La Val di Susa non si arresta!
La durissima operazione condotta dalla magistratura di Torino (guidata dal famigerato procuratore Caselli) che ha oggi portato a perquisizioni e all’arresto di 32 compagni (più 16 colpiti da altre misure cautelari) in tutta Italia segna un’ulteriore stretta repressiva nei confronti di quel vastissimo movimento popolare che da anni si oppone allo sventramento della Val di Susa e alla costruzione dell’ennesima inutile, se non per i profitti padronali, grande opera.
L’obiettivo è sempre il medesimo: cercare di dividere, di spaventare, di fermare un’intera valle e la solidarietà militante e attiva che è riuscita a costruire e radicare nel tempo intorno alle proprie legittime ragioni e alla lotta quotidiana contro la devastazione del proprio territorio.
Ma l’avvertimento lanciato oggi assume anche caratteristiche più generali, riproducibile infatti in tutte le occasioni (sempre più numerose) e in tutti i settori in cui lo sviluppo del conflitto sociale assume forme di reale opposizione, più o meno radicale, all’impoverimento generalizzato e allo sfruttamento di classe.
La criminalizzazione e la dura repressione di ogni dissenso, a maggior ragione in un contesto di profonda crisi come quello attuale e di coartata ridefinizione delle relazioni sociali e industriali, è così il fine ultimo di chi non vuole che “il manovratore venga disturbato”.
Le draconiane e antipopolari misure economiche adottate dal “governo diretto del capitale”, che segnano un’accelerazione nel processo di attacco al lavoro, non devono trovare infatti alcuna opposizione.
Ma questi chiari segnali non potranno in alcun modo fermare le lotte in atto, a partire proprio da quella della Val di Susa, né potranno arrestare l’ampia solidarietà che si sviluppa e che mette in relazione i diversi movimenti e i diversi soggetti sociali.
Criminalizzazione e repressione non fermano il movimento NO TAV!
Solidarietà a tutti i compagni e le compagne colpiti dalla repressione!
SARA’ DURA !
Centro Sociale Vittoria – Milano
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