InfoAut
Immagine di copertina per il post

LOTTE OPERAIE: LA PRESA DI POSIZIONE DEL COLLETTIVO DI FABBRICA CONTRO “L’ACQUISTO” DELLA GKN FIRENZE

||||

Rischio… “Pacco di Natale” per gli oltre 400 lavoratori GKN di Firenze, da mesi in lotta contro la dismissione del sito produttivo di Campi Bisenzio dietro la parola d’ordine “Insorgiamo!”.

L’advisor della Qf spa, Francesco Borgomeo, ha formalizzato l’acquisto del 100% delle quote di GKN Driveline Firenze. “Fine del rischio licenziamenti. L’azienda ritira la messa in liquidazione e viene ritirata l’impugnazione contro il ricorso vinto dai sindacati sulla vecchia procedura di licenziamento”, dice Borgomeo, intenzionato – parole sue – a essere “un ponte per traghettare Gkn verso uno dei due pretendenti che assicura di avere: un’azienda farmaceutica e un’altra di componentistica per le energie rinnovabili”.

Forte perplessità arriva però dal collettivo di fabbrica GKN, per la mancanza di un piano industriale reale e annunciato fin da ora.

Le valutazioni di Dario Salvetti, lavoratore GKN, rsu Fiom e Collettivo di Fabbrica. Ascolta o scarica

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2021/12/salvetti-acquisto-Gkn.mp3{/mp3remote}

Di seguito, il documento approvato dall’assemblea dei lavoratori Gkn :

1 E’ stato annunciato sui giornali il passaggio di proprietà da Gkn Firenze da Melrose a Francesco Borgomeo. E’ un accordo tra privati i cui termini probabilmente non saranno nemmeno mai conosciuti fino in fondo. Noi non possiamo che prendere atto di questo passaggio, su cui non c’era nulla da concordare con noi e nulla, per il momento, è stato concordato. I termini di questo passaggio dovrebbero essere spiegati non sui giornali, ma con una comunicazione dettagliata in sede istituzionale.

2 I licenziamenti in Gkn sono stati sconfitti non una ma due volte. Avevamo detto che se sfondavano qua, avrebbero sfondato dappertutto. Qua non hanno sfondato. E questo è quanto portiamo in dote a chiunque voglia trarne coraggio, lezione, bilanci, metodo. Il rischio ora è di essere in un nuovo calcolo. Entriamo in una fase di attesa, dove non si rischia la morte improvvisa ma per lenta agonia. Chi ci acquista non ha un proprio piano industriale ma lo fa per venderci a un terzo soggetto industriale. E veniamo acquistati non per tornare a fare semiassi, ma per una reindustrializzazione che potrebbe comprendere lo svuotamento totale del capannone e una produzione completamente diversa. Un’operazione complessa la cui riuscita è tutta da verificare. E’ la fase dove rischiamo di fare la fine della rana bollita di Chomsky. La rana immersa in un pentolino d’acqua fredda prova sollievo quando accendi il fuoco perché avverte un certo tepore. Man mano che l’acqua sale di temperatura la rana si abitua al calore. Quando infine avverte pericolo di morte, l’acqua calda le ha tolto ogni forza e non riesce più a saltare fuori dalla pentola.

3 Non si smobilita, quindi. La mobilitazione forse cambierà nei tempi e nei modi. Ma non smette, per tre ragioni fondamentali: primo, perchè niente è stato ottenuto. Non c’è stato alcun accordo. In secondo luogo, perché anche se accordo sarà, l’assemblea dei lavoratori e il territorio rimangono a guardia e supervisione di ogni passaggio della reindustrializzazione. E infine non smobilitiamo perché siamo arrivati qua assieme e continuiamo assieme. La solidarietà che abbiamo ricevuto non muore, si trasforma e si mette a disposizione. Vi siete fatti un favore unendovi alla lotta. Ci dobbiamo tutti il favore di continuare. Il nostro “Insorgiamo” continua così come continuerà il tour toccando nuove città. E lanciamo subito un nuovo “tenetevi liberi” per marzo. Lo lanciamo a tutti i solidali, a chi era in piazza il 18 settembre, alle vertenze in crisi, ai precari, agli studenti, alle reti di lotta ambientalista. Si continua a convergere e a insorgere.

4 Per quanto ci riguarda il passaggio di proprietà avviene in piena continuità occupazionale e di diritti. Manteniamo stessi posti di lavoro e stessa accordistica. E avviene in continuità di salute dello stabilimento visto che l’abbiamo preservato e curato. Così è, così dovrà essere. Qualsiasi soggetto industriale arrivi, lo deve fare mantenendo diritti e posti di lavoro. Non saremo mai terreno di operazioni opache o di ricatti.

5 Tuttavia il passaggio di proprietà non avviene in continuità produttiva. Gkn Firenze viene comprata ed “estratta” dal gruppo Gkn e dalla filiera produttiva. Diventa una società a sé stante senza volumi e senza missione industriale. I macchinari rimangono qua ma cessano probabilmente di avere una funzione. In un modo o nell’altro quindi Gkn Firenze viene smantellata. Certo, viene smantellata sotto la promessa di impiantare un’altra produzione. E probabilmente una produzione che non c’entra nulla con i semiassi. Così forse salveremo 500 posti di lavoro ma un altro pezzo dell’automotive se ne va. E non è questione di essere affezionati all’automotive. Il problema è un altro. Qua c’era una storia industriale di decenni che veniva dalla Fiat. E questa storia viene chiusa non per una decisione collettiva o per un piano sociale. Ma perché un fondo finanziario ha deciso, di concerto con Stellantis probabilmente, che qua non si dovevano più produrre semiassi. Noi non ne usciamo sconfitti, ma c’è poco da cantar vittoria: rimangono migliaia di posti di lavoro a rischio in tutto l’automotive e lo Stato esce da questa vicenda come un semplice passacarte.

6 Proprio per questo la nostra proposta di Ppms, di Polo Pubblico per la Mobilità Sostenibile, rimane in campo. E confermiamo l’attività del gruppo di competenza contro le delocalizzazioni. Rimane cioè in piedi la collaborazione con ricercatori e ingegneri solidali. Rimane la legge antidelocalizzazioni da promuovere, insieme ai giuslavoristi progressisti.

7 I macchinari, come abbiamo detto, rimangono qua. Ma senza volumi e probabilmente con un accordo di non vendita alla concorrenza, rimangono magari per essere girati a Melrose più avanti. In un modo o nell’altro, quindi, il fondo li porterà via da qua. Per quanto ci riguarda invece il principio non cambia. E’ quello che ci ha sempre guidato: macchina entra, macchina esce. Per ogni macchinario che esce, ci deve essere chiarezza su quali macchinari arrivano. Altrimenti, come già detto, da qua non esce uno spillo.

8 I licenziamenti sono sconfitti e c’è una prospettiva di ripartenza. E’ vero. Ma la prospettiva si colloca nel futuro ed è tutta da verificare. A breve invece i passaggi concreti coincidono parzialmente con la volontà di Melrose: l’eventuale ammortizzatore interviene a sollevare un privato dai nostri stipendi, cessa la produzione di semiassi a Firenze, Gkn Firenze è una società che si avvia al termine. Se quindi la prospettiva futura non si verificasse, rimarrebbe solo la chiusura e la delocalizzazione. Per questo il percorso verso la reindustrializzazione deve essere sancito da un accordo chiaro, dettagliato, granitico nei tempi e nelle certezze.

9 Abbiamo chiesto che lo Stato intervenisse da subito nel capitale di Gkn Firenze a garantire tale percorso. Ci è stato risposto a più voci che non ci sono le condizioni di un intervento pubblico. Ma in verità l’intervento pubblico c’è e ci sarà. C’è perché Invitalia e il Mise di fatto danno benedizione e garanzie a parole che si tratta di un’operazione credibile e seria. E ci sarà perché l’eventuale ammortizzatore e i corsi di formazione saranno probabilmente fatti con soldi pubblici. L’intervento pubblico c’è, quindi, ma si limita a monitorare dalla finestra. E di questi tipi di monitoraggi abbiamo già apprezzato la mancanza di efficacia.

10 Per tutte queste ragioni deve essere convocato un incontro in sede istituzionale e chiediamo un accordo che sancisca: rientro dei lavoratori degli appalti all’interno del percorso di continuità occupazionale, continuità dei diritti e dei posti di lavoro anche con il futuro soggetto reindustrializzatore, presentazione di un piano industriale certo e dettagliato, tempistiche certe con un termine entro il quale l’assenza di progressi chiari preveda l’intervento dello Stato e il passaggio al nostro piano industriale, piano di formazione concordato e chiaramente finalizzato, accensione di un ammortizzatore sociale che preveda l’integrazione economica e principi chiari di rotazione, incontri di verifica costanti del piano, prepensionamenti o pensionamenti o uscite volontarie devono avvenire con una previsione di saldo occupazionale, l’analisi e la presa in considerazione di tutta l’elaborazione del nostro gruppo di competenza solidale e quindi l’analisi con pari dignità anche delle proposte di reindustrializzazione elaborate dai lavoratori e dai soggetti solidali territoriali.

“Insorgiamo” non smobilita. Tenetevi liberi a marzo.

Abbiamo salvato la fabbrica per il territorio, con il territorio. E per il territorio, con il territorio, la rimetteremo in movimento.

Continuiamo a farci il favore della lotta. Continuiamo a essere classe dirigente.

Non crediamo alle favole o ai supereroi. Crediamo che le nostre debolezze possano scrivere la storia.

Da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

FirenzeGKNlotte operaie

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: migliaia al corteo del 2 giugno. Cariche vicino al consolato USA

2 giugno: Festa della Contro Repubblica, l’appello dei Giovani Palestinesi alla mobilitazione in occasione della Festa della Repubblica, divenuta secondo i e le manifestanti “Festa di celebrazione della guerra”, ha visto l’adesione di diverse città italiane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Perquisizioni al SUDD Cobas per una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese

Questa mattina le abitazioni di alcuni compagni e compagne di Firenze sono state perquisite in relazione alla manifestazione del 23 febbraio in solidarietà con il popolo palestinese durante il quale la polizia ha ripetutamente caricato il corteo.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Esselunga di Firenze: qualcosa si muove

A due settimane dal crollo nel cantiere per la costruzione di un nuovo negozio Esselunga nel quartiere di Rifredi, che ha provocato la morte di cinque operai, la popolazione locale continua a mobilitarsi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Crollo di Firenze: la destra diventa europeista quando si tratta di deregolamentare il lavoro

Cinque operai morti e tre feriti, questo è il tragico bilancio del crollo avvenuto venerdì 16 febbraio nel cantiere del supermercato Esselunga in via Mariti, a Firenze, morti che si aggiungono alla lunga lista di una strage silenziosa.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Firenze: crollo in un cantiere Esselunga. Cinque operai morti, lunedi sciopero sindacati di base

L’azienda committente e la ditta appaltatrice del crollo nel cantiere Esselunga a Firenze sono gli stessi degli incidenti avvenuti nel cantiere di un altro supermercato del gruppo lombardo della Gdo a Genova, nella zona di San Benigno

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

GKN: bloccati i licenziamenti dei 185 operai e operaie. Confermato il fine anno di lotta a Campi Bisenzio

Lotte operaie. Nessun licenziamento scatterà il primo gennaio 2024 per i 185 lavoratori e lavoratrici Ex GKN di Campi Bisenzio annunciati da Qf Spa in liquidazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Firenze: caricati studenti e studentesse dell’università. Chiedevano all’ateneo di recidere i rapporti con Israele

A Firenze iniziativa per denunciare i rappotti tra l’ Ateneo e Israele con un presidio sotto un blindato Senato accademico. Mentre il corteo si dirigeva verso l’Università è stato caricato due volte dalla Polizia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Firenze: migliaia di persone in corteo per opporsi all’ampliamento dell’aeroporto

Sabato 30 settembre. Manifestazione contro l’ampliamento dell’Aeroporto di Firenze: migliaia le persone che hanno manifestato questo pomeriggio dal quartiere delle Piagge a Firenze per il corteo contro il progetto di potenziamento dell’aeroporto di Peretola con la nuova pista.