‘No El Alamein nè qui nè altrove’!
Quest’anno il Comitato No El Alamein livornese, organizzatore delle contestazioni degli anni precedenti, ha deciso di proseguire questa lotta partecipando al corteo pisano. L’appuntamento è alle 14:30 di sabato alla stazione di Livorno.
Di seguito il comunicato del Comitato No El Alamein Livorno:
È da molti anni che ci battiamo contro la commemorazione della battaglia di El Alamein, che ogni anno la Brigata Folgore organizza in pompa magna nella nostra città, usufruendo di spazi pubblici come la Rotonda di Ardenza e lo stadio Armando Picchi.
Quest’anno è cambiato il luogo della commemorazione, che si svolgerà all’Arena Garibaldi di Pisa e in Piazza dei Miracoli, ma la nostra indignazione e la nostra opposizione resta immutata.
Siamo sicuri che i presidi, i cortei e la ferma opposizione dimostrata negli anni nella nostra città, abbiano reso difficile per le istituzioni lo spostamento della partita del Livorno che si giocherà la sera del 26 ottobre, rendendo così impossibile lo svolgimento della parata allìinterno dello stadio di Livorno.
Per evitare nuove contestazioni, che ogni anno crescono e sono sempre più condivise dalla cittadinanza, la Folgore ha optato per un cambio di sede.
Per quest’anno registriamo una grande vittoria, ma sappiamo che nei prossimi anni probabilmente la minaccia tornerà.
Ma cosa rappresenta la commemorazione di El Alamein e la festa di “specialità” della Folgore?
Si tratta di una parata nostalgica, con l’esibizione di armi e strumenti di morte, che ogni anno raduna fascisti, guerrafondai ed estremisti di destra che arrivano da tutta Italia. Una vergogna per tutti i Partigiani, gli antifascisti e i pacifisti della nostra città e non solo.
La battaglia di El Alamein fu una battaglia combattuta senza onore dall’esercito italiano fascista al fianco dei nazisti e fortunatamente persa, si svolse in Egitto tra il 23 ottobre e il 3 novembre del 1942. Le ragioni di una celebrazione ufficiale dipendono dal fatto che, in quell’occasione, 17000 soldati italiani persero la vita. In particolare, la brigata Folgore fu annientata dagli Alleati i quali stavano liberando l’Europa dal nazi-fascismo. Durante questa ricorrenza, l'”eroismo” e il “sacrificio” di quei soldati vengono esaltati senza mai contestualizzare storicamente l’avvenimento.
Ricordiamo inoltre i VERI combattenti e martiri della libertà che, negli stessi anni, non solo hanno contributo a cacciare l’invasore tedesco dal nostro paese, ma che sono andati a combattere l’esercito di Mussolini in Africa, a fianco di popoli lontani ma uniti a noi dall’oppressione del regime fascista. Primo in assoluto Ilio Barontini. Chi tra questi eroi partigiani è sopravvissuto, ha poturo festeggiare la Liberazione, mentre oggi i nostalgici della Folgore il 25 aprile celebrano la “giornata dei vinti” !
Ma non dimentichiamo nemmeno che la Folgore è stata impiegata dagli anni ’80 in numerose missioni “umanitarie”. La Brigata ha partecipato alle guerre di occupazione in Afghanistan e Iraq ed è stata protagonista di vere e proprie brutalità come nel caso delle violenze, degli stupri e delle torture perpetrate dai paracadutisti contro la popolazione civile in Somalia all’inizio degli anni ’90.
Oggi siamo di fronte ad una crisi economica devastante. Cassa integrazione e licenziamenti sono ai massimi livelli e distruggono intere famiglie, la scuola e la cultura sono disastrate dai tagli, mancano gli spazi negli asili e nelle scuole materne, la disoccupazione giovanile dilaga.
Le manovre finanziarie e le leggi della “stabilità” del governo delle banche affondano sempre più le mani nelle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici e con la favola dei sacrifici ed il ricatto del debito si impone a chi già è sfruttato di pagare sulla propria pelle il mantenimento dei privilegi sia dei politici che della casta dei militari.
Lo sperpero di MILIARDI di Euro per aerei da combattimento; il mantenimento di missioni di invasione come in Libano, Libia e Afganistan; la partecipazione a tutte le guerre imperialiste degli ultimi 20 anni sono un peso morale ed economico che non possiamo più permettere che vada avanti.
Basta ! Né qui né altrove è lo slogan che useremo quest’anno per opporci alla parata nostalgica.
Sosteniamo per questo ogni iniziativa di contestazione, e invitiamo a partecipare alla manifestazione che si terrà il 27 ottobre a Pisa con concentramento alle ore 15 in Piazza XX Settembre (Logge di Banchi) organizzata da “Pisa contro la guerra”.
Diamo appuntamento alle ore 14:30 alla stazione di Livorno per andare tutti insieme a Pisa in treno.
Fonte: senzasoste.it
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