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Napoli: Emergenza Casa: Occupato Uff. Patrimonio – Bloccata via De Pretis

Questa mattina un centinaio di occupanti case e persone in emergenza abitativa (senza casa o con sfratto esecutivo) hanno occupato l’ufficio al patrimonio del Comune di Napoli e contemporaneamente bloccato totalmente il traffico veicolare nella sottostante via De Pretis, arteria chiave del centro storico cittadino (vedi foto allegate). L’iniziativa, promossa dalla campagna Magnammece O Pesone ha visto la partecipazione di quella parte di società che non può più tirare avanti: famiglie in emergenza abitativa, disoccupati, precari, studenti senza prospettive. Insomma la radiografia del paese reale!

La mobilitazione si è conclusa con la garanzia di un incontro con il Sindaco di Napoli e l’Assessore al Patrimonio mercoledi prossimo.
La lotta per il diritto all’abitare però non si ferma in tutto il paese e l’iniziativa di oggi ne è una conferma. I manifestanti hanno anche espresso solidarietà a più riprese a Ugo, lo studente precario napoletano arrestato a Roma, così come agli altri fermati.

ll contenuto di denuncia dell’azione é rappresentato dallo striscione esposto dalle finestre degli uffici al patrimonio durante l’occupazione:
“Emergenza abitativa: il Comune e la Regione non fanno niente!”
Infatti l’amministrazione comunale non riesce a far seguire fatti alle aperture politiche e ha messo a bilancio “zero euro” per l’emergenza abitativa, mentre la regione campania è totalmente latitante in una realtà metropolitana che vede 17mila famiglie in inutile attesa della casa popolare, oltre 1500 sfratti esecutivi l’anno quasi tutti per “morosità incolpevole”, fallimento di centinaia di mutui casa, aumento esponenziale negli ultimi anni dei fitti in nero.

“Magnammece O pesone” rappresenta a Napoli un pezzo in crescita di questa realtà sociale che ha deciso di autorganizzarsi per il diritto all’abitare, in forme trasparenti e non corporative. Chiunque può venire agli sportelli, unirsi alla lotta e decidere insieme cosa fare. Abitiamo palazzi in disuso da anni o al centro di clamorose e spesso torbide speculazioni immobiliari. Diamo un contributo a queste strutture in termini di autorecupero e di nuova vivibilità degli stessi. Per scelta non occupiamo le poche case popolari per non fomentare inutili guerre tra poveri. Organizziamo anche una rete di mutuo soccorso contro gli sfratti delle famiglie indigenti.

L’iniziativa di oggi ha rivendicato:
1) Un piano di immediati interventi e risorse reali delle istituzioni locali per l’emergenza abitativa
2) Soluzioni e risposte per le persone costrette a vivere in occupazione
3) Stop alla svendita del patrimonio pubblico e sua rivalutazione per costruire risposte ai bisogni sociali
4) Requisizione del grande patrimonio immobiliare lasciato vuoto per incuria o per fini speculativi. Nel tempo della crisi non è più accettabile che ci siano case senza gente e gente senza case
5) Abolizione dell’art.5 del decreto del governo Renzi che nega il diritto alla residenza (e quindi alla scuola, al medico di famiglia…) per chi ha trovato un tetto solo occupando casa.
6) Stop agli sfratti per morosità incolpevole
7) Liberi tutti gli arrestati della manifestazione nazionale del 12 aprile

L’iniziativa si è conclusa con un presidio in piazza Municipio. Ma la campagna interverrà anche all’assemblea oggi all’Università in solidarietà con i fermati di Roma

Campagna per il diritto all’abitareMagnammece O Pesone”

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