
Sciopero nazionale contro il ddl Bernini: mobilitazione in tutta Italia delle Assemblee Precarie Universitarie
Ieri in occasione della giornata di sciopero oltre 20 città si sono mobilitate in tutta Italia contro la riforma Bernini, contro i tagli alla ricerca e contro gli investimenti in ottica bellica. Lo sciopero promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) ha visto l’attivazione di molti atenei attraverso iniziative di blocco, presidi, cortei e occupazioni, grazie alla mobilitazione delle Assemblee Precarie Universitarie.
Riprendiamo il comunicato conclusivo dell’Assemblea Precaria Universitaria dell’Università di Torino.

Oggi, a conclusione di una grande giornata di sciopero, siamo entrate in corteo nel rettorato dell’Università di Torino ed abbiamo deciso in assemblea di occuparlo.
Quella di oggi è stata una giornata iniziata alla prime luci dell’alba col blocco della sede del Castello del Valentino: si è trattato di un blocco integrale della sede durato oltre sette ore, durante le quali abbiamo sospeso lezioni, attività di ricerca ed uffici amministrativi, per dimostrare quanto il nostro lavoro sia essenziale per l’università e ribadire come, senza di noi, questa non possa che fermarsi.
Abbiamo poi sfilato in corteo per le vie della città per dare visibilità alle nostre rivendicazioni: le abbiamo condivise sia attraversando con le nostre riflessioni i poli in cui lavoriamo quotidianamente sia portando la nostra voce nelle strade al di fuori dalle mura dei due atenei della città. É stato un corteo dell’Università come non lo si vedeva da anni: più di cinquecento precarie e precari della ricerca, studenti, personale esternalizzato, tecnico-amministrativo e dei multiservizi si sono conquistate le vie del centro per portare la loro opposizione contro tagli, guerra e precarietà tra cori, interventi pubblici e musica. Per le stesse ragioni, il personale bibliotecario ha chiuso diverse strutture della città per tutta la giornata. É infatti proprio contro un governo che continua a tagliare risorse a welfare e servizi per finanziare il business del riarmo – anche attraverso la ricerca universitaria – che abbiamo costruito il nostro discorso politico, intrecciandolo con quello dei movimenti studenteschi e delle loro Intifade.
Al termine del pomeriggio, dopo aver toccato i poli di Fisica, Chimica ed esserci prese diverse importanti arterie del centro, abbiamo raggiunto Palazzo Nuovo, dove abbiamo raccolto la solidarietà di tantissime studenti che si sono unite a noi. Da lì abbiamo ancora proseguito verso la prefettura di piazza Castello per contestare le politiche di riarmo e taglio del welfare del governo, non prima di fermarci davanti alla Rai per contestare la narrazione tossica dei media. Il corteo ha poi raggiunto il rettorato, dove ci siamo raccolte in una numerosissima assemblea in cui siamo confrontate sulle prospettive di bilancio e rilancio della mobilitazione, decidendo infine di fermarci in occupazione.
Proprio mentre eravamo in assemblea ci è giunta la notizia dell’approvazione di un ordine del giorno del Consiglio comunale di Torino che si è espresso in solidarietà della nostre richieste chiedendo il rifinanziamento dell’Università e la stabilizzazione della sua componente precaria con la conseguente abrogazione della riforma Bernini.
Il principale dato politico della giornata è questo: la prima mobilitazione lanciata proprio dalla componente precaria delle università racconta di come nel corso di questa stagione si sia costruita, a Torino come in tutta Italia, una profonda consapevolezza collettiva di chi anima quotidianamente le università fino ad oggi frammentata e finalmente unita. Questo è stato possibile solo grazie ad un lavoro di rete che ha visto nascere alleanze inedite tra tutte le figure più invisibilizzate eppure essenziali per l’accademia tutta e che ha saputo raccogliere una solidarietà trasversale dai sindacati ai movimenti sociali.
Da oggi la nostra voce suonerà all’unisono ancora più forte e ancora più consapevole: CONTRO TAGLI, RIARMO E PRECARIETÀ CI RIPRENDEREMO LE UNIVERSITÀ

Di seguito riportiamo la cronaca delle iniziative coperta da Radio Onda d’Urto
Presidi, manifestazioni e assemblee pubbliche sono previste in tutta Italia in almeno 20 città. Le corrispondenze su Radio Onda d’Urto:
A Torino presidio fin dalle 7.30 di questa mattina. Il collegamento con Matteo, dell’Assemblea precaria universitaria di Torino.
A Pisa sette concentramenti partiti da singoli atenei sono confluiti in un unico presidio, come ci racconta Enrico, dell’Assemblea precaria universitaria di Pisa.
A Milano, appuntamento al presidio alle ore 11.00 in Piazza dell’Ateneo Nuovo davanti all’Edificio U6 dell’Università degli Studi Milano – Bicocca (M5 Bicocca o Ponale; stazione ferroviaria di Milano Greco Pirelli). Qui abbiamo raggiunto Mattia Scolari, segretario della Cub di Milano.
Da Milano, nel pomeriggio, abbiamo sentito anche Carlotta, dell’Assemblea precaria universitaria, alla quale abbiamo chiesto una valutazione della giornata di mobilitazione.
A Roma presidio molto partecipato all’Università La Sapienza. Stefano Bertoldi, nostro collaboratore e conduttore della trasmissione “Scuola Resistente”, ha realizzato alcune interviste.
A Bologna presidio in Rettorato nel corso della mattinata e corteo a partire dalle 17.30. Abbiamo sentito Marco, dell’Assemblea precaria universitaria di Bologna.
Dal corteo bolognese delle 17.30, la corrispondenza su Radio Onda d’Urto di Maria Giulia, dottoranda dell’Assemblea precaria universitaria felsinea.
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