Milano, sgomberata una famiglia. Blocchi e barricate a Porta Genova
Questa mattina hanno sgomberato in Porta Genova una ragazza con suo padre. Ci hanno messo 40 minuti ad aprire la porta perché lei si è barricata dentro.
Circa 50 solidali accorsi da altri quartieri hanno bloccato la strada, altri hanno fatto barricate in piazza 24 maggio.
C’erano 10 digos, 80 celerini, un ispettore dell’Aler , 9 camionette, un’autoscala, 6 camion dei traslochi, 10 operai. Hanno disturbato e spaventato tutto il condominio. Hanno chiuso la via, in più il disagio provocato dai blocchi del traffico e dalle barricate. Decine di migliaia di euro buttati (tanto sono soldi di tutti noi, non certo dei dirigenti di Aler, di Pisapia o del Questore).
Questa sera, domani o dopo la ragazza occuperà un’altra casa. Quella sgomberata e distrutta a colpi di martello rimarrà vuota fino a che un’altra famiglia la occuperà.
Ogni sgombero produce più incontri tra occupanti e abitanti, più rabbia e più voglia di farla pagare ai padroni.
Intanto Aler ha un buco di circa un miliardo di euro, provocata dagli stipendi milionari dei manager, dalle mazzette ai politici, e dai costosissimi sgomberi.
Intanto i proprietari, gli immobiliaristi, gli speculatori si comprano una macchina o un gioiello in più o un pacchetto azionario, o un lotto di case popolari a costo stracciato che rivenderanno sul mercato dopo che, con soldi pubblici, il comune avrà riqualificato il degrado.
Intanto a Rho i cantieri di Expo macinano miliardi per una buffonata, che ha il solo scopo di arricchire i soliti.
Nei quartieri, nei cortili delle case popolari, nelle panchine dei parchi, nelle stazioni di periferia avanza il germe rivoluzionario attraverso la lotta per la casa.
Non abbiamo paura e stiamo un passo avanti a loro.
Ci ricorderemo della rabbia il 1 maggio. Che le barricate erette in piazza 24 maggio oggi siano un buon auspicio. Un’anteprima di quello che dovrebbe succedere, 100 volte più potente, ogni giorno.
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