L’austerity berlusconiana, i malumori gialli, lo sciopero generale
Stamane i quotidiani riportano le parole della segretaria Cgil Camusso, menzionando la conferenza stampa tenutasi ieri per lo sciopero generale del 6 settembre: ‘Sulle pensioni il governo ha fatto un golpe: e se sarà confermato tutto quello che è uscito dal vertice tra Bossi e Berlusconi, ho l’impressione che vedrete una lunga presenza della Cgil nelle piazze. Non siamo disposti a fermarci allo sciopero del 6 settembre: vogliamo cambiare segno alla manovra. È grave e prepara un autunno straordinario: si attaccano pesantemente i diritti di lavoratori e pensionati, senza equità, perché è stata perfino soppressa la tassa di solidarietà che avrebbe dovuto colpire i redditi alti. A pagare più di tutti sono i dipendenti pubblici, mentre restano in piedi le norme ignobili sul lavoro, cioè l’articolo 8, quella sul reparto confino dei disabili, e la soppressione delle feste civili nazionali. Quella di Berlusconi è una manovra di classe’.
Dinnanzi alla minaccia di blocco degli aumenti, dei contratti, delle assunzioni, del tfr, delle tredicesime e dei pensionamenti per il pubblico impiego, anche la Uil è stata costretta ad emergere dai panni del sindacato giallo, nell’impossibilità di motivare innanzitutto ai suoi iscritti la bontà di un’austerity infame per chi lavora. Angeletti quindi oggi sostiene che il suo sindacato ha deciso per un percorso di mobilitazione che partirà dal 1 settembre con un presidio al Senato, per poi indire assemblee nei luoghi di lavoro finalizzate anche alla realizzazione di manifestazioni sul territorio, per poi decidere nella direzione del 16 settembre se convocare o no uno sciopero nel pubblico impiego. La Cisl, oramai assuefatta dal ruolo di sindacato per antonomasia dei padroni, si distingue nel silenzio giustificatorio della manovra, il suo panzer Bonanni non sembra affatto dell’idea di invertire di un minimo la direzione… quindi al posto suo lo fanno i medici del sindacato di estrazione cattolica, tramite il segretario Papotto, che chiede ‘un’immediata inversione di rotta e l’invito ad ascoltare la voce della maggioranza delle persone, degli italiani che lavorano, di tutti quei cittadini onesti che pagano le tasse e vedono i prodotti aumentare di prezzo mentre troppi furbi approfittano di tutto quel che possono, veri parassiti sociali che ingrassano con la negligente azione di questo esecutivo’. Chissà cosa risponderà Bonanni ai suoi iscritti che dissentono sulle scelte della direzione dei servi…
Ma in soccorso a quest’agitazione creata dalla norma sulle pensioni sembra andare il governo Berlusconi, così spaesato, titubante e diviso che solo poche ore fa ha annunciato di aver fatto carta straccia il provvedimento… cercando di mettere una pezza all’indignazione potenziale corsa lungo il paese, di sgonfiare lo sciopero della Cgil, di recuperare con i sindacati amici. Staremo a vedere quali saranno le norme d’austerity alternative che la maggioranza sceglierà, tutto lascia presuppore ancora a ritocchi sulle pensioni ed all’innalzamento dell’iva…
E se le parole della Camusso – ‘non ci fermeremo allo sciopero del 6’ – non sono solamente show da conferenza stampa, avvertimenti che non si vogliono tradurre in minacce sociali, che cominci a battere il tempo della crisi…
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