InfoAut
Immagine di copertina per il post

“Né a Coltano, né altrove”. I NoBase fanno tappa a Roma

||||

Verso la manifestazione del 2 giugno. Il 12 maggio, a Roma e Pisa, un presidio contro la nuova base militare a Coltano

Di Checchino Antonini da Popoff Quotidiano

«Chiediamo al Governo e al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, di compiere un gesto di disponibilità e ragionevolezza ritirando il decreto, che appare palesemente in contrasto con fondamentali norme di legge e previsioni d’assetto territoriale». Lo ripete il Comitato di difesa di Coltano, che raggruppa i residenti del borgo rurale vicino a Pisa individuato dall’esecutivo come sede di una nuova base militare che riunisca i carabinieri del Gis, del Tuscania, del nucleo regionale cinofili e del neocostituito reparto di tutela della biodiversità. L’area è di 73 ettari nei confini del parco regionale di San Rossore. «Noi – aggiungono – riteniamo che la trattativa debba partire da alcuni punti fermi: il borgo di Coltano nella sua interezza (compresa l’area dell’ex radar) non deve diventare una cittadella militare, niente si deve costruire nel Parco e non si deve incrementare il consumo del suolo. E proprio perché, come abbiamo scritto anche nella lettera al presidente Mattarella, riteniamo degne di attenzione le esigenze dell’Arma del Carabinieri, e vista la disponibilità dimostrata, chiediamo a tutti di fermarsi. Proposte improvvisate ed estemporanee, non sufficientemente approfondite, sono dannose. C’è bisogno di un tempo congruo per compiere le necessarie ricognizioni e gli approfondimenti adeguati; solo così si potrà trovare, se c’è, la soluzione giusta».

Ma la posta in gioco è ben più alta di quella invocata dal comitato dei residenti. Pisa non può diventare un hub per la guerra, con lo Us Army a Camp Darby, la Folgore a due passi dal Campo dei Miracoli e i carabinieri-parà del Tuscania a deturpare un territorio fragilissimo e pregiato. La struttura dovrebbe occupare 73 ettari cioè 440.000 metri cubi di edificato per il costo 190 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e la coesione 2021-2027. Tutto per ospitare il Gruppo Intervento Speciale del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e del Centro cinofili. Il Governo Draghi ha deciso di realizzare questa base col decreto Presidenziale del 23 marzo ma il progetto risale a più di un anno fa.

Anche il consiglio regionale, a uso e consumo di chi lo ha votato, si è esibito nell’approvazione tre mozioni: una del Partito democratico, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, una di Italia viva, primo firmatario il capogruppo Stefano Scaramelli, approvate entrambe a maggioranza (a favore Partito democratico, Italia viva e Movimento 5 stelle; contrari Lega, Fratelli d’Italia; astenuta la consigliera Elisa Tozzi, gruppo misto-Toscana Domani); una presentata dal Movimento 5 stelle, prima firmataria la capogruppo Irene Galletti, approvata dal Movimento 5 stelle. La mozione del Pd impegna la Giunta «a intraprendere ogni azione utile, anche di concerto con l’Ente parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il Comune di Pisa e gli altri enti locali interessati, al fine di avviare un confronto con il Governo, in particolare con il Ministero della Difesa, e con le autorità militari, teso a scongiurare un intervento fortemente impattante sotto il profilo ambientale in un luogo soggetto a tutela». Il capogruppo del Pd Ceccarelli ha ricordato la «disponibilità attiva da parte della Toscana e di quei territori», dove c’è la base di Camp Darby e a Coltano «esiste già un centro radar. Queste eventuali realizzazioni rappresentano un impatto significativo in un territorio soggetto a vincoli. L’inopportunità di questo intervento è già emersa, ci sembra opportuno che ci sia un impegno per cercare di scongiurare, o che possa essere realizzato nel rispetto delle presenze naturalistiche o con soluzioni di riduzioni o al di fuori del parco stesso».

280660591 114666191237090 4612354582296041004 n e1652225695335 

«Ma sono gli stessi che hanno volutamente tenuto nascosto per un anno il progetto», spiegano Una città in Comune, la lista della sinistra radicale, e il Prc denunciando il gioco del “dove metto la base e come devasto, con 190 milioni, il territorio pisano”. «Questa mega colata di cemento armato da 70 ettari è prevista, in base agli atti vigenti, a Coltano. La saga delle opzioni farlocche è imbarazzante. Il Presidente Bani arriva persino a proporre al posto di un’area interna al Parco, cioè quella di Coltano, non un’altra ma ben due aree interne al Parco stesso. Per chiunque conosca il territorio, è evidente come si tratti di fumo negli occhi, anche perché le aree proposte sono un’anomalia all’interno dell’area protetta: il compito del Parco deve essere quello di favorire la rinaturalizzazione e non la permanenza o, peggio, l’aumento di insediamenti incompatibili con la tutela ambientale». Spiega Ciccio Auletta, consigliere comunale di Una città in Comune, che «centrodestra e centrosinista sono favorevoli all’intervento e allo stanziamento delle relative risorse, alla faccia della crisi che cittadine e cittadini vivono drammaticamente ogni giorno. L’obiettivo è fare di Pisa la più grande piattaforma logistica del paese per le operazioni di guerra, altro che pet therapy e altre operazioni di greenwashing».

280152804 114666104570432 5224677541861957644 n e1652225708593

Giovedì 12 maggio ambientalisti e attivisti no war saranno a Roma davanti al Ministero della difesa in occasione del nuovo incontro che si terrà tra il Ministro della Guerra Guerini, il Presidente della Regione Giani e il sindaco di Pisa Conti sulla nuova base militare. Alla stessa ora è stato organizzato un presidio davanti all’ex centro radar di Coltano chiamato dal Comitato Permanente Coltano sotto la parola d’ordine “Il Governo ritiri il decreto! No alla base militare a Coltano”.

«Dopo la riunione a Firenze – spiegano – chi governa a livello locale e nazionale si ritrova per andare avanti nel progetto di militarizzazione e devastazione del nostro territorio. Saremo ancora una volta lì e a Roma per pretendere il ritiro del decreto Draghi che dà il via libera a questa nuova infrastruttura militare. Compensazioni e spezzatini sono inaccettabili: questa base non va costruita né a Coltano né altrove.

Per questo facciamo appello alle reti e ai movimenti romani di condividere, sostenere ed essere presenti alla conferenza stampa che faremo giovedì alle 12.00 in piazza San Bernardo, a Roma, a poche centinaia di metri dal Ministero della Difesa, in cui rilanceremo la grande manifestazione nazionale del 2 giugno a Pisa. Invitiamo chi sta a Pisa e dintorni a partecipare alle 12.00 al presidio davanti all’ex centro radar (https://fb.me/e/3aVuPk3r3) in contemporanea con l’evento romano.

All’orizzonte una grande mobilitazione il 2 giugno. «La politica e l’Arma tirano dritto sulla base militare – si legge sui social del comitato permanente – lanciano esche, provano a confondere, si sfregano le mani. Alla loro opacità rispondiamo con la chiarezza del primo minuto: ritirate quel decreto, non un centimetro per la base militare, 190 milioni di euro per casa, reddito, sanità, servizi per la collettività.  Abbiamo davanti a noi giornate intense, appuntamenti da riempire con corpi e teste, un lavoro di tessitura che porti a Pisa il 2 giugno una molteplicità vera. Abbiamo appena cominciato, e non ci fermeremo il 2 giugno».

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

basi militariCOLTANOguerraNO BASE

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

«Vogliamo uno spazio largo contro l’idea di governo delle città che ha la destra»

Ripubblichiamo questa intervista fatta ai compagni e alle compagne di Quarticciolo Ribelle in vista dell’assemblea cittadina che si terrà sabato 18 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco, maestro vero

Franco Piperno ci ha lasciato. Fisico di fama internazionale, intelligenza di rara curiosità, tra i fondatori di Potere Operaio e di Radio Ciroma, con Franco abbiamo un grande debito. Di quelli che si hanno con i maestri. Un termine che non usiamo a caso, perché a dispetto di quanto scritto dai soliti sciacalli anche in […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco, ovunque il destino ti abbia gettato…

Con grande cordoglio apprendiamo la notizia della scomparsa di Franco Piperno. Franco è stato per decenni una delle figure di riferimento dei movimenti sociali in questo paese. Dalla fondazione di Potere Operaio ad oggi le discussioni, i suoi interventi, le sue intuizioni hanno segnato generazioni di militanti alla ricerca di un mondo diverso. Franco era […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Somalia, Sudan, Algeria… ed il ritorno di Trump

Da Radio Africa: prima puntata del 2025, lunedì 20 gennaio 2025, per l’approfondimento quindicinale dedicato all’Africa sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, dentro la Cassetta degli Attrezzi. In questi 30 minuti ci occuperemo di diversi Paesi africani, da nord a sud. Partiremo dalla Somalia e da Mogadiscio (in foto) in particolare, al centro del reportage sul campo della rivista Africa, con la storia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù. Tamburi di guerra

Su Perù 21 (giornale peruviano, ndt), il 14 gennaio, un editorialista poco noto ha inserito un’“opinione” piuttosto bellicosa. In essa, Héctor Romaña – una penna di pedigree, forse – promuoveva l’intervento militare in Venezuela. di Gustavo Espinoza M., da Resumen Latinoamericano Potrebbe essere letto come il punto di vista di un analista disperato che non […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Palantir comincia la guerra civile nella difesa americana

Nei racconti di Tolkien i Palantir sono le pietre veggenti e vedenti presenti nel Signore degli Anelli il cui nome significa “coloro che vedono lontano”. di Nlp da Codice Rosso In linea con il testo “Magical Capitalism”, di Moeran e De Waal Malefyt, che vede il magico delle narrazioni come un potente strumento di valorizzazione del brand […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

No alla servitù energetica: interrompiamo la speculazione estrattivista, coloniale e militare sui nostri territori

CONFLUENZA INVITA AL CONVEGNO NAZIONALE CONTRO LA SPECULAZIONE ENERGETICA A LIVORNO IL 29 E 30 MARZO 2025

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il nuovo disordine mondiale / 27 – Crisi europea, guerra, riformismo nazionalista e critica radicale dell’utopia capitale

“Vorrei solo riuscire a comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a volte sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data” (Etienne De La Boétie. Discorso sulla servitù volontaria, 1548-1552) di Sandro Moiso, da Carmilla E’ davvero straordinario come l’attenzione alle trasformazioni reali del mondo […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

“Avevamo diciott’anni, e cominciavamo ad amare il mondo, l’esistenza: ci hanno costretti a spararle contro.”

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa ci dicono le catene del valore? Dipendenza, crisi industriali e predazione finanziaria

Il dibattito politico profondo latita e ci si scanna per lo più su ciò che intimamente si desidera, invece che su ciò che concretamente succede. Per sbrogliare questa matassa forse dobbiamo fare un passo indietro e porci alcune domande su dove sta andando il capitalismo. In questo caso lo faremo con un occhio di riguardo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.