InfoAut
Immagine di copertina per il post

Management d’austerità: la cassa integrazione a mensa

Questo è ciò che si è infatti verificato dopo la sospensione delle linee veloci. Sul doppio fronte del lavoro a mensa, quello del personale DSU, addetto alle cucine e ai banchi, e quello delle lavoratrici esternalizzate delle pulizie, l’azienda ha in un caso tentato di riorganizzare il lavoro, ancora una volta senza confronto alcuno, aumentando i carichi di lavoro e la disciplina sul posto di lavoro, mentre, per ciò che concerne le lavoratrici delle pulizie, si è resa complice dell’entrata in vigore del regime di cassa integrazione.

Il 26 novembre arriva infatti comunicazione che il direttore del DSU Paolo Vicini è intenzionato ad aprire il settimo banco della mensa di via Martiri. Per carenza di personale (471 dovrebbero essere i lavoratori del DSU secondo la pianta organico approvata dalla regione Toscana mentre attualmente sono 416 gli occupati) quest’anno mai era stato aperto il settimo banco degli otto della mensa di via Martiri e, anzi, la soluzione proposta da Vicini per ovviare alla carenza di personale fu quella di introdurre le “linee veloci”. Soluzione, come visto, fallimentare per l’allungarsi delle file nelle linee tradizionali. Ancora una volta dunque è “in emergenza” che la dirigenza DSU, aumentando i carichi di lavoro, pretende di aprire “nuovi servizi”. Infatti, per aprire il settimo banco viene trasferito un lavoratore da ogni isola di distribuzione, cioè chi ricopre il ruolo di rifornire i banchi di posate, bicchieri, pane, frutta, primi e secondi piatti, caricando e scaricando i carrelli dalle cucine al primo e secondo piano. Secondo il direttore Vicini questa figura può essere abolita, lasciandone una per piano coprendo così due isole. Ma sembra che il direttore dal suo ufficio non abbia il polso della situazione. I lavoratori distribuiscono infatti 6-7000 pasti al giorno e ogni isola va rifornita costantemente, al fine di rendere possibile il lavoro e non creare disagi.

Davanti a questa comunicazione i lavoratori e le lavoratrici del Dsu, stanchi di non aver voce in capitolo rispetto alla gestione del lavoro in cucina e dei banchi, stanchi di essere spremuti fino all’osso per coprire personale che non c’è, sono andati a manifestare i loro disagi e dissensi alla dirigente pisana, Magda Beltrami, affermando che si sarebbero rifiutati di lavorare a queste condizioni e che non avrebbero il settimo banco. Vicini, avvisato dalla Beltrami, richiede nome e cognome di quanti hanno manifestato dissenso per avviare nei loro confronti una procedura disciplinare e inoltre, nonostante la carenza di personale, procede all’apertura del settimo banco, costringendo anche le lavoratrici delle pulizie, già in cassa integrazione al 50%, a lavorare come carrelliste ai banchi e aumentando loro ulteriormente i carichi di lavoro già spropositati!

La cifra costante è il lavoro “in emergenza” dove la straordinarietà delle misure prova a imporsi come normalità del funzinamento del servizio: il caso delle lavoratrici delle pulizie prestate ai carrelli è emblematico a riguardo. Altro elemento notevole è l’utilizzo delle procedure disciplinari per imporre, senza confronto, le scelte della dirigenza in materia di organizzazione del lavoro.

Anche la situazione delle lavoratrici delle pulizie della neo appaltatrice Euro Global Service è andata aggravandosi. Il Dsu appaltando all’Euro Global Service (dodicesima per qualità tra le ditte partecipanti alla gara d’appalto) ha risparmiato il 32% rispetto al costo dell’appalto precendente.

Le ore che il Dsu ha venduto sono 3250, rispetto alle 6400 dell’anno scorso. Le ditte appaltatrici sotto il consorzio Euro Global Service (a Martiri e a Betti c’è l’Internetional, mentre a Cammeo c’è Erasmo) devono rientrare in queste ore per non perdere l’appalto, quindi hanno dimezzato l’orario di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.

Come comprensibile, con il taglio delle ore (su contratti già part-time), presto il lavoro è collassato. Vassoi per terra per l’impossibilità di smaltire il nastro, carrelli pieni, macchinari fuori uso. Due le risposte principali da parte di ditta, DSU e CGIL a fronte di questa situazione.

Da un lato il DSU ha lavorato per “nascondere” il problema: la priorità è non turbare lo studente che mangia ai tavoli, dunque devono essere aumentate le ore in sala lavaggio per far sì che non si accumulino vassoi sul nastro e che nessuno si accorga del disservizio. Questa mossa comporta ovviamente una riduzione delle ore per le pulizie delle sale, delle cucine, delle isole e dei servizi igienici. L’igiene è precaria e i tamponi che verificano l’idoneità sanitaria degli ambienti vengono scientificamente eseguiti su superfici appositamente pulite per il controllo.

Dall’altro lato, nel mentre che le condizioni di lavoro andavano via via peggiorando con le ceste dei bicchieri utilizzate come pedane (vedi foto), una prima assemblea alla CGIL e un successivo incontro tra CGIL e Euro Global Service in data 23 novembre ha deciso per l’introduzione del regime di cassa integrazione in deroga al 50 % per tutte le lavoratrici a partire dal 28 novembre fino al 31 dicembre. Il 3 dicembre invece il DSU farà entrare in appalto una nuova ditta, la cooperativa Corsel, classificatasi seconda nella gara d’appalto. Sul futuro però, per l’anno nuovo, solo un punto di domanda. Non è da escludere che venga mantenuta la cassa integrazione.

Infatti la CGIL, nei giorni successivi agli incontri in via Bonaini, distribuisce a mensa un volantino che spaccia per vittoria la conquista della CIG sostenendo, anzi, l’opportunità della cassa integrazione fin dal primo giorno di appalto, il primo novembre. Ma come? Il DSU appalta un servizio per mandare in cassa integrazione i lavoratori? Ancora una volta gli istituti classici del diritto del lavoro vengono piegati strumentalmente in funzione delle politiche di ristrutturazione aziendale.

Le risposte dei lavoratori DSU convergono verso la proclamazione dello stato di agitazione e verso un’assemblea sindacale in orario di lavoro prevista per il 13 di dicembre. Certo è che rispondere politicamente a questi attacchi deve significare in prima battuta forzare il rapporto operatore/utente come configurato nel rapporto di lavoro e sfruttamento dentro il pubblico dove falsamente questa coppia si oppone. La linea che passa per operatore e utente, tra lavoratore della mensa e studente, è una divisione valida solo per chi, frammentando e attaccando il lavoro, può più agevolmente risparmiare su un capitolo di bilancio che investe però allo stesso tempo la vita delle persone, in termini di salario, e la qualità della vita delle stesse, in termini di servizi, governando e immiserendo così, allo stesso tempo, entrambe.

 

Leggi anche:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

cassa integrazionemensa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Firenze: lavoratori GKN da tre notti in cima alla Torre “Non è disperazione, è dignità operaia”

Hanno trascorso la terza notte sulla torre di San Niccolò a Firenze, sulla quale erano saliti venerdì sera in segno di protesta, il gruppo di operai del Collettivo di fabbrica dell’ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) che chiedono l’immediato pagamento della cassa integrazione spettante.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se scade la Cig i lavoratori Gesip bloccano Palermo

Nonostante fosse scaduto il termine dell’ultimo accordo che prevedeva una parte della cassa integrazione in deroga pagata dall’INPS e una parte divisa tra casse comunali e regionali, i lavoratori si sono presentati in massa sotto l’ufficio per firmare il registro presenze e svolgere le mansioni di servizio alla città. Ma le affermazioni dell’Ufficio Risorse Umane […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Campania: continua l’occupazione delle scuole da parte dei LSU

I lavoratori socialmente utili tornano sul piede di guerra dopo che sono state recapitate le prime lettere di conclusione del rapporto lavorativo da parte della ditta appaltatrice. Sono state occupate più di 60 scuole: la protesta si è estesa anche alla provincia coinvolgendo diversi istituti dei comuni di Pozzuoli, Quarto e Giugliano. I lavoratori protestano […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sant’Ermete pretende spazio. Avanza il progetto di Mensa Popolare

Nell’incontro di oggi, ottenuto dopo la mobilitazione di sabato scorso, è stata ribadita l’esigenza di utilizzare “l’agraria”, ovvero il piano inferiore del circolo da mesi chiuso con lucchetti e catene, per tenerci il doposcuola che ormai viene frequentato da decine di bambini del quartiere e non solo e per far spazio al progetto di mensa […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sant’Ermete pretende spazio. Avanza il progetto di Mensa Popolare

Nell’incontro di oggi, ottenuto dopo la mobilitazione di sabato scorso, è stata ribadita l’esigenza di utilizzare “l’agraria”, ovvero il piano inferiore del circolo da mesi chiuso con lucchetti e catene, per tenerci il doposcuola che ormai viene frequentato da decine di bambini del quartiere e non solo e per far spazio al progetto di mensa […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Padova: occupata l’ex-mensa Marzolo

Giovedì 23 gennaio a Padova gli studenti hanno occupato l’ex-mensa Marzolo, la quale è stata chiusa e abbandonata al degrado dal 2009. Mentre gli studenti e le studentesse sono privati di un diritto fondamentale e vivono un’università che non risponde ai bisogni, pur pagando delle tasse altissime, l’Università di Padova e l’E.S.U. conducono delle battaglie […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Basta furti sulla cassa integrazione: reddito per tutti!

Pisa – «Navighiamo a vista» , è questo il commento che esce dalla bocca della direttrice dell’Inps di Pisa, di fronte alla richiesta di precari e disoccupati, sul futuro delle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali. Stamattina infatti decine di militanti dei vari progetti di riappropriazione sociale hanno deciso di scendere in piazza per protestare […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Basta furti sulla cassa integrazione: reddito per tutti!

Pisa – «Navighiamo a vista» , è questo il commento che esce dalla bocca della direttrice dell’Inps di Pisa, di fronte alla richiesta di precari e disoccupati, sul futuro delle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali. Stamattina infatti decine di militanti dei vari progetti di riappropriazione sociale hanno deciso di scendere in piazza per protestare […]