle migliaia di lavoratori e sulla vita di un’intera cittadina alla ricerca di qualcuno disposto a ricapitalizzare l’azienda e le sue mire…che ancora una volta non sia il momento perchè gli operai lavorino per sé stessi e per la propria lotta, piuttosto che per gli interessi e la ricapitalizzazione dei portafogli di affaristi e imprenditori???

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